– SEZ. 2 ELEMENTI GENERALI DESUNTI DAL PDF
Si acquisiscono gli elementi elencati nel PDF parte 1 (diagnosi clinica, funzioni e strutture corporee) riportando gli eventuali codici ICF.
Si aggiunge la parte 2 (UNITA’ MULTIDISCIPLINARE) mantenendo la suddivisione proposta dal PDF (d1, d2, ecc.)
Non è necessario riportarli tutti (es. se mobilità non è un problema, si salta), ma devono essere spiegati nel dettaglio i punti che si trattano.
Es. d3 COMUNICAZIONE la comunicazione orale o scarsa ed essenziale, limitandosi a richieste impellenti, ecc..
– SEZ. 3 RACCORDO CON IL PROGETTO INDIVIDUALE
E’ a cura degli enti locali per cui, di norma, manca. Quindi si scrive ‘ Il PI non è stato approvato e quindi il PEI non può avere punti di contatto in tal senso’.
Attenzione: gli eventuali contatti con il Cento per l’impiego in uscita (l. 68) deve essere inserito qui.
– SEZ. 4. OSSERVAZIONI SULLO STUDENTE/ESSA PER PROGETTARE GLI INTERVENTI DI SOSTEGNO DIDATTICO
Spazio riservato all’osservazione del C. Di C. devono essere messi in evidenza I PUNTI DI FORZA DELLO STUDENTE
Trovate caricate anche delle SCHEDE-GUIDA per ogni dimensione con una lista di punti da osservare/condividere con il C.di .
ATTENZIONE: NON E’ NECESSARIO UTILIZZARE TUTTI I PUNTI, MA SOLO QUELLI DI VERO INTERESSE SULL’ALLIEVO.
– SEZ. 5. INTERVENTI PER LO/A STUDENTE/ESSA: OBIETTIVI DIDATTICI, STRUMENTI, STRATEGIE E MODALITÀ
Per chi ha lavorato con il vecchissimo PEI non ci sono novità particolari, per tutti gli altri vi condivido alcune indicazioni. Sono divisi nelle 4 dimensioni.
– OBIETTIVI: devono essere chiari, misurabili, realizzabili entro l’anno. Pochi e realistici (es. imparare a parlare in pubblico – NON è realistico nel breve periodo. Imparare a parlare con il compagno di bano o in piccolo gruppo è realistico e misurabile)
– INTERVENTI, STRATEGIE E STRUMENTI: parte pratica. Rielaborazione di testi, costruzione di mappe e schemi, materiali alternativi (es.PCS), story telling, cooperative learning, lavori a coppie, ecc.
– VERIFICA: modalità con cui si effettuano le verifiche (scritte, orali, pratiche, osservazione di dinamiche, ecc.). NON è la colonna ‘verifica’ del vecchio PEI.
– VERIFICA CONCLUSIVA DEGLI ESITI: a fine anno si scrive un bilancio globale degli obiettivi raggiunti (es. lo studente parla più facilmente con il compagno di banco, ha migliorato l’espressione orale riuscendo a raccontare in modo più organico il proprio vissuto,ecc.)
– SEZ. 6. OSSERVAZIONI SUL CONTESTO: BARRIERE E FACILITATORI
Si danno alcuni spunti NON esaustivi che possono essere sia BARRIERE che FACILITATORI
- Famiglia
- Sanità (pubblica e privata)
- Scuola (classe inclusiva o no, relazione con i docenti, ecc.)
- Enti extra scolastici: gruppi sportivi, scout, centri pomeridiani
- Amici, volontari, vicini di casa
- Pet
- Esperienze passate-attuali che possono aver ostacolato o facilitato la struttura e la personalità dell’allievo
– SEZ. 7. INTERVENTI SUL CONTESTO PER REALIZZARE UN AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Dopo aver elencato le BARRIERE e i FACILITATORI alla sez. 6, in questa sezione si richiede di:
– trovare le MODALITA’ PER RIMUOVERE O DIMINUIRE l’impatto delle barriere (dove questo è possibile).
. trovare le MODALITA’ PER RENDERE PEMANENTI ED EFFICACI i facilitatori.
Consiglio: strutturare come una tabella può essere semplice ed efficace
BARRIERE – FACILITATORI | MODALITA’DI INTERVENTO |
– Le sez. dalle 8 in avanti sono molto più tecniche e riguardano in modo più specifico le attività scolastiche e le nostre competenze didattiche, per tanto dovrebbe essere più semplice compilarle.