Insegnare/imparare la pronuncia inglese
Qualche anno fa, ad un corso di aggiornamento, mi imbattei nel prof. Adrian Underhill. Per me, che mi sono laureata con una tesi sull’insegnamento della pronuncia, è stato un incontro illuminante: very inspiring! direbbero i britannici.
Secondo il prof. Underhill la pronuncia si può vedere in quanto, quando parliamo, il nostro apparato fonatorio, fatto di muscoli e ossa, si muove in maniera molto visibile.
Ce lo dimostrò, a quel corso, con una serie di esercizi pratici che ci portarono, alla fine, a “leggere” alcune sue frasi sulle labbra. Se è possibile “leggere” allora anche la produzione deve essere facile, quando si sa come si muovono i “pezzi” che compongono l’apparato fonatorio. Provare per credere! Attraverso le sue lezioni, lui insegna proprio questo.
Chi ha studiato un minimo di fonetica articolatoria sa che ogni suono di una lingua ha delle caratteristiche distintive. In particolare le consonanti si distinguono per luogo e modo di articolazione e per il tratto sordo-sonoro. Per le vocali il prof. Underhill ha identificato due tratti in particolare: l’apertura-chiusura della bocca (della mandibola) e l’apertura-chiusura delle labbra e la posizione della lingua. Ha quindi elaborato una pronunciation-chart che raggruppa tutti i suoni della lingua inglese, posizionandoli in modo che la relazione tra di loro sia chiara e logica.
Molto più facile di quello che sembra! Perdete qualche minuto a guardare i suoi video e scoprirete che una pronuncia corretta (o almeno accettabile!) non è affatto un miraggio.