La degustazione
Sommario
Di Petre C.
Degustare significa: assaggiare, analizzare con molta attenzione un cibo o una bevanda per cogliere, avvalendosi delle impressioni sensitive, pregi e difetti.
Si cerca di scoprire le caratteristiche, gli equilibri o le disarmonie di un cibo o vino.
Per fare una buona degustazione occorre:
- Una temperatura tra i 18° e 20° gradi dell’ambiente
- Che non ci siano odori gradevoli o sgradevoli
- Che l’illuminazione sia il più possibile simile a quella del giorno
- Assolutamente negativa l’illuminazione al neon in quanto falsa il colore del vino.
- La tinteggiatura delle pareti deve essere opaca
- Deve svolgersi in ambiente tranquillo e silenzioso
- provvisto di un condizionatore o aerazione con aspiratore lento
- Si devono usare particolari bicchieri a forma di tulipano leggermente ristretti nella parte superiore e montati su un supporto piuttosto alto (calice), di vetro sottile, incolore privo di sfaccettature.
La vista
Con l’esame visivo si osservano: limpidezza, colore, fluidità, effervescenza.
La vista è l’organo del senso che interviene per il giudizio organolettico sulla limpidezza (o opacità) del vino e per l’individuazione dei colori, il grado di fluidità e lo svolgimento gassoso.
• Limpidezza
Velato: Presenta accentuata opacità, dovuta alla notevole presenza di particelle in sospensione.
Abbastanza limpido: Può presentare una leggerissima velatura, determinata dalla presenza di microparticelle in sospensione.
Limpido: Si dice di un vino privo di qualsiasi particella in sospensione e che quindi non presenta depositi di nessuna natura.
Cristallino: Oltre ad essere totalmente privo di microparticelle in sospensione, possiede anche una propria intensa luminosità, che ne determina la lucentezza.
Brillante: Oltre ad essere cristallino, riflette con vivacità i raggi luminosi che lo investono.
• Colore
Giallo verdolino: Tonalità che si riscontra solitamente nei vini bianchi molto giovani, leggeri e freschi.
Giallo paglierino: Tonalità che si riscontra nei vini bianchi giovani che hanno un rapporto acidità-morbidezza abbastanza equilibrato.
Giallo dorato: Tonalità che si riscontra nei vini bianchi che hanno un rapporto acidità-morbidezza a favore della seconda, normalmente ottenuti con uve leggermente sovramature.
Giallo ambrato: Tonalità che si riscontra nei vini bianchi che hanno un rapporto acidità-morbidezza decisamente a favore della seconda.
Rosa tenue: Tonalità che si usa per definire un vino rosato che presenta un colore simile ai petali dei fiori di pesco o della rosa dell’omonimo colore.
Rosa cerasuolo: Tonalità che si usa per definire un vino rosato che presenta un colore simile a quello di alcune varietà di ciliegie, come ad esempio la Moretta, di Cesena o il Durone di Vignola.
Rosa chiaretto: Tonalità che si usa per definire un vino rosato che presenta un colore simile a quello dei vini rossi. Si può anche definire “rosso rubino molto scarico”.
Rosso porpora: Tonalità che si usa per definire un vino rosso molto giovane, che presenta un rapporto acidità-tannicità-morbidezza a favore delle prime due.
Rosso rubino: Tonalità che si usa per definire un vino rosso giovane che possiede un rapporto acidità-tannicità-morbidezza in discreto equilibrio.
Rosso granato: Tonalità che si usa per definire un vino rosso che possiede un rapporto acidità-tannicità-morbidezza leggermente a favore di quest’ultima.
Rosso aranciato: Si usa per definire un grande vino rosso, che abbia subito un lungo invecchiamento nel quale il rapporto acidità-tannicità-morbidezza sia a favore di quest’ultima. Questa tonalità di colore è paragonabile a quella dei mattoni, con riflessi che vanno dal bruno all’aranciato.
