Viva la buona scuola

Introduzione

Pare un titolo trito e banale come le espressioni giornalistiche a cui ci avevano abituati nei mesi dello scorso anno i media, ma il quadretto umoristico che vi presenteremo, colmo di tutti i difetti dell’italica gente, veicola una verità profonda: fra gli uomini dominati dall’egoismo vige la legge del più forte, lo stato di natura, come diceva il filosofo inglese Hobbes, in cui essi si combattono l’un l’altro. Dopo anni di autoritarismo dei docenti intellettuali, genitori e studenti si prendono la rinvicita alleandosi con i politici demagogici. Distratti dalla tecnologia e allettati dalla via facile invece di divenire propositivi gli studenti rischiano di finire per ragionare con la pancia e gettare via il bambino (il patrimonio culturale a cui permette di accedere la scuola) con l’acqua sporca (i difetti del sistema). Non intravvedono, però, la trappola che li accalappia: quelli che li adescano stanno creando il loro futuro bacino di voti.

Prima scena (inizio anno)

Il professore spiega e tutti dormono.

Seconda scena (mese di maggio)

Luca: Prof. potrebbe dirmi la media?
Prof: Quest’anno posso dartela in tempo reale. C’è il registro elettronico! Allora … : fa 5,54.
Luca: Prof. se prendo 8 nella prossima verifica e 7 nell’interrogazione ci arrivo al 6?
Prof: Ora non ho tempo di fare calcoli perché sto interrogando. L’unica cosa che posso dirti è: preparati bene e, soprattutto, segui le interrogazioni così il pomeriggio invece di fare finta di studiare vai a giardinetti.
Riccardo: Prof., ma è facile fare la media. Basta sommare 5,54, 7 e 8 e dividere per 3.
Prof: Si vede che la matematica l’hai capita bene. 5,54 non è un voto, ma una media di voti. Come si calcola la media dei voti?
Riccardo: Si addizionano tutti i voti e poi si divide la somma per il numero dei voti.
Prof: Prova a sommare tutti i voti del quadrimestre compresi il 7 e l’8 ipotetici e a dividere per il loro numero. Vedrai che il valore ottenuto è diverso da quello che si ottiene effettuando il calcolo indicato da te.
Anna.: Mia madre vorrebbe parlarle.
Antonella: Anche mio padre vorrebbe fissare un incontro.
Prof.: Possono venire già lunedì alla quarta o alla quinta ora. Mettetevi d’accordo tra di voi.

(Il Prof. esce dall’aula)
Prof: Comincia la solita solfa di ogni anno. Prof. qual è la mia media? Mia madre vuole parlarle, mio nonno vuole vederla. Non mi sono mai sentito così importante per la gente come nelle ultime due, massimo tre settimane di scuola. Dal 10 giugno in poi mi sentirò inutile quasi come un disoccupato.

Terza scena (in classe al cambio dell’ora)

Gianni: Io ho in teoria 5 materie insufficienti, ma in pratica non ne ho nemmeno una e sarò promosso a giugno.
Clara: Che diavolo dici ! Quest’anno sarai segato ! Non hai mai aperto un libro!
Gianni: Non è vero! Mate e Biologia le recupero. Me lo sento! Alimentazione è sul 5,5 e me la passa a 6. Me l’ha già detto. L’ultima verifica d’inglese è andata bene e perciò sono quasi sufficiente.
Clara: Ma chi te lo dice che è andata bene? Non le ha ancora corrette.
Gianni: Te lo dico io. E non rompere, sto mettendo in atto un piano strategico. Per la prossima verifica di francese ho già i bigliettini pronti e mi andrà più che bene.

Quarta scena

Collaboratrice: Prof. ha una mamma.
Prof.: Certo che ho una mamma! Non sono mica orfano!
Collaboratrice: Prof. c’è una mamma che la cerca.
Prof: Ah sì, la madre di quella mia allieva che mi vuole parlare.
Madre di Anna: Professore buongiorno. Me l’aveva detto mia figlia che lei è proprio una gran brava persona.
Prof: (tra sé e sé): Ma guarda che ruffiana. Fino a ieri non sapeva nemmeno che esistessi. Guarda poi come è vestita può fare concorrenza ad una peripatetica. Truccatissima e con le sue sostanze in bellavista. Mi sembra di essere finito in un film italiano di cattivo gusto con Christian De Sica e Massimo Boldi.
(parla con la signora) È impossibile non essere affabili con persone come lei signora. Poi sono anni che ci conosciamo (circa 2 minuti). La prego, mi dica. Sua figlia mi ha detto che voleva conferire con me.
Madre di Anna: Venivo appunto per parlarle della situazione scolastica di Anna. Quest’anno la ragazza ha avuto seri problemi. Il ragazzo l’ha mollata 2 mesi fa. Da allora ha quasi smesso di mangiare. Poi io e suo padre ci siamo separati. E quindi …

