L’ALIMENTAZIONE IN EPOCA ROMANA



L’alimentazione in epoca romana era basata su cibi semplici e di facile reperibilità, in seguito quando i Romani entrarono in contatto commercialmente e militarmente con colture più evolute, i cibi divennero più raffinati e saporiti.
L’alimentazione antica era composta da vegetali, il grano dal quale dal terzo secolo a.C. iniziò la produzione di pane sia bianco ( per i ricchi) che integrale (per i poveri).
Dai vicini Etruschi ,giunse a Roma l’abitudine di nutrirsi con cibo proteico, costituito sia da selvaggina che da animali di allevamento.
In età ellenistica, Roma entrò in contatto con i Greci della Magna Grecia. Da loro apprezzò i frutti dell’olivo e della vite, in quel momento soprattutto per i riti religiosi.
Con Augusto e la conquista dell’Oriente, a Roma arrivarono le spezie come lo zenzero, il pepe e lo zafferano utilizzate per insaporire i piatti e per la loro conservazione.
I pasti della giornata:
I romani dividevano la loro alimentazione in tre pasti quotidiani.
La colazione era consumata prima di andare a lavorare, composta da un po’ d’acqua e qualcosa rimasto dalla cena della sera prima.
Il prandium si consumava nelle tabernae e i plebei mangiavano uova sode con pane, legumi e minestre di verdure, si beveva vino e acqua.
I cibi venivano insaporiti con il garum che era una salsa liquida a base di pesci sotto sale (acciughe) e spezie. I ricchi, lo usavano a gocce sui cibi, a volte veniva aggiunto al garum dell’aceto. Dal filtraggio di questa salsa, si formava una pasta tipo quella di acciuga, ma più saporita che era una ghiottoneria per plebei, soldati e contadini che la spalmavano sul pane.
Il pasto prin
cipale era la cena, consumata dai ricchi con ricevimenti, ma per lo più i Romani, erano poveri e la cena si consumava in stanzette piccole, all’interno delle insulae che erano case alte anche otto piani affollate e pericolose. La cucina era unica e sistemata nel cortile e si cucinava tutti sui bracieri.
Si mangiavano olive, uova, un pasticcio di farro, pane integrale con il garum, si cucinavano sardine, raramente la selvaggina.
Una bevanda in uso nell’antica Roma, molto economica, era la posca che era ricavata miscelando acqua, aceto e vino. Era una bevanda dissetante a cui potevano essere aggiunte spezie e miele.

Ricerca di Erica Borgarino, 2B Alberghiero

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Un commento

  1. Brava Erica. Articolo interessante. Fa pensare il garum, una salsa che sembra impossibile da avvicinare, mentre pare la mettessero su quasi tutti i cibi.

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