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Appunti di storia sul primo Seicento italiano ed europeo

  • Stagnazione dell’economia e della crescita demografica in Europa (tra il 1600-1650, si rimane al livello di circa 110 milioni di persone, senza alcun incremento percentuale).
  • Minor produttività agricola, concentrata sulla produzione cerealicola.
  • Scarsi investimenti nelle coltivazioni, con malattie infettive che si espandono e fanno danni tra la popolazione (tifo, malaria) o che vengono esportate dalle soldatesche che combattono sul campo (sifilide).
  • Peste che colpisce l’Europa due volte in meno di quarant’anni (1598-99 e 1630-31). Ristagno dell’economia e contrazione dei consumi in tutto il continente tra 1630 e 1650.
  • Costituzione delle infrastrutture dello stato moderno: riscossione di tasse univoche, tutte nelle casse del sovrano; costituzione di tribunali sottratti ai feudatari (in Francia chiamati “Parlamenti”), nascita della moderna burocrazia per gestire la macchina dello stato (in Francia farne parte era un onore, si pagava una tassa, la Paulette, per accedere ad un posto da burocrate e conservarlo, anche per i figli)
  • Allargamento del numero di poveri, soprattutto nelle campagne, con loro svalutazione sociale e dispersione nelle città (fenomeno del pauperismo, i poveri chiedono protezione dentro le mura delle città e gli Stati organizzati iniziano a pensare a ricoveri per la mendicità dove ritirare i poveri affinché non disturbino la società del commercio e degli scambi).
  • In Spagna e Italia si nota, nel primo Seicento, l’aumento dei privilegi per i feudatari e i latifondisti (possessori di grandi quantità di terreno), con diminuzione delle produzioni tessili  ed agrarie.
  • In Inghilterra, invece, la regina Elisabetta I estende la grande proprietà terriera in modo produttivo, favorendo massicci investimenti sia nella coltivazione intensiva dei terreni sia negli allevamenti. Inizio della fase industriale della produzione tessile con relativi mutamenti sociali: i braccianti si trasferivano in città e diventavano operai o andavano nelle grandi aziende agricole a lavorare per i latifondisti. Prende piede il lavoro a domicilio.
  • In Olanda, divenuta repubblica nel 1581, si assiste allo scontro di matrice religiosa con la Spagna, che la controlla sino al 1648, fine della guerra dei Trent’anni. Dopo, l’Olanda sceglie il multiculturalismo religioso, ospitando ebrei e calvinisti che lasciavano i loro paesi di nascita. Ciò fece nascere un ceto mercantile e imprenditoriale (borghese) molto attivo e propositivo, che renderà l’Olanda uno dei paesi più forti, a livello commerciale, della metà del Seicento.
  • Nascita della teoria economica del MERCANTILISMO: ci sono risorse economiche limitate nel mondo, la ricchezza è costituita dalle monete che circolano nel mondo (anche esse limitate di numero), lo stato più ricco sarà quello che riuscirà a conservare nelle proprie casse la maggior quantità di oro e argento derivanti dai commerci con l’estero. La bilancia commerciale dovrà dunque chiudersi in attivo, per garantire ricchezza. Da qui l’imposizione di dazi commerciali sulle merci importate: l’importazione è infatti una voce passiva, che deve essere evitata, se vuoi che il tuo Stato si sviluppi.

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