• Consistenza
Fluido: Un vino viene definito “inconsistente – fluido“ quando, versandolo nel bicchiere, scende sul fondo in modo molto leggero e scorrevole, come si trattasse di acqua sorgiva.
Poco consistente: Vino che, versandolo nel bicchiere scende in modo leggero.
Abbastanza consistente: Vino che, versato nel bicchiere, scende con moderata scorrevolezza.
Consistente: Vino che scende nel bicchiere in un modo poco scorrevole, a causa del rapporto morbidezza – durezza a favore della prima. Questa caratteristica è confermata anche dall’esame degli “archetti “, fitti e regolari.
Viscoso: Vino che scende nel bicchiere in modo pesante, quasi senza provocare alcun rumore, come si trattasse di una sostanza sciropposa.
• Effervescenza
Grana delle bollicine
Le bollicine possono essere:
– Grossolane
– Abbastanza fini
– Fini
L’olfatto
Con l’esame olfattivo, si valutano: intensità olfattiva, persistenza olfattiva, qualità olfattiva, descrizione olfattiva,
Il naso è l’organo del senso che percepisce gli odori, per mezzo della mucosa nasale, dove abbondano le cellule olfattive; attraverso i peli olfattori viene recepita la sensazione odorosa trasmessa poi al cervello.
Sentori Percepiti
– Floreali
– Frutti secchi e confetture
– Erbacei e vegetali
– Erbe aromatiche
– Speziati
– Tostati
– Animali
– Eterei
– Sentori diversi
• Intensità
Carente: Vino in cui si avvertono pochissime sensazioni odorose, quasi da non essere percepite dall’olfatto.
Poco intenso: Vino in cui si avvertono scarse sensazioni odorose, poco percettibili all’olfatto.
Abbastanza intenso: Vino in cui le sensazioni odorose risultano discretamente percepibili, fini e delicate.
Intenso: Vino in cui le sensazioni odorose si avvertono bene, spesso in modo pronunciato.
Molto intenso: Vino in cui le sensazioni odorose sono particolarmente spiccate, intense e avvolgenti (quasi pungenti).
• Persistenza olfattiva
Carente: Vino che possiede una scarsissima successione di profumi, sia nella fase diretta che in quella indiretta ed il loro ricordo è pressoché nullo.
Poco persistente: Vino che possiede una scarsa successione dei profumi, che si esauriscono in pochi secondi, sia nella fase diretta che in quella indiretta.
Abbastanza persistente: Vino che possiede una sufficiente successione dei profumi, che complessivamente non si esauriscono per alcuni secondi, sia nella fase diretta che in quella indiretta.
Persistente: Vino che possiede un insieme articolato di profumi, la cui successione risulta durevole ( anche parecchi secondi ), sia nella fase diretta che in quella indiretta.
Molto persistente: Vino che possiede un insieme ricco di profumi, la cui successione risulta prolungata e complessa e che non sembra esaurirsi se non in tempi lunghi (anche minuti), sia nella fase diretta che in quella indiretta.
Qualità olfattiva: La valutazione della qualità olfattiva rappresenta la sintesi del giudizio relativo all’intensità e alla persistenza dei profumi, apprezzate durante l’esame olfattivo.
Comune: Vino dal profumo scadente e privo di qualsiasi pregio, che non suscita alcuna gradevolezza ai sensi.
Poco fine: Vino dal profumo che rasenta la mediocrità e la cui franchezza è mascherata.
Abbastanza fine: Vino dal profumo sufficientemente fine e gradevole.
Fine: Vino dal profumo gradevolmente distinto, franco ed equilibrato.
Eccellente:Vino dal profumo particolarmente distinto, nel quale gradevolezza e franchezza sono componenti di spicco della propria classe, personalità e tipicità.
• Descrizione
Aromatico: È il profumo che può ricondurre alle componenti aromatiche naturali del vitigno stesso, che sono classificate come tali nelle cosiddette uve aromatiche.