Prof: E quindi?
Madre di Anna: E quindi il 4 di matematica deve diventare 6. Io saprò come ricompensarla. Le farò assaggiare la mia panna cotta al caffè. Un dessert spettacolare. (Con un atteggiamento provocante) Ci si potrà tuffare dentro … la mia panna cotta!
Prof: Mi dispiace signora, ma la panna cotta non mi piace. E poi il caffè mi fa male.
(tra sé e sé ) Ma guarda questa spudorata che vuole che io baratti la cultura con la sua … panna cotta. E mi vuole invitare proprio ora che si è separata dal marito. Ma pensa tu che cosa è diventata la scuola. Io ho scelto di fare l’insegnante per dilettarmi di cultura e questi mi vogliono far fare la fine di Vittorio Casamonica.
Madre di Anna: Se preferisce, dato che il mio compagno fa il pasticcere, posso farle preparare una bella torta novecento che la metterà KO. (Se ne va indignata)
Prof: (tra sé e sé) Adesso devo anche aver paura di uscire da scuola perché posso incontrare qualche bell’imbusto che vuol prendermi a pugni.
Collaboratrice: Prof. c’è un papà che la cerca!
Prof: Un altro ! Ah, è vero. È il padre di Antonella.
Padre di Antonella: Professore carissimo da quanto tempo che non ci vediamo.
Prof: (tra sé e sé) In effetti. Non ci siamo mai visti.
(parlando con il padre della ragazza) Mi dica pure Sig. Parelli.
Padre di Antonella: Mia figlia è molto malata. Dovrebbe fare qualcosa per aiutarla a recuperare.
Prof: (tra sé e sé): Ci risiamo. I nostri allievi cadono tutti in disgrazia le ultime settimane di scuola.
(parlando con il padre della ragazza) Vedremo cosa si può fare. Le dica di impegnarsi più che può e di chiedere ulteriori spiegazioni, anche fuori dall’orario delle mie lezioni, se non capisce qualcosa.
Padre Antonella: Grazie Professore carissimo.

Quinta scena

Collaboratrice: Prof. c’è un tizio che la cerca.
Prof.: Chi c’è ancora?
Compagno della madre di Anna: Scusi, lei è il Professor Massari?
Prof: Sì, mi dica?
(tra sé e sé ) Chi sarà mai questo energumeno?
L’uomo tira un pugno in faccia al professore e scappa via dicendo: Ecco la mia torta 900.
Prof.: Oh mio Dio! Proprio adesso che è la fine dell’anno. (si accascia sul pavimento)
Collaboratrice: Chiamate un’ambulanza! Il professor Massari è svenuto!

Sesta scena

Madre di Anna: Buongiorno. Sono la madre di Anna Giacchi classe 3G. Sono venuta all’appuntamento che mi aveva dato. Era per le 11,30, vero?
Dirigente scolastico: Prego, si accomodi signora.
Madre di Anna: Mi scusi, ma sono venuta con il mio compagno.
Compagno madre di Anna: (mette i piedi sulla scrivania della preside)
Dirigente scolastico: Faccia come se fosse a casa sua!
Compagno madre di Anna: Ci sarebbe un caffè o qualcosa da sorseggiare?
Dirigente scolastico: (parlando alla cornetta del telefono) Stefano, faccia arrivare un caffè per Minuzzo.
Dirigente scolastico: Mi scusi come posso fare per voi.
Madre di Anna: Vede l’argomento è delicato. Si tratta del professor Massari.
Dirigente scolastico: (sconvolta) Il prof. Massari?
Tutti parlano molto bene di lui, ma in realtà la sua professionalità lascia a desiderare. Fa poco o nulla per gli allievi in difficoltà.
Dirigente scolastico: Ma come! Gli allievi in difficoltà sono l’elemento portante della nostra scuola!
Madre di Anna: Ieri quando sono venuta a parlare con lui della situazione di Anna ha tentato di sedurmi, tanto che ho dovuto fare intervenire il mio compagno per farlo calmare.
Compagno della madre di Anna: Ci dessi una bella torta 900, dico Noveciento ‘n faccia (indica con 8 dita invece che con 9 il fatto che si tratta di una torta 900)
Dirigente scolastico: Come ? Ha tentato di sedurla? Non ci posso credere! Mi dispiace moltissimo per l’accaduto signora. Massari sembra una così brava persona, ma non si preoccupi, prenderò seri provvedimenti nei suoi confronti.
Compagno della madre di Anna: Altrimenti ci penso io! (fa segno con un dito come se si tagliasse la gola) . Poi veda di abbassare del 20% il contributo scolastico.
Dirigente scolastica: Mi dispiace, ma io non posso proprio farlo.
Compagno della madre di Anna: Veda di farlo altrimenti le abbasso la percentuale dei suoi familiari.
Dirigente scolastico: (con fare intimorito e servile si inginocchia) No, no gliela faccio fare gratis l’iscrizione per il prossimo anno.

