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Regione dell’Italia centrale particolarmente amata e gradita per il suo meraviglioso e variegato patrimonio naturalistico, fatto di splendidi paesaggi collinari e montuosi che si alternano ad altrettanto splendide costiere affacciate sull’Adriatico. Grazie al ricco e variegato panorama che caratterizza la regione, le Marche rappresentano una forte attrazione altamente seduttiva in ogni stagione, che offre un bellissimo mare cristallino, immense distese di verde oltre ad un ricco ed articolato calendario con tanto di feste popolari e divertimento.
Territorio
Le Marche ad est sono bagnate dal Mar Adriatico, dagli Appennini scendono parecchi fiumi, che hanno però regime spesso torrentizio, i principali sono il Tronto ed il Metauro. Ancona è il centro più importante e capoluogo di regione, le altre città più popolate sono Pesaro, Fano ed Ascoli Piceno.
Storia
Originariamente abitata, a sud, dai Piceni, e, nella fascia costiera, dai Galli Senoni, nel corso del III secolo fu conquistata quasi interamente dai Romani, che vi fondarono diverse colonie, come Sena Gallica, Senigallia, Pisaurum (Pesaro), Firmum Picenum (Fermo), ecc.. collegate a Roma dalla Via Flaminia e dalla Via Salaria.
Durante la seconda guerra punica i Romani riportarono la prima grande vittoria sui Cartaginesi (207 a.C.), sulle rive del Metauro, mentre durante la guerra sociale, Ascoli fu uno dei centri di resistenza degli Italici. L’influenza della Chiesa, iniziata al tempo dei re Carolingi, fu confermata dagli imperatori germanici, a partire da Ottone I, e tra il IX e l’XI sec., si costituirono le prime marche: Camerino, Fermo e Ancona.Nel 1354, però, la Chiesa, che non voleva tollerare più lo stato di disordine delle Marche, incaricò il cardinale Egidio Albornoz di restaurare l’autorità ecclesiastica.
Questi intraprese con energia l’opera di riconquista e di pacificazione nelle Marche, e, a Fano nel 1357, fece accogliere le leggi che determinavano la nuova sistemazione politica della regione, e che rimasero in vigore fino al 1816.
Arte e cultura
Tra le Regioni italiane più interessanti e ricche di luoghi storici e culturali, le Marche, terra natale di alcuni tra i più importanti poeti, musicisti e pittori del panorama nazionale, offrono un’infinità di borghi medievali, storici e arroccati, dei veri e propri contenitori di beni culturali che, ormai da anni, l’hanno portata a distinguersi nel panorama culturale nazionale. Il centro della vita cultura della regione e sua principale attrazione, è Urbino, municipio romano, uno dei centri storici più interessanti e meglio conservati d’ Italia annoverato tra i siti italiani tutelati dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità dove è possibile ammirare il Palazzo Ducale, esempio architettonico e artistico all’interno del Rinascimento, oltre al bellissimo Duomo e la casa di Raffaello. Meraviglie dal sapore medioevale si possono scoprire invece a Gradara, situata nell’entroterra della riviera marchigiano-romagnola, è un nome familiare e dal fascino letterario, citata nella Divina Commedia di Dante per la storia d’amore tra Paolo e Francesca e per per la sua storica Rocca malatestiana e il suo borgo fortificato che rappresentano esempi delle architetture medioevali meglio conservate d’Italia.
Tradizioni
Ogni anno le Marche presentano un ricco calendario di eventi in grado di rallegrare l’atmosfera. Abbondano gli appuntamenti gastronomici che consentono di provare le delizie di casa come la sagra delle castagne che si tiene ogni anno con l’arrivo della stagione autunnale, ad Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno o ancora la Fiera del Tartufo che si svolge a Sant’Agata Feltria. Un altro tradizionale appuntamento d’autunno è quello di Casinina dove, con i giorni del Baccanale, si respira aria popolare con la grande kermesse enogastronomica accompagnata da una serie di appuntamenti culturali, folkloristici e ricreativi per ingannare piacevolmente il tempo in compagnia.
Prodotti tipici
La cucina marchigiana è caratterizzata dalla presenza di sapori antichi ancora come il tartufo, bianco o nero che vengono spesso utilizzati per dare un tocco di classe. Un aspetto dominante di questa cucina è un’ottima carne di razza bovina e suina; famosi i prosciutti affumicati della zona di Fabriano, prosciutto di Carpegna DOP è uno tra i salumi più nobili delle Marche, mentre a Montefeltro c’è un particolare prosciutto Ciauscolo con il pepe e il vino cotto. Anche i formaggi in questa regione fanno la sua parte come la Casciotta d’Urbino DOP, non da meno, data la vicinanza al mare, è il pescato: crostacei, pesce azzurro e frutti di mare sono presenti in molte ricette tradizionali. Ovviamente ogni pasto viene accompagnato con dell’ottimo vino prodotto direttamente nelle colline marchigiane, come il Verdicchio dei castelli di Jesi .
Piatti tipici
Olive ascolane:Per i pochi che non le conoscono, le olive Tenera Ascolana, grandi e carnose, sono snocciolate e farcite con un impasto a base di carne (manzo, maiale e pollo) cotte a lungo con burro, olio, sedano, carota e cipolla. Dopo la cottura la carne è macinata e amalgamata con uova, noce moscata e Parmigiano: questa farcia andrà a sostituire il nocciolo. Le olive sono poi impanate e fritte in abbondante olio bollente.
