Montale

Biografia

È stato uno dei maggiori poeti europei del Novecento e il penultimo premio Nobel per la letteratura italiano (prima di lui vinsero la competizione fondata dallo scienziato Alfred Nobel: Carducci, Pirandello, Grazia Deledda, Salvatore Quasimodo; dopo di lui lo vinse Dario Fo nel 1999). Ligure, figlio di un imprenditore chimico (da qui l’amicizia con Italo Svevo, anch’egli proprietario di una ditta di vernici per barche con sede a Trieste), ebbe formazione scolastica da ragioniere. Non lavorò per vivere, almeno sino ai trentatré anni.

copertina de: Le occasioniCopertina de: Le occasioni.

Nel 1922 iniziò a pubblicare le sue poesie su riviste dirette dall’amico Piero Gobetti; nel 1925 fece uscire il suo titolo più famoso, la raccolta poetica Ossi di seppia. Nel 1927 si spostò a Firenze, dove, due anni dopo, divenne direttore del Gabinetto Viesseux, un importante istituto culturale. Qui conobbe, presso il caffè delle “Giubbe Rosse”, diversi scrittori, come Elio Vittorini e Carlo Emilio Gadda. Qui si innamorò dell’ebrea americana Irma Brandeis, chiamata affettuosamente “Clizia” (è tipico di Montale definire con nomignoli le donne della sua vita: Drusilla Tanzi, con cui convisse in seguito, era infatti definita “Mosca”). Nel 1939 pubblicò la sua seconda importante raccolta di versi, Le occasioni.

Antifascista, perse il posto di lavoro, vivendo di traduzioni e lavoretti letterari. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale si trasferì a Milano, dove lavorò nella redazione del Corriere della sera, giornale per il quale scrisse critiche musicali (aveva una bella voce di baritono). Nel 1954 uscì La bufera e altro, mentre nel 1971, dopo quasi vent’anni di silenzio, vide la luce Satura e, nel 1973, Diario del ‘71 e del ’72. Nel 1975 ricevette il premio Nobel per la letteratura, morendo nel 1981 da senatore a vita.

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