La legalità
Il 20 Settembre 2023 si è svolto a scuola un incontro sulla legalità in presenza di un magistrato di Palermo, da sempre impegnato nella lotta alla criminalità organizzata.
Questo incontro mi ha suscitato alcune riflessioni sulla mafia e sulla legalità. La legalità è presente in una comunità che vive in pace. Essere corretti secondo la legge ci fa essere corretti verso gli altri: non picchiandosi, non litigando bensì dialogando.
La mafia è l’opposto della legalità: estorsioni, omicidi, vendette. La mafia è come un cancro e vuole la distruzione della vita di un individuo. Appare quindi ovvio che la mafia non debba essere legale. Comportamenti mafiosi si vedono però anche al di fuori della mafia. Ad esempio nell’ambiente nel quale vivo è presente il bullismo che ha caratteristiche simili ma non uguali, alla mafia.
Il bullismo ha come obiettivo quello di recare dolore a una persona; i comportamenti scorretti di un bullo possono rovinare la vita di una persona.
Allo stesso modo, la mafia ti fa del male e spesso, tramite il pizzo, ti porta alla rovina. Il tutto avviene “giustificato” da un fine. Il fine della mafia di solito è il guadagno. Il bullo guadagna non soldi bensì rispetto e soddisfazione personale, anche se momentanea.
Ma oltre al guadagno e al dolore c’è qualcos’altro che accomuna mafia e bullismo: entrambi non riescono ad attaccare i gruppi uniti. La mafia e il bullismo prendono di mira elementi più deboli e facili da attaccare; ma se questi elementi più deboli sono difesi dal resto del gruppo, nessuno può attaccarli.
È lo stesso concetto che c’è alla base di “Ammazzateci tutti”, un famoso movimento antimafia italiano. Ognuno che è sotto il controllo della mafia va a denunciare alle autorità di essere stato vittima di mafia. Se tutti denunciano la mafia, la mafia che cosa dovrebbe fare?
Uccidere tutti? Non potrebbe.
Il bullo, quando viene scoperto e “denunciato”, si sente solo e poco importante, senza il gruppo di “amici” che lo sostiene. Allo stesso modo la mafia, una volta isolata, “denunciata”, discussa, raccontata apertamente, farebbe venir meno il comportamento omertoso di chi la sostiene, nel silenzio, nell’indifferenza, nel non denunciare.
Se la comunità agisce unita non ci può essere mafia. La legalità in tutto questo c’entra, non solo per l’intervento dello Stato, ma anche perché fra di noi ci sono delle regole che vanno rispettate da tutti per il bene nostro e degli altri.
Scritto da: Angelo
La foto di copertina: Alexa da Pixabay
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