Vincisgrassi: l’altro ruolo di protagonista indiscusso della cucina marchigiana è una variante delle più famose lasagne, la sfoglia all’uovo, infatti, è condita strato per strato con un robusto ragù di animelle e frattaglie di pollo, con l’aggiunta di besciamella e Parmigiano. Il risultato è un piatto ipercalorico e molto gustoso, consumato soprattutto durante i pranzi domenicali.
Stocco all’anconetana: Questo piatto consiste in pezzi di stoccafisso appoggiati in teglia con un trito di sedano, carota e cipolla, e pomodori. Tutto questo va bagnato abbondantemente con olio extravergine di oliva, acqua e Verdicchio dei Castelli di Jesi, e poi coperto con spicchi di patate. La cottura deve essere molto lenta e la teglia non va mai rimestata: si rischia di rompere i pezzi di stoccafisso sul fondo che invece dovranno rimanere integri fino al piatto.
Brodetto Marchigiano:nelle Marche, in poco più di 160 km, si hanno 4 preparazioni tipiche codificate, che si differenziano non tanto per il tipo di pesce utilizzato (che varia perlopiù in base alla stagione) quanto per alcuni ingredienti che insaporiscono le ricette. Così, se a Fano il colore rosso è dato dalla conserva diluita nell’olio, con aggiunta di acqua e aceto, ad Ancona, si usa salsa di pomodoro, che dà maggiore freschezza e consistenza al brodo. Più a sud, a Porto Recanati, il brodetto diventa giallognolo, in quanto nella preparazione rientra la zafferanella, uno zafferano selvatico che cresce sulle pendici del Monte Conero. A San Benedetto del Tronto, il pescato è insaporito da aceto, pomodori verdi e peperoni, per una versione di questo piatto più pungente e vigorosa nei sapori.
Maccheroncini di Campofilone: Il paese è celebre per i suoi maccheroncini, che hanno ottenuto il marchio IGP nel novembre del 2013, divenendo la prima tipologia italiana di pasta all’uovo a ottenere questo marchio. Si tratta di una pasta all’uovo così sottile e fine che può essere cotta direttamente nel ragù di rigaglie di pollo per al massimo un minuto. La vicinanza alla costa li esalta nelle preparazioni a base di pesce,con melecche, piccoli scampi sgusciati, e cazole, uova di merluzzo, il tartufo nero dell’entroterra li rende ancora più eleganti e raffinati.
Fava ‘ngreccia: La fava, che a maggio si consuma fresca, è fatta essiccare per prolungarne la conservazione. Dopo essere stata in ammollo per una notte, è bollita in abbondante acqua salata: a questo punto le fave sono condite con un battuto di alici, capperi, olio e prezzemolo. Oggigiorno il piatto è un contorno di rotonda sapidità, ma in passato costituiva il pasto principale dell’inverno, quando non c’era abbondanza né di carne, né di altri vegetali.
Lumachelle all’urbinate: si tratta pasta, stesa sulla spianatoia, è tagliata in piccole striscioline di circa 1 cm, che vengono arrotolate su se stesse con l’aiuto di un bastoncino, sempre con il bastoncino e con l’aiuto del pettine (strumento per la lavorazione della pasta fresca con cui si preparano anche i più famosi garganelli) si effettuano delle piccole righe all’esterno di questo cilindro. Sono consumate in un brodo insaporito da verze, rape, e pomodori soffritti nel burro, insieme a salsiccia e animelle di pollo.
Crescia sfogliata: la preparazione è una versione più ricca della piadina normale ma si aggiungono lievito e uova. La sfogliatura invece si ottiene ripiegando più volte la sfoglia su se stessa, ungendo tutto con abbondante strutto. La farcitura vede come protagonisti i salumi e i formaggi tipici della zona (come la casciotta d’Urbino, il pecorino di fossa, il prosciutto aromatizzato del Montefeltro, il lardo o il ciauscolo), ma anche le verdure fanno la loro figura.
Menu
Nelle Marche mangiare bene è una cosa seria, che si basa su una lunga tradizione gastronomica e sul piacere di condividere a tavola ingredienti genuini di altissima qualità. Creare un menù 100% marchigiano non è difficile con questi meravigliosi prodotti.
Vini
La coltivazione della vite e la produzione vinicola nella regione Marche ha una tradizione millenaria. Risale infatti agli Etruschi, che introdussero questa pianta e tecniche primitive di vinificazione tra il 1.000 a.C. e l’800 a.C.
Il terreno prevalentemente collinare ed a tratti montuoso è, infatti, ideale per la produzione di uva da vinificazione. In più questa regione italiana beneficia dell’affaccio sul Mare Adriatico, che ne influenza le caratteristiche microclimatiche e, di conseguenza, quelle delle uve coltivate.
La produzione di vino marchigiano è leggermente a favore dei bianchi,ricordiamo il Verdicchio dei castelli di Jesi DOC, con circa il 10% in più rispetto ai vini rossi, come il rosso Conero DOCG, la Vernaccia di Serrapetrona DOCG, e rosati. I vitigni più impiegati per la produzione dei vini delle Marche sono il Montepulciano e il Sangiovese.
Eventi
- mostra sull’infinito
- fiera tartufo nero
- Il carnevale dei sensi
- Una domenica andando a Polenta
- Carnevale Storico Castignanese
- Summer Jamboree