16 ottobre 1943

Settant’anni sono un soffio,
e il rosso del sangue mai sbiadisce.
Come coppa di Sacro Graal,
fiero del suo colore vivo
da tempo immemore in attesa,
per insegnare al mondo
quanto da sempre
ci sia sete
di bene.
(In ricordo del rastrellamento del 16 ottobre 1943, quartiere ebraico di Ro
ma)

Post scriptum: In tempi in cui la scuola viene penalizzata in quanto risorse e tempi di insegnamento, e che si vede sacrificare discipline importanti, tra cui la storia, è necessario, ancora di più, e sempre di più, riportare alla memoria momenti tragici della storia, europea e non, come monito, esempio e avvertimento per le attuali generazioni.

Perché nessuno debba mai più rivivere esperienze tragiche di annullamento e affossamento della dignità umana, di recente e antica memoria.

E se il tempo per raccontare ai giovani la storia viene meno…

si intensifichi la forza del ricordo, si rafforzino i messaggi di verità, caricandoli di buone intenzioni per un mondo maggiormente vivibile da “donare” (una buona volta) in eredità a chi verrà dopo.

Silvia Maria Calliero

Un commento

  1. La memoria è qualcosa di volatile. Se poi riguarda avvenimenti che non ci hanno colpito direttamente, fa presto a sovrasciversi.

    È giusto che qualcuno ci ricordi questi fatti, nella speranza che non succedano di nuovo.

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