Home sweet home

Uno dei pensieri che si è formato nella mia mente attraverso la riflessione, le esperienze e che in alcuni casi è stato confermato dalla musica è che non vi sia nessun motivo d’orgoglio nell’essere nati in un certo luogo piuttosto che in un altro, principalmente perché non è stata una decisione influenzata dal nostro volere, quindi è abbastanza sciocco sentirsi orgogliosi di una cosa a cui non si ha contribuito minimamente, si veda a tal proposito la canzone “Vengo dalla luna” di Caparezza.

Si manifesta però, in maniera quasi istintiva, un legame con il territorio in cui si cresce e, se vi dovesse capitare di trovarvi dall’altra parte del mondo, incontrando una persona che vive a pochi chilometri da voi sono sicuro che sareste portati a parlarle con un tono più aperto, quasi confidenziale, come se la vicinanza geografica portasse una sorta di conoscenza. Probabilmente perché indubbiamente vi sono dei fattori culturali che vi avvicinano come la lingua, la cucina e altro ancora.

Proprio per questo motivo, soprattutto nella musica folk (che se non vi ricordate è la mia preferita), si trovano numerose canzoni “dedicate” a regioni o a città, pensate alla famosa “Romagna mia” per citare la più suonata nelle peggiori balere di Cattolicas…

Non tutte le canzoni che parlano del suolo natio sono inni d’amore, ad esempio nella canzone “Lombardia” dei Mercanti di liquore non si trovano parole molto gentili “Lombardia, com’è facile volerti male, di sorrisi non ne fai e ti piace maltrattare…”

La durezza del testo è bilanciata da una musica molto dolce che ricorda quasi una ninnananna (altro tema che vorrei approfondire). Sono molti i riferimenti del testo che ci fanno percepire lo spirito ribelle del gruppo ed il considerarsi dalla parte degli ultimi “diventammo spazzatura, diventammo molto belli” che ricorda molto il De André di “Via del Campo”. Non a caso sono diverse le cover che i Mercanti hanno fatto proprio di canzoni di Faber.

Le seconda canzone è di un gruppo piemontese, i Mau Mau, ma è così specifica che non canta di tutto il Piemonte, e neanche di una città, ma di un’istituzione torinese come il balon, introducendolo attraverso due figure completamente diverse, la “madama” e il “nigga 100%” in una sorta di fusione tra passato e presente nella fiera più famosa del sabato mattino.

Nel primo verso si cita il romanzo di Dumas, “La signora delle camelie” a cui forse è vagamente ispirata la figura della donna il cui carattere “prepotenta” viene paragonato al carattere torrentizio della Dora, fiume che passa proprio vicino al mercato.

Il gruppo è molto di nicchia e non so quanti di voi lo conoscano. