| 

Il potere dei longobardi in Italia tra VII e VIII secolo

In quale modo governarono i Longobardi in Italia? Dopo esservi entrati, nel 568 d.C., passando dal Friuli ed estendendo il loro potere in tutta la pianura del Po (ad eccezione delle zone delimitate dalla linea obliqua Venezia-Roma), essi dovettero resistere al ritorno dei Bizantini (che cercarono di abbattere il potere dei nuovi barbari entrati in Italia avvelenando due re longobardi) e provare a mescolare, senza troppi scontri sociali, gli antichi membri dell’aristocrazia dell’impero occidentale e i nuovi Duchi e aristocratici longobardi (talvolta organizzati anche in Fare, gruppi di guerrieri stanziati prevalentemente nelle campagne).

Il primo tentativo dei Longobardi di espandere i loro territori si realizzò ad inizio del 600 d.C. con la conquista della Liguria e del Veneto (esclusa Venezia e la laguna circostante) e con l’approvazione, nel 643, del cosiddetto Editto di Rotari (un grande riordino delle leggi longobarde in vigore sino ad allora che venne attuato con un metodo tipico della legislazione romana, raccogliendo le leggi in un testo unico, scritto in un latino piuttosto rozzo).

Tra le fine del VII secolo e l’inizio dell’VIII, i Longobardi riuscirono a consolidare le attività economiche dei territori italiani sottoposti al loro governo, ripristinando molte coltivazioni agricole uscite distrutte dal periodo della guerra gotica (550-600 ca.) e riuscendo a fondere tra loro gli antichi romani d’occidente e i nuovi conquistatori longobardi (operazione che si realizzò soprattutto nell’esercito, struttura in cui antichi romani e nuovi potenti erano costretti a collaborare).

Anche la conversione in massa dei Longobardi al Cristianesimo, favorita da Papa Gregorio I nel VII secolo, permise una certa collaborazione sociale tra queste parti da sempre molto divise tra loro (Gregorio I fu anche, secondo la mitologia, autore del canto tipico della Chiesa cristiana, il cosiddetto gregoriano, e, per la storia, il Papa che convertì al cristianesimo il popolo degli Angli, in Inghilterra).

Attorno alla metà dell’ VIII secolo, i bizantini, attaccati da Bulgari, Slavi e Persiani nell’est europeo, lasciarono il centro e il sud Italia privi di un forte esercito. Ciò permise al nuovo re dei Longobardi, Liutprando, di conquistare molte zone dell’attuale Romagna. Purtroppo, per la pace in Italia, i Longobardi si avvicinarono pericolosamente ad una serie di possedimenti terrieri affidati, per donazione dei privati, al Papa e al clero romano. Nel 751 i Longobardi conquistarono Ravenna, scacciando definitivamente i Bizantini; questa sconfitta innescò però la reazione del Papa, dato che la loro presenza era uno scudo per difendere le terre pontificie. Ciò portò i Papi ad elaborare una strategia di autodifesa, che li indusse a scontrarsi in diverse occasioni con i Longobardi e ad allearsi con il popolo straniero, che a fine VIII secolo, li avrebbe sconfitti: i Franchi.

Continua

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *