La maschera che non strappava i biglietti

Buongiorno comunitari,

Nel mio primo intervento in questa community, devo dire la verità, non mi sono sforzato molto. Un link, un copia incolla da wiki… mi aspettavo qualche commento, anche qualche critica per questa scelta ma, per ora, nulla di nuovo sul fronte occidentale… la situazione è molto calma… una sorta di occidentalis calma 😉

Ora però vorrei dare un senso al mio primo articolo e magari inaugurare una piccola rubrica, senza molte pretese ma su un argomento che a me sta molto a cuore e che è sintetizzato dal titolo di una canzone dei 99 posse, “balla e piensa”. Se la prima canzone invitava a riflettere sul problema dei rapporti personali, di come spesso stando molto vicini, spesso senza volerlo, si finisce per ferirsi vicendevolmente, la seconda canzone è un po’ meno recente, si vede che sono un po’ matusa, ma affronta un problema molto caro ai ggggiovani… i ruoli nel corteggiamento

https://www.youtube.com/watch?v=uDUW7HSGUfI

Il tema affrontato ed esplicitato nel testo è quello delle maschere, cioè ognuno di noi, a seconda del contesto in cui si trova, tende a nascondere se stesso dietro ad una maschera costruita per l’occasione. In questo caso i due animali non sono, ovviamente, la rappresentazione maschile e femminile quanto stereotipi che vengono abbinati a comportamenti della fase del “corteggiamento”.

Pur non amando molto cantanti e cantautori che focalizzano la loro tematica sui temi dell’amore il duo Mogol – Battisti ha affrontato questo argomento in quasi tutte le sfaccettature
Se avete ancora un po’ di pazienza vorrei sviscerare una parte della discografia “amorosa” con voi, dividendola per temi:

  • l’amore romantico
    • “Una” forse la mia preferita, un amore un po’ così, fuori dagli schemi, lei non è Beatrice, forse perchè lui non è Dante 😉 “ma perchè proprio tu, proprio tu nella mia vita… è possibile che mi piaccia una come te…”
    • “Dio mio no” (in cui c’è anche un sovvertimento dei ruoli “classici” ed è lei a fare la prima mossa),
    • “Elena no” con lui casalingo tutto fare e lei donna in carriera!
    • “Il tempo di morire”… “mi basta il tempo di morire, tra le tue braccia così…” bisogna aggiungere altro?
    • “Anna”, che un po’ come in “10 ragazze” parla del desiderio irrealizzabile, del pensiero Leopardiano che è la felicità destinata a crollare quando viene a contatto con la realtà! Il momento più bello non è quello in cui si viene ricambiati ma quando ci si innamora!
  • Il tradimento
    • “Le tre verità” in cui il traditore arriva a dare la colpa al tradito!
    • “supermarket” la saga del doppio senso 😉
    • “non è Francesca” in cui il tradimento non viene accettato fino a negarne l’evidenza
    • “29 settembre” in cui il tradimento non viene scoperto e sembra quasi rafforzare l’amore per il partner
    • “Prendila così” forse la canzone più neorealista che fotografa un mondo “sotterraneo” di tradimenti e di prese di coscienza, veramente da ascoltare e riascoltare!
  • La reconquista
    • “7.40” in cui ci si lascia ma solo per un’ora 😉
    • “Dolce di giorno” in cui dopo un tira e molla classico c’è la decisione categorica “l’ultima volta che esco con te”
  • L’amore perduto
    • “Fiori rosa fiori di pesco”, in cui c’è la speranza vana di ricevere ancora l’amore della persona che ci ha lasciati
    • “Io vivrò” un disperato lamento di chi è “costretto” a vivere
    • “Mi ritorni in mente” in cui il protagonista viene tradito e abbandonato “un sorriso e ho visto la mia fine sul tuo viso, in nostro amor dissolversi nel vento..”

Ad onor del vero non tutte queste canzoni sono del duo Battisti – Mogol, trovate le intruse!

Spero non aver commesso tanti errori e di avervi incuriosito. Vi invito a commentare, anche in modo critico!

Saluti!

6 Commenti

  1. Anche se c’è l’indovinello non voglio rispondere. E voglio anche andare fuori tema. Che vuoi farci, Prendila così…

    Preferisco percorrere i ricordi che le canzoni di Battisti fanno tornare in superficie, riscoprendoli tra i polverosi e incurvati scaffali del passato, ridando significato a pezzi di vita, che attraversano infanzia, gioventù e anni maturi.

