Una fiaba inventata: LA CURA

Testo di David Beta, 1A Spettacolo

Introduzione di Silvia Maria Calliero

INVENTARE FIABE

La fiaba è un racconto che nasce nella notte dei tempi, forse nel Medioevo, quando il gusto del racconto era certo più vivo che oggi, continuamente distratti dagli stimoli dei vari media, dall’uso sfrenato dei cellulari, dalle infinite ed inesauribili attrazioni legate alla rete e ai vari “social”, dove il gusto del racconto non ha più posto, dove le parole sono unicamente- e neanche in modo costruttivo- al servizio delle immagini.

Ma l’esigenza di ascoltare da un nostro simile un racconto, sono sicura che esiste ancora nel profondo di ognuno di noi. Perché l’ascolto di una fiaba può essere un momento in cui sentirsi accolti e cullati dalle parole, un momento in cui si può entrare nel “film” di una vita diversa, che crede ancora all’amore, alla magia, agli esseri che parlano anche se non sono uomini.

Questo lo spirito dell’invenzione di una fiaba semplice, ma efficace. Semplice di una semplicità che anche in un giovane ragazzo esiste ancora. Basta solo riuscire a immergersi nella proprio profondo, ed emergono parole che non hanno età…

Basta immergersi in questo mondo senza tempo, ma carico di sentimento, descritto da David…

Silvia Maria Calliero

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LA CURA 

C’era una volta su una lontana montagna un castello in cui vivevano figlio e mamma, ma la mamma era molto malata e aveva bisogno di una cura.  

La madre era troppo malata per cercare una cura perché da quando aveva divorziato con il marito questi gli aveva lanciato molte maledizioni. 

La madre sapeva che c’era una cura in un regno sulla montagna che poteva fermare tutto quel dolore, ma aveva paura a mandare il figlio per le montagne, perché oltre agli animali c’era il marito che voleva quel regno.

 La madre decise comunque che il figlio era pronto per il compito.

“Figlio mio: ho deciso che sei pronto per trovare la cura”, disse la madre con tanta speranza al figlio”.

 Il figlio, allora, deciso, preparò l’occorrente per la missione.   

La madre lo fermò e gli disse “Figlio mio, ti dono questo corno, e quando sarai in pericolo suonalo e io ti aiuterò”,  “Verrò qui con la cura, te lo prometto”: diceva il figlio rattrastato perché avrebbe dovuto lasciare la madre.

Uscì dal regno recandosi nella montagna vicina, sapeva che non sarebbe stato semplice.

Il tempo nel mentre non era dei migliori, nuvoloso e triste.

Dopo la lunga camminata decise di fermarsi per riposare e mangiare.

Si sedette per mangiare il cibo preparato dalla madre, però sentiva una strana sensazione come se qualcuno fosse dietro di lui; allora decise di alzarsi e allontanarsi. Ma sentì una voce provenire da dietro di lui.

“Guarda un po’ chi si vede…”    

Il figlio impaurito si girò, e scoprì che si trattava suo padre.

 “Cosa vuoi da me padre?” disse il figlio “ Voglio il tuo regno, e se non lo farò con le buone lo farò ammazzando te e tua madre”.    “Mai e poi mai lo avrai!!!”.

Il figlio provò a fuggire dall’ira di suo padre ma il padre, più veloce di lui, riuscì ad acchiapparlo.

“Il regno ormai è mio e inizierò ammazzando te, poi lo farò con tua madre”.

Il figlio, a queste frasi si ricordò del corno donato dalla madre e allora lo suonò.

Il cielo nuvoloso tirò fuori un raggio di sole così potente, da accecare temporaneamente il padre per poter sfuggire.

Il figlio, così, impaurito non smise di correre, tanto che si rese conto di essere arrivato al regno dove c’era la cura.

Il figlio entrò nel regno, vide una bella donna sul trono

“Che sei venuto a cercare nel mio regno?” disse la regina.

“Sono venuto qui per la cura a tutte le maledizioni che hanno lanciato a mia madre”. 

“Questa vicenda l’avevo già sentita e mi creò molta preoccupazione: sono sicura che tua madre non meritava tutto ciò” disse la regina rattristata.

“Detto questo, ti aiuterò a curare la tua cara mamma”. 

Felice, la regina gli diede due boccette con dentro un liquido da bere.

“Come mai mi ha dato due boccette?” disse il figlio.

“In una boccetta c’è il dono del volare, così arriverai a casa sano e salvo. Nell’altra boccetta c’è la cura per la tua cara madre” disse la regina.

“Grazie regina” disse il figlio mentre prese il volo.

Arrivato al regno fece bere la cura a sua madre, che finalmente guarì.

Autore

David Beta 1A Spettacolo

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