Appunti per capire la guerra in Ucraina (febbraio 2022)
Sommario
Un po’ di storia antica dell’Ucraina in pillole
Dopo il IV sec. d.C. | Invasione dei Goti |
XIII-XIV sec. | Invasione dei tatari |
XIV sec. | Il Regno di Galizia incorpora l’Ucraina |
XV sec. | Invasione da parte dei Lituani |
1569-1790 | Annessione dell’Ucraina nel regno federale di Lituania-Polonia |
1790-1917 | Zar di Russia |
Storia contemporanea dell’Ucraina
1917-1991: età del Comunismo
1917 | Nasce la Repubblica socialista sovietica dell’Ucraina |
luglio 1923 | Ucraina entra nell’URSS |
1932-1938 | Carestia del 1932-33. Deportazioni di massa del ceto contadino, accusato da Stalin di essere borghese e vicino a Trotzskij |
1 settembre 1939 | L’Ucraina occidentale viene sottratta alla Polonia e unita all’Ucraina |
1954 | Annessione della penisola di Crimea |
1946-1991: guerra fredda USA-URSS.
Dal 1922 al 1991, Ucraina e Russia sono unite in un nuovo stato federale. Negli anni dell’invasione nazista (1941-43), l’Ucraina diviene regione sotto la sovranità di Hitler.
Carta d’identità economica e urbana dell’Ucraina
Produzione di grano, barbabietole, frumento, ortaggi e frutta, mais, patate.
Carbone presente nel Donbass (zona a est, dal 2014 sotto controllo russo), ferro, alluminio, manganese, petrolio nell’area caucasica.
Industrie alimentari, estrattive, chimiche, metallurgiche.
Capitale: Kiev; altre città importanti: Kharkov, Odessa (una sorta di Firenze del mar Nero), Lviv (sul confine polacco), Dniepropetrovsk.
Profilo turistico di Kiev, la capitale: https://travel.thewom.it/ucraina/kiev/kiev-cosa-vedere.html
Le cause di un conflitto
Putin, attualmente, incarna la classica doppia anima russa:
- Occidentale ed europeista (sede: San Pietroburgo), già manifestata da statisti come Lenin (1917-24) e Gorbaciov (1985-91);
- Slavofila e conservatrice delle tradizioni (sede: Mosca) incarnata da Stalin e, da alcuni anni, da Putin.
Per difendere gli interessi politici e militari degli USA e dei loro alleati, nel 1949 viene fondata la Nato (o Patto Atlantico); qualche anno dopo, nel 1955, per lo stesso motivo, nasce il Patto di Varsavia (tra URSS e paesi comunisti, tra cui Polonia, Romania, Moldavia, Bulgaria, Ungheria e Cecoslovacchia). Dopo la fine dell’Impero sovietico, molti stati appartenenti all’antico Patto di Varsavia, come ad esempio la Polonia e la Romania, sono entrate nella NATO. Quest’allargamento a est dell’influenza occidentale ha molto preoccupato la classe dirigente russa, Putin in particolare.
Il tardo Novecento
Nel 1991, dopo la dissoluzione dell’URSS comunista, l’Ucraina si dichiara indipendente, confluendo a livello istituzionale nella Comunità degli Stati Indipendenti (CSI).
Boris Eltsin, predecessore di Putin, nel 1992 mostra un’inedita apertura verso l’occidente, destinata, ben presto, ad essere rimangiata: nel 1991-95, la Nato invia truppe nell’ex Jugoslavia in guerra e nel 1999 bombarda Belgrado, capitale della Serbia, da sempre alleata di Mosca, per la questione del Kosovo (bombardamento di Belgrado: https://www.remocontro.it/2019/03/24/mercoledi-24-marzo-1999-jugoslavia/ ).
L’età di Putin (1999-2022)
Vladimir Putin era stato un ufficiale dei servizi segreti russi e diviene presidente della Russia, per la prima volta, tra il 2000 e il 2008.
All’inizio della sua esperienza di governo, egli si era ispirato a valori molto vicini all’occidente:
- neoliberismo economico (economia di mercato, molto aggressiva, con speculazioni economico-finanziarie soprattutto sul gas naturale)
- Richiesta di ingresso nell’Unione Europea e nella Nato (dopo l’11 settembre 2001, la Russia aveva concesso basi aeronautiche agli USA per le operazioni in Afghanistan).
Nel 2007 Putin cambia strategia. A causa della cocente delusione da lui provata nei confronti dell’occidente, che aveva svalutato la Russia, si verifica un tentativo di rinascita del ruolo internazionale di questo stato. L’intenzione di Putin è di riportarla ad essere uno stato forte – politicamente, economicamente e militarmente – nel mondo: da qui l’intervento in Siria nel 2011 a favore del re Assad (non estranei interessi petroliferi), il sostegno alle politiche vicine al populismo nazionalista in Europa e in USA (ad esempio, a quello del presidente americano repubblicano Donald Trump, 2017-2021); la rivalsa nei confronti dei paesi vicini “traditori” (come la Polonia, nell’UE dal 2015 pur senza adottare l’Euro), che hanno accettato di entrare nella Nato e di posizionare missili terra-aria in prossimità dei loro confini orientali (in vicinanza di Mosca, dunque).
La questione ucraina: gli ultimi anni (2004-2022)
Nel 1989, alla caduta del muro di Berlino, trattati non scritti tra URSS e USA prevedevano la conservazione di stati cuscinetto tra l’occidente alleato degli Americani e la Russia, stati nei quali non sarebbe stato possibile impiantare strutture militari fornite dalla Nato: l’Ucraina era uno di essi.
- Nel 2004, le elezioni ucraine premiano il filorusso Victor Janukovic (anche se la sua elezione è viziata da brogli). I giovani sfilano in piazza Majdan, a Kiev, per chiedere democrazia (la “rivoluzione arancione) e la ripetizione delle elezioni.
- Nel 2005, grazie al favorevole esito della “rivoluzione arancione”, prende il potere in Ucraina il primo ministro Yulija Tymoshenko, europeista e antirussa; sarà di lì a poco incarcerata, nel 2011, per le sue posizioni distanti da Mosca.
- 2012: primo accordo tra Unione Europea e Ucraina per una prossima entrata dello stato slavo nell’Unione.
- A ottobre 2012 diventa presidente il filorusso Janukovic, che decide di sospendere le procedure di associazione ucraina all’UE.
- febbraio 2014: scontri durissimi nella principale piazza di Kiev tra manifestanti europeisti e forze di polizia. Janukovic si rifugia in Russia.
- marzo 2014: in Crimea un referendum vede la vittoria dei filorussi che vogliono unificarsi alla Russia
- maggio-settembre 2014: violenti scontri tra forze volontarie filorusse delle regioni del sud-est Crimea e Donbass, sostenute da Putin, e esercito regolare ucraino
- 2014-2022: scontro a bassa intensità che prosegue sino a ieri, data dell’invasione della Russia.
Un po’ di letteratura ucraina
Nel 2015 Svetlana Aleksievic vince il premio Nobel per la letteratura; suoi sono i volumi La guerra non ha un volto di donna e Tempo di seconda mano. Altri importanti scrittori, tradotti in italiano, sono Aleksei Nikitn (Victory Park) e Serhij Zadan, autore di La strada del Donbass (2013) e Il convitto (2019), libro sulla guerra a bassa intensità – almeno sino al 24 febbraio 2022 – in Donbass.