Modelli di cultura medievali

Il pensiero umanistico e scientifico del Medioevo, si fondava sul libro dei libri per l’occidente mediterraneo: La Bibbia. All’interno di questo testo, i medievali trovavano ogni tipo di spiegazione per ogni tipo di aspetto dell’esistenza. Dall’astronomia (la terra è centrale nell’universo perché l’uomo è al centro del progetto di Dio) alla religione (il popolo ebraico fuoriuscito dal mar Rosso era un simbolo per l’uomo del IX-X secolo: gli Ebrei avevano lasciato dietro di sé una condizione di peccato, per trovare la via che Dio aveva preparato per loro, la stessa cosa che dovevano fare gli uomini medievali) fino al destino umano (da una condizione di peccato, dovuta al Diavolo tentatore, si doveva giungere ad una condizione di santità, garantita, nell’ultimo giorno, dalle trombe del giudizio che avrebbero fatto resuscitare i cadaveri dei morti, li avrebbero ricongiunti ai corpi e li avrebbero presentati al Giudizio universale).

Ogni tipo di cultura, scientifica e umanistica, si fondava su di un’autorità precostituita, quella biblica. Ogni risposta andava cercata in quel libro, senza discostarsi da quello che esso conteneva. L’idea di originalità e di innovazione è profondamente estranea al pensiero medievale: la cultura andava trasmessa come un tutt’uno non soggetto a modifiche o a ripensamenti. Per questo, la Bibba aveva due piani di significato.

Il primo, letterale, era il testo che si leggeva, nudo e crudo; il secondo, allegorico, era invece il significato nascosto, quello che si nascondeva dietro alle parole (l’Aquila, per esempio, era, in senso letterale, solo un rapace, ma, in senso allegorico, era il simbolo del potere umano, che si sollevava sopra gli altri per merito della grazia di Dio). Occorre ricordarsi di ciò ogni volta che si legge un’opera letteraria del Medioevo (ad esempio la Divina Commedia di Dante).

Altro concetto fondamentale della cultura medievale era la Figura: tutti gli eroi della mitologia, dell’età classica,  sono simboli di Cristo, della sua venuta tra gli uomini. Ad esempio, Enea, con la sua fuga da Troia e il suo arrivo nel Lazio, dove avrebbe fondato Roma, era il simbolo della venuta di Cristo. Prima, il Lazio era sottoposto ad un potere barbarico; l’arrivo di Enea, invece, introduceva il culto gli Dei: egli apriva una nuova finestra, che sfondava il tetto del cielo. Gli uomini erano così indotti a credere di essere parte di un enorme piano, gestito, voluto e coordinato direttamente da Dio.

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