Il seicento
La guerra dei trent’anni
Nonostante l’editto di Nantes del 1598 rendesse possibile, in Francia, professare liberamente il proprio credo, tale situazione di compromesso religioso non era destinata a durare per molti anni.
L’Imperatore Ferdinando II d’Asburgo scelse infatti per il suo regno la via dell’unità religiosa e impose alla Boemia (protestante) la restaurazione del culto cattolico. Ciò suscitò una violenta reazione da parte dei Praghesi, i quali, nel 1618, defenestrarono gli inviati dell’Imperatore. Ciò diede inizio alla Guerra dei Trent’Anni, nella quale, un po’ per volta, finirono per essere coinvolti tutti gli stati europei (ad eccezione dell’Inghilterra).
La Francia approfittò della situazione per destabilizzare e rendere meno forte la Spagna, subito intervenuta a dare man forte all’alleato asburgico contro i Boemi.
Dopo un primo attacco da parte danese che fu respinto, la Svezia, anch’essa sostenuta dalla Francia, sconfisse in un primo tempo l’Impero Asburgico, ma non riuscì ad approfittare della vittoria a causa della morte del suo comandante, il re svedese Gustavo II,e fu quindi respinta dall’alleanza ispanico-asburgica.
A questo punto delle ostilità, la Francia fu costretta a prendere direttamente l’iniziativa, con il suo primo ministro e comandante militare cardinale Richelieu. Dopo essersi impossessata, in Italia, delle fortezze di Pinerolo e Casale (1630 ca.), si misurò con la Spagna anche sul territorio tedesco, che ne risultò gravissimamente danneggiato (a causa di carestie e pestilenze diffuse).
Nel 1648 si giunse alla stipulazione della pace di Westfalia, con la quale si crearono i presupposti per nuove guerre: la Francia conservò i suoi avamposti italiani, l’Olanda si staccò definitivamente dalla dipendenza spagnola e la Spagna, fiaccata da quasi trent’anni di guerra, vide decrescere la sua importanza politica e militare in Europa (i nobili spagnoli non volevano più pagare le tasse al Re e, per sostenere l’economia nazionale, si dovette ricorrere ad un massiccio afflusso di preziosi dalle Americhe che crearono una forte inflazione nella penisola iberica).
Il Cardinale Richelieu
La Francia trionfò grazie allo stato assoluto voluto, prima, da Luigi XIII e, poi, da Luigi XIV, il quale detenne il potere ininterrottamente fra il 1661 e il 1715.
L’Olanda, ormai indipendente, divenne fra il 1650 e il 1670 una grande potenza marittima grazie anche alla fondazione della Compagnia delle Indie Orientali, la più grande compagnia mercantile dell’epoca fra le coste europee, asiatiche ed americane.
La rivoluzione inglese
e le guerre europee del tardo Seicento
L’Inghilterra non prese parte alla Guerra dei Trent’Anni perché, fra il 1640 e il 1670, entrò in una grave crisi politica. Il popolo inglese (soprattutto Irlandesi e Scozzesi) rifiutarono il modello assolutistico di monarchia e la abbatterono; al suo posto, fra il 1650 e il 1660, adottarono la forma di governo repubblicana (a capo della quale fu collocato Oliver Cromwell).
A causa dei forti scontri sociali e religiosi maturati in questo periodo, si vide però che neppure questo tipo di potere avrebbe potuto sussistere a lungo: si ritornò allora alla monarchia, il cui potere fu però temperato da un parlamento composto di due camere: la camera alta (o dei Lords, formata da aristocratici) e la camera bassa (o dei comuni, formata dalla borghesia).
Sul trono si issò Guglielmo D’Orange, olandese d’origine.
Nel tardo ‘600 la situazione politico-militare europea era perciò così composta: le principali potenze marittime erano la Spagna (pur in grave crisi), l’Inghilterra e l’Olanda (affrontata e battuta dagli inglesi); le principali potenze terrestri erano la Spagna, l’Impero Asburgico, la Francia e, a livello regionale, in Italia, il ducato sabaudo.
Nel 1702, defunto il re Carlo V, la Spagna si ritrovò senza un legittimo successore.
Luigi XIV°
Non avendo eredi diretti, Luigi XIV di Francia approfittò della situazione per reclamarne il trono. Siccome però, se il sovrano fosse riuscito a unire la Francia alla penisola iberica, ci si sarebbe trovati di fronte ad una formidabile potenza continentale, l’Inghilterra, l’Olanda, l’Austria e il duca di Savoia si opposero al disegno, dando inizio alla guerra per la successione al trono di Spagna. Essa si concluse nel 1714 col trattato di Rastatt e impedì il disegno espansionistico di Luigi XIV.