La storia dei sistemi operativi può essere suddivisa in varie generazioni, ognuna delle quali composta da esemplari sempre più evoluti.

In un periodo delimitabile tra il 1945 e il 1955 gli elaboratori elettronici erano ammassi di valvole termoioniche, occupavano intere stanze, erano lentissimi e così costosi che potevano permetterseli soltanto grossi centri di calcolo o Università o sovrani particolarmente facoltosi. Inoltre questi calcolatori erano molto inaffidabili, in quanto le valvole che li componevano si rompevano spesso.

Un sistema operativo è un software che fornisce all’utente una serie di comandi e servizi per usufruire al meglio della potenza di calcolo di un qualsivoglia elaboratore elettronico, spaziando dal più piccolo dei palmari al più potente tra i mainframe. I sistemi operativi nascondono tutti i dettagli tecnici legati allo specifico hardware e architettura rappresentando le informazioni ad un alto livello, meglio comprensibile dall’uomo.

Tra il 1955 e il 1965, grazie alla rivoluzionaria invenzione del transitor gli elaboratori ( mainframe) divennero abbastanza affidabili da poter essere costruiti e venduti in serie, anche se erano comunque macchine grosse e costosissime tanto che gli unici acquirenti possibili erano ancora una volta i Centri di Calcolo, le Università e le banche.

Verso gli anni 80, grazie alla tecnologia LSI la costruzione di chip integrati divenne massiccia e portò all’abbattimento dei prezzi dell’hardware, facendo sorgere l’era dell’elaboratore personale o personal computer. Queste macchine erano piccole, economiche ed avevano prestazioni simili a quelle dei calcolatori medio-grandi di 10-20 anni prima. I primi modelli erano dotati di sistemi operativi monoutente con accesso interattivo e supporto al time-sharing.

A partire dal 2000 sono stati immessi sul mercato una grande varietà di sistemi di elaborazione dalle più disparate dimensioni e performance a costi contenuti; questo permette una diffusione pervasiva degli elaboratori elettronici nelle più diverse attività umane. Inoltre sono oggi sempre più diffuse le interconnessioni tra i vari dispositivi in modalità sia wired che wireless. Tutte queste innovazioni hanno portato allo sviluppo di sistemi operativi per le più svariate architetture, in particolare per dispositivi handheld come smartphone e tablet e pc (, android, iOS, windows phone, ecc.).

INVECE OGGI:

Esso garantisce l’operatività di base di un calcolatore, coordinando e gestendo le risorse hardware di processamento e memorizzazione, le periferiche, le risorseo  attività o software e facendo da interfaccia con l’utente, senza il quale quindi non sarebbe possibile l’utilizzo del computer stesso e dei programmi software specifici, come applicazioni o librerie.

È dunque un componente essenziale del sistema di elaborazione che funge da interfaccia tra l’utente e la macchina ed inoltre è una base al quale si appoggiano gli altri software, che dunque dovranno essere progettati e realizzati in modo da essere riconosciuti e supportati da quel particolare sistema operativo. Assieme al processore, con cui spesso è strettamente legato, costituisce la cosiddetta piattaforma del sistema di elaborazione.

 

Risultati immagini per i sistemi operativi
I sistemi operativi più utilizzati sono: ANDROID,WINDOWS e IOS.
TIPI DI SOFTWARE
SOFTWARE:insieme dei programmi ,dei linguaggi di programmazione e di tutti gli altri elementi che consentono un’efficente utilizzazione del computer.
il software si divide in:
software di base e quello applicativo tra cui il primo serve per l’avvio e il funzionamento del computer(BIOS cioè sistema operativo,compilatori) eil secondo installato dall’utente per soddisfare le proprie necessità.
IL MULTITASKING: ovvero l’utilizzo di più programmi contemporaneamente
 mentre nel sistema operativo windows i codici sono visibili solo dal proprietario nell’open source i codici sono visibili a tutto.
 il DOS è un vecchio sistema che utilizzava un interfaccia a comandi.