    Musica e parole che fanno riemergere episodi, odori, colori, emozioni, ibernate da anni ma pronte a rivivere, nell’attimo stesso in cui si avvia l’azione del risveglio.

    La musica è uno di quei tasti che ridanno vita al passato. Basta una sola nota di una qualsiasi delle canzoni che hai citato per far ripercorrere almeno tre decenni di vita di un quasi vecchio come me.
    La mia preferita, tra le preferite e intramontabili, è Prendila così. Dall’album Una donna per amico.

    https://youtu.be/LdlLdKS3AX4

    Era il 1978 il disco, se ricordo, era uscito verso la fine dell’anno, ottobre o novembre.
    Era l’anno in cui a marzo le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro e a Torino i posti di blocco di carabinieri e polizia stavano su tutte le strade principali, giorno e notte.
    Io ero uno speranzoso e preoccupato studente del quarto anno dell’alberghiero di Torino.

    Eravamo al bar, primi giorni di gennaio 1979, con i compagni di scuola, si passava il tempo ascoltando le canzoni dal juke box e dalle radio, giocando a flipper o a ping pong, chi chiaccherava e chi si tormentava con sogni d’amore.

    Aspettavamo la campanella del pomeriggio, la radio suonava questa canzone e appena finita il dj trasmise la notizia di un attentato terrorista in una radio di Roma. Erano gli anni di piombo.

    Dello stesso LP un’altra brano Perchè no, ha un suo posto nel mio libro del tempo, ma questa è un’altra pagina.

    Grazie Beppe per questo giro nella macchina del tempo.

  2. Grazie per questo contributo, Beppe! Rompo, a quest’ ora d notte l’Occidentalis Calma, per far un leggero fragore di tasti e dirti la mia, in merito a questa canzone. Non la trovo particolarmente appagante dal punto di vista musicale; ma il tema mi fa rflettere sulle interazioni tra esseri umani, che quasi sempre stentano a manifestare la loro essenza in maniera sincera e spontanea. Chi si manifesta come leone, diventa spesso prima o poi cagnolino. chi appare lupo, potrebbe trasformarsi in mansueto agnello. E attenti alle gallinelle…che potrebbero, sotto il loro bianco e morbido piumaggio, nascondere scaglie di drago. E invece di schiamazzare emettere, prima o poi, tempeste di fuoco. Ma la realtà quale sarà? Siamo quello che manifestiamo per interagire con il mondo, dunque per necessità? O forse la nostra natura risiede realmente nelle manifestazioni che seguono la conoscenza tra individui. Mah..Io giurerei che la realtà delle cose potrebbe celarsi ancora, e che pochissimi sono coscienti della loro reale natura. O magari, invece, -mi dico_ la natura potrebbe non essere una sola, ma mutevole e intercambiabile, all’occorrenza.
    Un caro saluto!!!

  3. Vorrei ringraziare i colleghi per i loro commenti che sono per me molto stimolanti.
    Ma ci sarà anche qualche alunn* curios*? 😉
    Grazie ancora
    Un abbraccio a tutt*

    PS concordo con Silvia sul fatto che chi si mostra leone lo fa spesso per nascondere le proprie insicurezze, penso che il senso della canzone sia proprio questo, “Penso a lui e guardo me che minaccio chissà ché mascherato da leone ma ho paura di te” 😉

  4. Anche a me le canzoni di Battisti fanno venire in mente infanzia e adolescenza e ho ricordi legati a molte di loro.
    Oggi però riascoltarle mi fa un effetto strano. Proprio l’estate scorsa, tra i vari album presenti nella playlist del lungo viaggio annuale verso la mia cara Puglia (mia di adozione), alcuni di quelli di Battisti hanno avuto il loro spazio.
    L’effetto strano è dovuto al senso di “politically correctness” con cui oggi filtriamo tutto ciò che sentiamo e leggiamo. Le canzoni di Mogol/Battisti, che ci sembravano così innocenti, sono in realtà intrise del maschilismo che all’epoca era del tutto invisibile e che oggi suona come una nota leggermente stonata di cui non sempre si trova l’origine.
    Rimangono delle belle canzonette, ma possono farci riflettere anche su come il mondo sia cambiato (non necessariamente solo in peggio).

  5. Ciao Raffaella, sono contento del tuo intervento che può essere spunto di riflessione, ti invito ad esplicitare le canzoni che sembrano innocenti ma sono intrise di maschilismo, spero che possa essere uno stimolo anche per i ragazzi a riflettere sui testi e non a ripetere le frasi delle canzoni come dei mantra.

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