Lacio Drom
I Mercanti di Liquore cantavano “il viaggiatore odia l’estate” perché appartiene al turista. Al di là delle note semantiche, l’articolo di oggi, come chiaramente si capisce dal titolo, affronterà il tema del viaggio. Ripercorrendo alcune mie esperienze, cercherò di portarvi nell’atmosfera di momenti in cui ho scoperto nuove melodie.
Mi piace viaggiare e ogni volta cerco un motivo, un pretesto, per scegliere una nuova destinazione nell’immensa gaia Gaia. Un giorno ero intento a guardare un notiziario in cui si parlava dello scandalo rimborsi per alcuni parlamentari europei, i quali si facevano rimborsare l’equivalente del costo di un volo di linea per Bruxelles pur avendo viaggiato in low cost. Subito ho pensato, bene, quindi c’è un volo low cost per Bruxelles! Alcuni giorni dopo, avevo contattato un paio di amici e stavamo organizzando le nostre vacanze. Atterraggio a Bruxelles, noleggio auto e giro che avrebbe poi incluso alcune bellissime città quali Rotterdam, Amburgo, Lubecca, Copenaghen, Amsterdam e la fiabesca Bruges.
Prima di partire, su suggerimento di Carmelo (forse qualche lettore lo rimembrerà), avevo guardato il film “In Bruges”, una pellicola che sembra realizzata dalla pro loco e che mi aveva anticipato l’atmosfera di questa piccola cittadina romantica, attraversata da molti canali, ribattezzata la Venezia delle Fiandre. Proprio in questa città magica, in un pub, di fronte ad una tripel, ho sentito per la prima volta la seguente canzone:
https://www.youtube.com/watch?v=Lq0fUa0vW_E
All’improvviso, come se in un pub italiano fosse partita Sally di Vasco o qualche canzone di tale impatto, tutti i ragazzi hanno iniziato a intonare questo testo a me sconosciuto. Ho deciso allora di registrarne un pezzo per documentarmi successivamente. Quando sono tornato a casa ho scoperto che , oltre ad essere un singolo di grande successo, questa canzone dà il nome a un film biografico su Johnny Cash, docufilm che vi invito a vedere se non lo avete già fatto.
Di questo viaggio, oltre al ricordo di questa canzone conservo il gusto delle patatine fritte delle friggitorie di Bruxelles, il fantastico museo Miniatur Wunderland di cui potete trovare alcune foto sul mio profilo fb, il bellissimo cancello d’ingresso di Legoland a Billund (solo il cancello… pur avendo acquistato i biglietti purtroppo non mi sono accorto del lungo periodo di chiusura invernale…), il fascino di Lubecca, la tamarragine degli abitanti di Copenaghen la notte di capodanno, il museo sulla II guerra mondiale nella cripta della chiesa di San Nikolai semidistrutta dai bombardamenti ad Amburgo e, last but not least, i muri di Bruxelles.