Madre di Anna: Calmo fufino. (rivolta alla preside) Non me lo faccia innervosire.
Compagno della madre di Anna: Visto che sono nervoso e quello non l’ha voluto stasera me la mangio io la panna cotta.

Settima scena

Prof: (Entra in classe e sequestra un cellulare) Oggi vi parlerò di Garibaldi.
Allievi: Ancora. Basta! È dall’inizio dell’anno che ce ne parla.
Prof: Ma Garibaldi è uno dei più importanti eroi del Risorgimento italiano. E poi l’emerito prof. Ronzino ce ne parlava sempre durante le sue lezioni.
Dirigente scolastico: (entra in classe senza bussare e bruscamente dice) Professor Massari lei da oggi è licenziato !
Prof: Come sarebbe a dire? Mi deve almeno una spiegazione o altrimenti mi rivolgerò ai sindacati!
Dirigente scolastico: Lo sa che con la buona scuola i sindacati non sono più previsti? Adesso c’è il comitato di valutazione a decidere la sorte dei docenti, comitato del quale fanno parte anche i rappresentanti dei genitori e degli allievi oltre al dirigente scolastico. Però, dal momento che io sono un super-preside il mio punto di vista prevale su quello di chiunque altro! Lei è licenziato !
Prof: Mi permetta di comparire al cospetto del comitato di valutazione.
Dirigente scolastico: Le sorti sono già decise il comitato di valutazione la farà fuori!
Prof: È un plotone di esecuzione o un comitato di valutazione?
Dirigente scolastico: Domani si presenti in aula magna alle 14,50. Le sua sorte però è già decisa.
Dirigente scolastico: (Rivolto al ragazzo senza cellulare) Dov’è il tuo cellulare?
Ragazzo senza cellulare: Me l’ha preso lui è razzista.
Dirigente scolastico: (rivolta al professore) Restituisca il cellulare al ragazzo! È un ordine! Arrivederci ragazzi! Io sono sempre dalla vostra parte. Ricordate solo ai vostri genitori di pagare il contributo scolastico.

Prof: Questa è la sorte dei docenti ai tempi della BUONA SCUOLA.

Ottova scena

Dirigente scolastico: Questo è il signor, professor, ancora per poco, Massari. I capi di accusa contro di lui sono:
I) Ha tentato di sedurre la madre di un’allieva!
Coro: Maiale, porco
Madre di Anna: Non ha voluto la mia panna cotta!
Compagno della madre di Anna: Però, la torta 900 ‘n faccia se l’è pigliata
Dirigente scolastico:
II) Non aiuta gli allievi in difficoltà!
Coro: È stretto di voti, non ci fa andare alle macchinette, fa tutto il programma.

Dirigente scolastico:
III) E poi, parla sempre e solo di Garibaldi. Comunista!
Coro: Disgraziato!
Prof: Questa è la sorte dei docenti ai tempi della BUONA SCUOLA. (Viene spinto giù dal palco).

Conclusione

Non licenziate i professori accusandoli di essere noiosi, ma cercate di alzare la soglia della vostra motivazione e attenzione in modo tale da stimolarli a diventare più interessanti, in modo da partecipare al loro sapere e condividere con loro il vostro. Perché avete molto da dare. Superate i vostri egoismi e lavorate alacremente per il vostro futuro, per il futuro di un paese che ha un patrimonio di ricchezze enorme non pienamente valorizzate e impiegate. E allora sarà non solo una buona scuola, ma anche una buona vita per tutti!

Autore: Roberto Siano

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