Esistono diversi modi per classificare i dati: o in base al tipo o in base all’uso.

A ogni dato è associato un nome (area, lato, nome…). Dare dei nomi ai dati è utile per comprenderne il significato. Considerando la classificazione dei dati possiamo dedurre che:

> input:sono i dati che devono essere forniti dall’esterno per garantire la loro notorietà durante l’esecuzione;

> output:sono i risultati calcolati e comunicati all’esterno;

>interni:dati utilizzati nella trasformazione dell’algoritmo invisibili all’utente (non forniti in output).

 

Risultati immagini per immagini dati input algoritmo e dati output

I dati possono essere classificati come:

>> numerici: contengono numeri utilizzati per le operazioni aritmetiche, sono divisi anche in:

  • interi: non prevedono cifre decimale
  • reali: prevedono cifre decimali

>> alfanumerici (stringhe): non utilizzabili per calcoli aritmetici { ABC…; £%&/…; 123….;}

>>logici e booleani: possono avere solo vero o falso (true o false)

>>costanti: il valore del dato rimane immutato

>>variabili: il valore del dato potrebbe cambiare nel tempo

es.

Se devo calcolare l’area di un cerchio di cui non si conosce il raggio, i dati su cui opera l’algoritmo sono: raggio, area, π ———-> area= raggio* raggio* π

il π ha un valore costante di 3.14 e non può ne deve cambiare mai

il raggio e l’area invece sono dei caratteri di valore variabile.

Il concetto di variabile è molto importante per definire gli algoritmi. Per capire meglio bisogna pensare alla variabile come un contenitore dove si possono introdurre dei valori.

 

 

Risultati immagini per contenitore di variabili