“COME SE…FOSSE UN PLURALE” (cronaca del bimestre di corsa campestre)
Arturo è un nome di fantasia. Può essere declinato sia al maschile che al femminile. Come Andrea, ad esempio. C’è una meravigliosa attrice americana che si chiama Rosario (Dawson n.d.r.). quindi il nome Arturo può funzionare bene.
Tutti siamo Arturo, a pensarci bene. Arturo abita, va a scuola e corre ad Osasco ed a Pinerolo.
Arturo ha corso – forte – la campestre del Parco della Pace i primi giorni di novembre, tra salite e discese scivolose, tra tanti altri corridori delle scuole vicine, t ra le vie del parco e i giri dei mappamondi, per affrontare la fase di ZONA, ed ha vinto.
Arturo ha corso ancora, infaticabile, al Parco della Pellerina di Torino, fase provinciale a metà dicembre, con un sole basso accecante a confondere gli occhi e la prospettiva. ed il primo freddo ad intorpidire mani-braccia-gambe e pensieri. Arturo ha partecipato a tutte le gare, le ha corse tutte. Senza risparmiarsi. C’erano un sacco di altri atleti, tanti da non riuscire a contarli, tanti da formare un lungo fiume colorato lungo il percorso in ogni corsa.
Arturo ha vinto ancora, nonostante sia arrivato primo o terzo, penultimo o quinto. Vinte parecchie medaglie. Ricevuto parecchi complimenti. Arturo correrà ancora. Ed ancora. Tutte le volte che ci sarà l’occasione. Per poter essere ancora, tutti e tutte insieme, Arturo. “Come se Arturo fosse un plurale”.
(Prossima fermata: Fase Regionale)