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Montepulciano d’Abruzzo

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Vitigno:          

Il nord ha il Nebbiolo. Il centro il Sangiovese. Il sud l’Aglianico. Questa è la percezione schematizzata che si potrebbe avere del grande vitigno Italia. Fortunatamente, la situazione è molto più complessa e per troppo tempo si è ignorato il Montepulciano: il vitigno del futuro, anzi del presente, perché i tempi sono già maturi per vendemmiare. I vignaioli sono quelli giusti, e le radici sono piantate su buona parte della costa orientale dell’Italia, Marche, Abruzzo, Molise, fino in Puglia. Si narra che la valle Peligna, nei pressi della Majella, abbia dato i natali al vitigno attuale e, considerate le sue caratteristiche e la sua personalità, è molto probabile: il Montepulciano è un vino di montagna. Tutto in lui ne tradisce la matrice. Ribelle e maestoso, pieno, spigoloso, un intreccio di difficile lettura che ricorda un sottobosco in cui si percepiscono sfumature umide, di mora, ma che poi si illumina raggiungendo vette inimmaginabili di calore fruttato di visciole e ciliegie.

 

Caratteristiche principali:

Colore Rosso rubino intenso. Per quanto riguarda il profumo, esso è fruttato di mora lievemente aspra, di frutti rossi e spezie. Caratteristica principale è l’aroma di liquerizia. Gusto Mediamente tannico, di buon corpo, ottima struttura. Gradazione Minimo 12,50°. Invecchiamento Il vitigno Montepulciano d’Abruzzo è destinato alla produzione di vini rossi da lungo invecchiamento. Il vino a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) “Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane” deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a due anni (tre anni per la Riserva) in botti di rovere o castagno e affinamento di 6 mesi in bottiglia. Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novembre dell’annata di produzione delle uve.

 

Abbinamento:

Il Montepulciano giovane sopporta grigliate di carne suina e ovina. I vini più vecchi sono comunque preferibili con carni rosse, pezzature nobili di bovino o ovino. Ottimo il confronto con formaggi pecorini, di stagionatura crescente di pari passo con l’invecchiamento del vino.

 

Consorzio di tutela: “vinidabruzzo.it”