Da quando un mio ex allievo si era trasferito a Brașov ho spesso cercato qualche soluzione economica per andarlo a trovare. Purtroppo il tempo passava e l’occasione è arrivata quando ormai lui si era trasferito nuovamente in Italia ma questo non mi ha scoraggiato dal partire lo stesso, anche perché nel frattempo avevo avuto come allievo un ragazzo di Buzău, quindi il motivo era anche quello di andarlo a salutare nella sua terra natia 🙂 Durante il mio girovagare per le terre della Diacia mi sono imbattuto, proprio a Brașov, segno del destino, in una bellissima manifestazione musicale. Ero giunto da poco all’ostello e dopo la doccia ero indeciso sul da fare quando in lontananza ho udito la musica e ho deciso di andare … dove mi portava l’orecchio. Era il concerto di “The Zuralia Orchestra” in cui ho ascoltato dei bellissimi ritmi balcanici, in particolare una canzone mi ha colpito, l’ho cercata sul web ma non sono mai riuscito a trovarla (nel video del concerto linkato in precedenza dal minuto 30 e 50 secondi)
Altre che mi sono piaciute sono “Kalasnjikov”, scritta da Goran Bregović e di cui ho cercato il significato che sembra abbastanza criptico (min. 54 e 20 secondi) e quella del video seguente:
Già ho accennato, in un precedente articolo, al concerto degli Ska-p a Madrid, per cui ci catapultiamo dall’altra parte del mondo, attraverso l’unico volo acquistato in bassa stagione da quando svolgo la professione attuale. Come ho scritto in un mio articolo su “Il Convitto” di qualche anno fa, il viaggio inizia ben prima di partire e così era il settembre 2005, ero tornato da poco dalla Cina e già progettavo la mia nuova fuga; il calendario scolastico, in vista delle Olimpiadi invernali a Torino, prevedeva due settimane di chiusura a febbraio e così, quasi senza particolari speranze, iniziai a fantasticare su quali posti avrei potuto visitare. Mi venne in mente che tre fratelli di mio nonno, di cui due a me completamente sconosciuti, si erano trasferiti da giovani in Argentina e così pensai di vedere se si trovava qualche volo “barato”. Fortuna volle che in quel periodo la compagnia di bandiera argentina stesse facendo delle promozioni molto interessanti, così acquistai il volo Roma – Buenos Aires, AR, a soli 540 euro. Giunto in Argentina contattai i parenti e, in particolare mio zio Saverio, l’unico che avevo conosciuto. Nel periodo in cui girai per la capitale, prima di spostarmi a Rosario e Cordoba, all’inizio fui ospite di mio zio, poi trovai un ostello nel Barrio San Telmo, forse uno dei quartieri più belli di B.A. Un giorno il nipote di uno dei fratelli di mio nonno mi disse, stasera a Palermo (il quartiere non la città italiana) ci sarà un concerto, vuoi venire con noi? Ovviamente accettai e così conobbi, non di persona, Mercedes Sosa, cantante dalla voce unica che solo tre anni dopo sarebbe, purtroppo, venuta a mancare. Quella sera furono eseguiti anche pezzi di altri cantanti, alcune in duetto e quella che mi conquistò subito fu una canzone di Charlie Garcia, “Inconsciente colectivo”
Molto particolare è poi questa canzone che ha chiuso il concerto, dal titolo “Luna piena”: “Era la luna piena che mostrava il tuo visino nella cordigliera”.
Quando sono tornato a casa ho poi cercato altre canzoni e tra le mie preferite c’è sicuramente “Todo cambia“.
Con questa canzone si chiude questo articolo estivo ma vorrei mettere ancora due piccoli link che vi porteranno in Scozia. Era la famosa festività dell’Hogmanay e mi trovavo coinvolto nella tre giorni di festeggiamenti che iniziano con la fiaccolata interminabile del 30 dicembre, continua con i concerti della “noche vieja” e si concludono con le manifestazioni culturali del “new year” tra cui i balli tradizionali.
Buona estate e bon voyage a chi partirà! (ma dove arriva se parte?)
Bslama!
Yussef
É vero. Ogni posto lascia un ricordo che ti aiuta a ricordarlo. Cosī anche io ho ricordi di incontri inaspettati o di situazioni che si intrecciano con la musica.
Raccontare sarebbe troppo lungo, ma a volte ritornare a quei momenti aiuta a lasciare per qualche istante un presente spesso tormentato.
Si sa sono un inguaribile e precoce pessimista.
Uno di questi incontri inattesi con la musica avvenne in un pub di Londra dove mi sarei accontentato di due chiacchiere con gli amici e di una buona bitter ale. Invece a un certo punto hanno cominciato a suonare questi due
https://youtu.be/huZitIqcdt8
Per me che in quegli anni studiavo musica e la chitarra classica, ragtime e blues, sentire quei due è stato un momento indimenticabile.
Mi fermo qui, perchè passare il tempo tra i ricordi è un’attività che faccio solo quando sono in vacanza.
Sono contento di aver stimolato la memoria, spero che anche altri avranno il piacere di condividere i loro ricordi.