percentuali del territorio: 24,4% montagne, 14,2% pianura, 61,4% collina

Territorio

La Sicilia, oltre ad essere la regione più meridionale, è anche al primo posto come superficie ed è la più grande isola del Mediterraneo, è bagnata da tre mari: lo Ionio ad est, il Tirreno a nord ed il Mar di Sicilia a sud. 
Il Monte Etna (3.323 metri), vulcano molto attivo, domina la parte nord-orientale dell’isola ed è di gran lunga il punto siciliano più elevato. Appartengono al territorio regionale alcuni arcipelaghi ed isole: le Eolie, le Egadi, le Pelagie, Pantelleria ed Ustica. 

Economia

Circa l’11% della popolazione siciliana lavora nel settore agricolo. Negli anni ’50 del XX secolo questa cifra arrivò a circa il 50%, ma si è ridotta significativamente negli ultimi decenni. Tuttavia, ancora oggi circa tre quarti della superficie siciliana è utilizzata per uso agricolo. La maggior parte di essa per la frutticoltura: circa il 60% di arance e mandarini ed il 90% di limoni di tutta l’Italia.

Inoltre, in Sicilia si coltivano e producono anche nove milioni di ettolitri di vino, cioè il 15% della produzione totale in Italia e 600´000 litri di Olio extravergine di oliva IGP. Nonostante queste cifre impressionanti, la Sicilia ha, con il 15% di disoccupazione, uno dei più alti tassi di disoccupazione in Italia (6,7%).Insieme all’agricoltura, anche la pesca gioca un ruolo importante in Sicilia. Un settore molto promettente per il futuro è indubbiamente il già fiorente turismo. Stupende spiagge ed antiche rovine a Taormina, Siracusa, Agrigento e Selinunte,attirano ogni anno sempre più turisti sull’isola.

Gastronomia

La gastronomia Siciliana è quella che conosciamo noi oggi, grazie anche alle tante civiltà che in passato hanno colonizzato l’isola o influenzato comunque la sua tradizione culinaria, per fare qualche esempio i Greci, I Romani, I Turchi, Gli Arabi, I Fenici, I Saraceni.. Principalmente quella siciliana è una cucina povera a base di zuppe e minestre che oggi si ritrovano sempre meno.

“Banchettano come se dovessero morir domani, e invece costruiscono come se non dovessero morire mai”.
Lo ha detto Diogene a proposito dei Megaresi (Grecia), ma è un modo di dire che, nel lontano V secolo a.C., era stato preso in prestito anche dai Greci che giungevano nella città di Siracusa a conoscere gli antichi abitanti di Sicilia, isola in cui sono nati Epicarpo da Siracusa, che nel 485 a.C. fu il primo a scrivere sull’arte della cucina; Ladbaco, che nel 380 a.C. circa istituì la prima scuola alberghiera; Terpsione, che negli stessi anni approfondiva quella che sarebbe stata chiamata scienza dell’alimentazione; Archestrato, che dal 320 a.C. organizzava pranzetti per i vip greci; e Procopio de’ Coltelli che nel XVII secolo esportò in Francia la tradizione tutta siciliana dei sorbetti ghiacciati, di origine araba, diventati famosi con il nome di gelati. Il pranzo tipico siciliano si definisce in dialetto “mangiata” (un pranzo che dura un pomeriggio intero con tutta la famiglia riunita).Qui di seguito illustriamo le varie portate di queste “mangiate”.

Gli antipasti, partendo dagli insaccati e dai formaggi (Il salame di Sant’Angelo di Brolo IGP) e il salame di Chiaramonte Gulfi , dal caciocavallo al maiorchino, dall’ericino al piacentino al fiore sicano) e come DOP si distinguono i seguenti prodotti:

Pecorino Siciliano DOP

Piacentinu Ennese DOP

Ragusano DOP

Vastedda della Valle del Belice DOP

Gli altri antipasti sono: le olive “acciurate”, la caponata, le panelle…

La pasta. Prima tra tutti, Gli anellini al forno, più delicato c’è la pasta con le sarde, la pasta con i tenerumi, la pasta alla trapanese, ovvero con il pomodoro crudo e l’aglio, la pasta alla ‘Norma’ con il sugo e le melanzane fritte e le busiate condite con il pesto alla trapanese, ovvero il pesto classico con aggiunta di mandorle, pomodorini e a scelta il pesce spada.

Il secondo, ovvero pesce in tutte le salse (sammurugghiu), (in genere cucinato al forno o alla brace) come il pesce spada, il tonno, le spigole etc… senza dimenticare le sarde alla beccafico, oppure, la gustosissima salsiccia con dentro i semi di finocchietto selvatico, fritta o cotta alla brace, la carne di castrato, tradizionale per il lunedì di Pasqua insieme con il capretto.Come contorno, la classica insalata: pomodoro, finocchio, cipolla, lattuga…  Ovviamente a tutto si accompagna il pane con i semini di sesamo sopra, cotto in forno a legna.

prodotti tipici da take away sono: Le arancine, i panini con la meusa e i panini con le panelle e cazzilli.

Dopo la frutta, il dolce. C’è la cassata,ma anche molti altri dolci buoni ma meno conosciuti come i buccellati a base di marmellata di fichi, la frutta martorana a base di zucchero e farina di mandorle, i cuddureddi, dolcetti al ripieno di miele o di ricotta o di frutta candita, i dolcetti alle mandorle o le reginelle, biscotti ricoperti di sesamo, senza dimenticare le granite con limoni e gelso. E infine il re dei dolci siciliani, i cannoli con ricotta di pecora.

Prodotti IGP

Arancia Rossa di Sicilia I.G.P

Cappero di Pantelleria I.G.P

L’olio di Sicilia IGP

Limone di Siracusa IGP

Pomodoro Pachino IGP

Pistacchio Verde di Bronte DOP

Sale di Trapani IGP

La mia proposta di un Menu formato da piatti tipici del territorio:

Menu Tipico Siciliano

Segue il link dove è descritta la creazione della pagina del menu:

come ho fatto a creare la pagina del menu tipico siciliano

Vini DOCG e DOC della Sicilia

Eventi

Sagra del Tarocco a Francofonte

Sagra del Suino nero a Longi

Sagra Arancia rossa di Sicilia IGP a Centuripe

Mostra dei Formaggi della Valle del Belice e Sagra della Ricotta a Poggioreale

Sagra della Cipolla Rossa a Partanna

Sagra del Cannolo di Sicilia ad Aci Bonaccorsi

Sagra del Pistacchio di Bronte

Riberella Winter Food Festival a Ribera

Summer Expo a Spadafora

Sagra del pomodoro Pachino

Ri- Wine Festival, la festa del vino di Riesi

Festa del Cioccolato a Modica

Cous Cous Fest a San Vito lo Capo

Scale del gusto a Ragusa

Festa del Cappero

Sagra dell’aglio rosso e del sale Paceco

Fiera Regionale del Salame e dei prodotti tipici Val di Sant’Angelo

Il mio lavoro