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Dal Nazionalismo, al razzismo, all’antisemitismo. Storia del primo Novecento per termini

Nazionalismo di primo Ottocento: era un movimento per la liberazione di un popolo, di una nazione, dall’oppressione di uno Stato straniero (vedasi i casi di Italia e Polonia)

Nazionalismo del secondo Ottocento: esaurite le richieste di unificazione territoriale e culturale delle nazioni europee, i nazionalisti si spostano verso un’ideologia di destra conservatrice. Vogliono combattere il socialismo (che condivide valori internazionali, universali, non nazionali: i proletari sono presenti in tutte le nazioni e devono unirsi tutti per battere il capitalismo) e restaurare l’ordine sociale, pretendendo che le classi sociali non si mescolino tra loro e che il popolo continui ad obbedire ciecamente a chi governa (senza diritti politici ed economici).

Il Razzismo prende piede in Europa dopo la pubblicazione di un volume di Arthur de Gobineau, Saggio sull’ineguaglianza delle razze¸ edito nel 1855. Esso sosteneva, in modo totalmente antiscientifico, che esisteva una gerarchia di razze: alcune erano superiori altre inferiori. Il discorso non era scientifico come quello di Darwin, ma rielaborava l’idea della forza, del progresso e della diffidenza verso il diverso, giocando molto sulle paure irrazionali del popolo.

In Inghilterra e Francia tali movimenti nazionalisti e razzisti si radunarono o all’interno dei movimenti colonialisti o in gruppi di esagitati (come l’Action Française di Charles Maurras, nata nel 1899): questi ultimi avevano paura soprattutto dei nemici interni alla Francia, in primis gli ebrei.

Il loro pensiero, antisemita ma anche anticapitalista, si sfogò durante la lunga causa che coinvolse dal 1894 il capitano ebreo Alfred Dreyfus, accusato ingiustamente di aver venduto piani militari alla Germania e per questo incarcerato dopo essere stato degradato dall’esercito. In sua difesa intervenne anche lo scrittore naturalista Emile Zola, che scrisse un durissimo articolo sul quotidiano L’aurore, dal titolo J’accuse: andò a processo per vilipendio delle forze armate, ma segnalò tutte le incompetenze e i sotterfugi attuati dall’esercito francese per fare ricadere una colpa di un alto ufficiale aristocratico (Esterazy) su di un ebreo. Ciò portò la società francese a dividersi. Solo nel 1906 Dreyfus fu scagionato e riabilitato.

In Germania i movimenti nazionalisti e razzisti si radunarono sotto la bandiera del Pangermanesimo: tutti i popoli di lingua, cultura e nascita tedesche dovevano stare sotto un’unica bandiera, in un unico stato (pensiero cardine del Mein Kampf di Hitler, 1925). Non dovevano quindi più esistere tedeschi che vivevano in Lituania, Polonia, Austria ecc. Tutti dovevano vivere nella Grande Germania. In musica, fu molto vicino a questo pensiero Richard Wagner, autore dell’opera L’oro del Reno.

L’antisemitismo nacque e prosperò soprattutto in area russa a causa della scarsa integrazione degli ebrei Askenaziti (gli ebrei dell’est europeo) con la società dello Zar. I Sefarditi, gli ebrei dell’ovest europeo, erano invece molto meglio integrati nei rispettivi paesi di residenza (Italia, Francia, Germania, Olanda ecc.).

Il servizio segreto dello Zar Nicola II preparò anche un finto documento, I protocolli dei Savi di Sion, che dal 1903 misero in testa agli europei che esisteva una congiura economica gestita da una cupola di ebrei in America che decideva chi doveva guadagnare e chi no nel mondo.

Reazione a questa posizione antisemita, contraria agli ebrei, su la nascita del movimento sionista, di Theodor Herzl, giornalista e scrittore viennese. Costui sostenne che era ora che gli ebrei, anziché vivere spaiati in giro per l’Europa, dovessero ritrovarsi tutti all’interno di un unico stato, l’antico Israele (ovvero la Palestina, all’epoca sotto il controllo britannico). Ciò si sarebbe verificato solo nel 1948, con la nascita dello stato di Israele.

6 Commenti

  1. Grazie Paolo perché mantieni vivo questo strumento al quale le applicazioni globali, alle quali ci costringono, tolgono ossigeno e capacità espressiva.
    Come al solito i tuoi articoli sono interessanti e pieni di possibilità di approfondimento.

    1. Troppo buono, come sempre, Roberto.
      Spero che possa essere materiale condivisibile e facilmente fruibile. Sono tempi strani, chissà mai…

  2. Credo, come ci siamo già detti molte volte, che basterebbe un po’ di volontà in più per rendere i contenuti pubblicati, materiali utili per lo studio e la consultazione degli studenti. Ma sembra impossibile e difficilissimo dire: “andate a guardare là, ci sono contenuti interessanti e utili, messi a disposizione per voi dai vostri insegnanti”.

    1. Io per la maturità in corso covid ho studiato tantissimo sulla comunity, e non solo io, siamo stati davvero tanti. soprattutto sugli articoli di Cavallo perché completi e utilissimi non potendo assistere alle lezioni in classe. (Ero sua alunna)

  3. È sempre un piacere leggere i suoi appunti prof. le sue lunghe e contorte interrogazioni piene di verità e punti su cui lavorare mi mancano. Buona scuola Alice

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