Vinoso: È il profumo caratteristico del vino molto giovane, ricco di sentori che ricordano la vinificazione e in particolare le parti solide del mosto, cioè le bucce e i vinaccioli.
Floreale: È il profumo dato da un insieme di note di fiori, generalmente riscontrabile nei vini bianchi giovani.
Fruttato: È il profumo che ricorda i più svariati tipi di frutta e, nel vino, è in rapporto alla sua tipologia di evoluzione.
Franco: È un profumo pulito, netto in riferimento alla tipologia del vino preso in esame.
Fragrante: È il profumo che ricorda generalmente la freschezza delle essenze floreali e fruttate ma, in alcuni casi, anche gli aromi della crosta del pane.
Erbaceo: È il profumo che rievoca sensazione di erba tritata o comunque di essenze vegetali, come il peperone verde, la fogli di pomodoro, il mallo della noce e altre ancora.
Speziato: È il profumo che può ricondurre a diversi sentori di spezie, generalmente riscontrabili in vini bianchi e rossi, maturati in botti di legno e successivamente affinati, per periodi più o meno lunghi, in bottiglia.
Etereo: È il profumo che può ricondurre al bouquet del vino, derivante da diversi periodi di invecchiamento.
Ampio: È il profumo che, per la sua complessità, abbraccia diverse sensazioni, appartenenti sia ai profumi primari che ai secondari ed ai terziari.
• Complessità olfattiva
È la varietà dei profumi del vino, percepiti in successione dopo ripetute ispirazioni.
Carente: Vino con una scarsissima varietà di sfumature odorose. È sempre inaccettabile.
Poco complesso: Vino con scarsa varietà di sfumature odorose il cui numero rimane invariato anche dopo diverse ispirazioni.
Abbastanza complesso: Vino con una sufficiente o discreta varietà di sfumature odorose, che si liberano in successione.
Complesso: Vino con numerose sfumature odorose, articolate tra quelle di diversi gruppi di profumi e percepite in modo chiaro e definito.
Ampio: Vino con numerosissime sfumature odorosa, variegate e diversificate tra molti gruppi di profumi riconoscibili con successive ispirazioni.
3) IL GUSTO
La bocca è l’organo del senso addetto alla percezione dei sapori. La recezione del gusto avviene attraverso i calici gustativi raggruppati nelle papille di differente forma, localizzati nella lingua. I sapori primari che la lingua riesce ad individuare in diverse zone sono i seguenti: dolce (sulla punta), acido e salato (ai bordi), amaro (in fondo).
Il gusto è in diretta correlazione con l’olfatto: in effetti gorgogliando il vino nella cavità orale, aspirando una certa quantità d’aria dalla bocca ed espirandola dal naso, le sostanze volatili evaporano e giungono fino alla cavità olfattiva modificando la sensazione a completamento della ricezione gustativa.
Si può fare la prova pratica chiudendo le narici con le dita e deglutendo un po’ di vino: non si percepirà alcun sapore.
• Zuccheri
Secco: Vino in cui non si percepisce la sensazione di dolcezza. Residui zuccherini compresi tra 1-5 g/l.
Abboccato: Vino in cui si percepisce una leggerissima sensazione di dolcezza. Da 10 a 20 g/l di zuccheri residui.
Amabile: Vino in cui si percepisce chiaramente la sensazione di dolcezza, contengono da 20 a 50 g/l di zuccheri residui.
Dolce: Vino in cui predomina la sensazione di dolcezza. Può contenere da 50 a 100 g/l di zuccheri residui.
Stucchevole: Vino in cui si percepisce una forte e predominante sensazione di dolcezza.
• Alcoli
Si dividono in:
– Leggero
– Poco caldo
– Abbastanza caldo
– Caldo
– Alcolico
• Polialcoli
Spigoloso: Il contenuto di alcoli e polialcoli è basso ed in bocca il vino sembra “sfuggente”.
Poco morbido: Normalmente si tratta di vini giovani o immaturi, poco strutturati e quindi con un basso contenuto glicerico e alcolico.
Abbastanza morbido: Vino in cui si percepisce una piacevole sensazione di morbidezza, dovuta ad una equilibrata composizione glicerica ed alcolica.
Morbido: Vino in cui si percepisce una decisa sensazione di morbidezza, dovuta ad una buona concentrazione glicerica e alcolica. Normalmente si tratta di vini strutturati e maturi.
Pastoso: Vino in cui si percepisce una predominante sensazione di morbidezza dovuta all’elevata concentrazione glicerica e alcolica.
• Durezza-Acidi
Piatto: Vino la cui carenza di acidità non lascia in bocca alcuna traccia di freschezza.
Poco fresco: Si percepisce una scarsa ma piacevole sensazione di acidità, che procura una leggerissima salivazione.
Abbastanza fresco: Si percepisce una discreta e piacevole sensazione di acidità, che procura una buona salivazione.
Fresco: Si percepisce una decisa sensazione di acidità, che procura una abbondante salivazione.
Acidulo: Si avverte una forte sensazione di acidità, che procura una abbondante e fluida salivazione e una leggera contrazione gengivale.
• Tannini
Molle: Vino in cui si percepisce una netta sensazione di “fiacchezza”.
Poco tannico: Vino in cui si percepisce una leggera sensazione astringente.
Abbastanza tannico: Vino in cui si percepisce una sufficiente e gradevole sensazione di astringenza.
Tannico: Vino in cui si percepisce una netta sensazione di secchezza e astringenza.
Astringente: Vino in cui si percepisce una forte e predominanza sensazione di rugosità e secchezza, dovuta a mancata secrezione salivare.
• Sali minerali
Scipito: Vino “scialbo” e totalmente privo di “sensazioni minerali”.
Poco sapido: Vino in cui si percepisce una scarsa sensazione di “sapore minerale”.
Abbastanza sapido: Vino in cui si percepisce una piacevole ed equilibrata sensazione fresco-sapida.
Sapido: Vino in cui si percepisce una leggera e piacevole “sensazione salina”.
Salato: Vino in cui si percepisce una predominante “sensazione salina”.
La struttura generale o corpo del vino
– Magro
– Debole
– Di corpo
– Robusto: Vino ben equilibrato e strutturato.
-Pesante
• Equilibrio gustativo
Le due componenti responsabili dell’equilibrio gustativo sono la MORBIDEZZA ( zuccheri – alcoli – polialcoli ) e la DUREZZA (acidi – tannini – sali minerali).
Poco equilibrato: Vino in cui si riscontra una decisa prevalenza delle sensazioni di morbidezza su quelle di durezza o viceversa.
Abbastanza equilibrato: Vino in cui si riscontra una leggera prevalenza delle sensazioni di morbidezza su quelle di durezza o viceversa.
Equilibrato: Vino in cui si riscontra una giusta proporzione tra le sensazioni di morbidezza e di durezza, in equilibrio tra loro, compatibilmente con la tipologia del vino preso in esame.
• Intensità gustativa
– Carente
– Poco intenso
– Abbastanza intenso
– Intenso
– Molto intenso
• Persistenza gustativa
Corto: Persistenza gusto-olfattiva inferiore ai 2 secondi.
Poco persistente: Persistenza gusto-olfattiva di 2-4 secondi.
Abbastanza persistente: Persistenza gusto-olfattiva di 4-6 secondi.
Persistente: Persistenza gusto-olfattiva di 6-8 secondi.
Molto persistente: Persistenza gusto-olfattiva superiore a 8 secondi.
• Considerazioni finali
– Poco armonico
– olfattiva e gustativa.
– Abbastanza armonico
– Armonico
• Stato evolutivo
– Immaturo
– Giovane
– Pronto
– Maturo
– Vecchio