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La rivoluzione russa, secondo il racconto della letteratura: Il Dottor Zivago di Boris Pasternak (1957)

Verso la fine di ottobre, secondo il vecchio calendario, circa alle dieci di sera, Jurij Andreevic [il dottor Zivago] camminava rapidamente per strada […] A un incrocio, gridando “Ultime notizie!”, lo raggiunse uno strillone che passava di corsa con sotto il braccio un gran fascio di giornali ancora freschi di stampa. L’edizione straordinaria, stampata solo su una facciata, riportava un comunicato del governo di Pietroburgo sulla costituzione del Consiglio dei Commissari del Popolo, e sulla instaurazione in Russia del potere sovietico e della dittatura del proletariato nel paese. […]

“Avete visto? Ammirate, leggete” […] “Che operazione di alta chirurgia! Prendere e asportare via d’un colpo, così artisticamente, il vecchio fetido [puzzolente] tumore! Una così semplice, inequivocabile condanna di una secolare ingiustizia abituata a ricevere inchini e ogni sorta di omaggi” […] “Ma qual è la cosa più geniale? Se qualcuno avesse ricevuto il compito di creare un mondo nuovo, di cominciare una nuova era, prima di tutto avrebbe avuto bisogno di uno spazio pulito. Avrebbe atteso che i vecchi secoli terminassero, prima di mettersi a edificarne di nuovi, avrebbe avuto bisogno di una cifra tonda, di un a capo, di una pagina vergine. E invece, ecco, guardate! Questa cosa mai accaduta, questo prodigio della storia, questa rivelazione viene scaraventata nel fitto  stesso della quotidianità che continua e senza alcun riguardo per lei. Non è cominciata dal principio, ma dalla metà, senza una data scelta in anticipo.” […]

Sopravvenne l’inverno, l’inverno che si prevedeva. Ancora non spaventava tanto come i due inverni che lo seguirono, ma era già della loro specie, buoi, affamato e freddo, tutto impegnato nel distruggere cià che era abituale e nel rifare tutti i fondamenti dell’esistenza […] Furono tre quei terribili inverni (1919-1921), uno dopo l’altro, e non tutto ciò che sembra avvenuto tra il 1917 e il 1918 successe in realtà allora. […] Dappertutto si procedeva a nuove elezioni degli organi direttivi: nelle amministrazioni delle case, nelle organizzazioni, nei luoghi di lavoro, nei servizi pubblici. La loro composizione mutava. Dovunque si cominciarono a nominare commissari con poteri illimitati, uomini dalla volontà di ferro, con neri giubbotti di cuoio, armati di misure di terrore e di rivoltelle nagant, e che raramente si radevano e ancor più raramente dormivano.

[…] Per lungo periodo, nutrimento abituale della maggioranza furono il miglio cotto nell’acqua e la zuppa di pesce fatta con teste di aringhe. Il corpo delle aringhe, arrostito, serviva da secondo. La gente si nutriva di seglae e di chicchi di frumento. Se ne facevano delle pappe. Una professoressa loro conoscente aveva insegnato ad Antonina (moglie di Zivago) a cuocere del pane, fatto con un impasto scottato, sul fondo della stufa olandese; pane in parte anche da vendere […] Ad Antonina il pane riusciva bene, ma la vendita non andava. […] La miseria regnava in casa Zivago. [gli stralci sono tratti dalle pp.156-161 del romanzo]

Quali sono i principali eventi che fanno da sfondo al racconto di Pasternak?

1-Inizio della Rivoluzione Russa (attacco al palazzo d’Inverno di San Pietroburgo, ottobre/novembre 1917

2-La rivoluzione di Lenin, basata sulle sue tesi d’aprile: 1917 (fine della guerra contro la Germania; abbattere il governo provvisorio; instaurare i soviet, ovvero i consigli degli operai e dei contadini; Repubblica e salari uguali per tutti; nazionalizzare le terre e distribuirle ai poveri; nazionalizzazione delle banche)

3-La gestione delle fabbriche agli operai e la perdita di potere economico e politico dei borghesi come Zivago.

,4-Scoppio della guerra civile tra Bolscevichi (armata rossa) e sostenitori dello Zar (armata bianca) nell’aprile 1918 e costituzione della polizia politica per stanare chi era contrario alla Rivoluzione comunistica di Lenin. Alla fine, nel 1922, vinceranno i rossi.

5-Introduzione del Comunismo di guerra: provvedimento che portò alla nazionalizzazione delle terre, al razionamento dei cibi e alla conseguente fame dei contadini e degli abitanti delle città russe.

Che cosa successe negli anni successivi?

1-Per evitare di perdere consensi, nel 1921, Lenin inaugura la NEP (nuova politica economica), con cui permette la nascita di piccole aziende private e la vendita dei beni di consumo in eccesso che non venivano acquistati dallo Stato sovietico.

2-Venne creata, nel 1922, l’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche), uno stato federale in cui tutti i popoli russi erano messi sullo stesso piano (ma in realtà privilegiava il potere dei Russi)

3-Guerra contro la Polonia nel 1919-21, che vuole invadere l’area lituana e ucraina. L’Armata rossa guidata da Trotzskij, il vice di Lenin, riesce a contrattaccare e la guerra non produce né vincitori né vinti.

4- Nel 1924 muore Lenin e un oscuro funzionario di partito georgiano, non troppo gradito a Lenin stesso, Josif Stalin riesce a sopravanzare Trotzskij e a diventare il successore di Lenin.

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