La data di scadenza

Quando compriamo qualche prodotto destinato all’alimentazione, la prima cosa che in genere guardiamo è la data di scadenza.

Come tutti sapranno, la normativa in vigore prevede due diversi tipi di dicitura: “Da consumarsi entro…”, quando il produttore non garantisce la commestibilità del prodotto oltre il giorno indicato

e “Da consumarsi preferibilmente entro…” (quest’ultima non è una vera e propria data di scadenza, ma il “termine minimo di conservazione”, entro il quale il prodotto, se ben conservato, mantiene le sue proprietà, sapore, fragranza e aroma, se ben conservato).

Chi stabilisce la scadenza

Attualmente solo pochi alimenti hanno una scadenza prestabilita dalla legge: il latte fresco pastorizzato e il latte fresco pastorizzato di alta qualità (6 giorni), il latte microfiltrato fresco pastorizzato (10 giorni), quello a lunga conservazione (90 giorni), le uova (28 giorni).

Per tutti gli altri prodotti la durata  viene stabilita autonomamente dagli stessi produttori, in base ad una serie di fattori che vanno dal trattamento tecnologico alla qualità delle materie prime, dal tipo di lavorazione e di conservazione per finire con l’imballaggio.

Per quanto sopra, non è difficile, durante un controllo commerciale, vedere due prodotti simili ma di marchio differente con i tempi di scadenza differenti.

Come risaputo, grazie all’HACCP, il manuale di corretta prassi igienica aziendale, da alcuni anni il produttore e divenuto anche controllore di sè stesso; questa facoltà, però, ha successivamente lasciato spazio a comportamenti  non sempre corretti.

D’altra parte, è compito di ogni singola azienda effettuare prove di laboratorio sui propri prodotti, per misurare la crescita microbica e valutare dopo quanti giorni i valori organolettici e nutrizionali cominciano a modificarsi in modo sostanziale.La data di scadenza diventa quindi una specie di patto tra il produttore -che garantisce una certa cosa – e il consumatore, che si fida di quanto stabilito dal primo. Da parte del consumatore l’unica “arma” utilizzabile è quella di scegliere prodotti di cui conosce la qualità, e che non abbiano mai fornito brutte sorprese.

Di: Jacqueline, Aurora, Lucrezia

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