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Letture di Storia: 1-Il passaggio tra la Destra e la Sinistra storica (1870-1876)

Il passaggio dalla Destra alla Sinistra storica (da Storia d’Italia di Massimo L. Salvadori, Torino, Einaudi, 2018)

Nel 1876, come si è detto, fu raggiunto il pareggio del bilancio. Dal punto di vista strettamente finanziario si trattava di un importante successo;  ma le condizioni economico-sociali rivelavano la gravità della situazione in cui versava l’Italia […] In una parte della classe dirigente si faceva più pressante il desiderio di dare una più larga base di consenso alle istituzioni e ai governanti. […] Dal canto suo, il mondo industriale prendeva a elaborare in forma organica le proprie esigenze. […] fra il 1870  il 1874 si svolse, per iniziativa del governo, una Inchiesta industriale, dalla quale emerse chiaramente come influenti ambienti imprenditoriali vedessero con favore, ora che con lo sviluppo della rete ferroviaria si erano poste le premesse per la creazione di un mercato nazionale, istituzione, in concomitanza con le tendenze protezionistiche diffusesi in Europa, di dazi doganali che tutelassero la produzione industriale mettendola al riparo dalla concorrenza della più forte industria straniera […] La Destra aveva portato a compimento l’unificazione nazionale e aveva creato il sistema istituzionale che, nelle linee generali, sarebbe durato sino all’avvento del fascismo […] Nell’insieme, la Sinistra era formata da forze eterogenee. […] A questa sinistra guardavano tanti gli strati borghesi settentrionali, che rivendicavano riforme sul piano fiscale e politico quanto i proprietari e gli intellettuali meridionali uniti nel chiedere minor fiscalismo, maggiori interventi dello Stato a favore del Mezzogiorno, la possibilità di pesare di più politicamente in parlamento. […] La Sinistra andò precisando tra il 1874 e il 1876 la propria strategia. Agostino Depretis, suo leader, enunciò il proprio programma in un discorso tenuto a Stradella, nei pressi di Pavia, il 10 ottobre 1875: allargamento del suffragio a tutti i cittadini in grado di leggere e scrivere, difesa dello Stato laico e lotta al clericalismo, istruzione elementare obbligatoria, decentramento amministrativo, diminuzione e redistribuzione del carico fiscale a favore del Mezzogiorno, fedeltà alla monarchia.

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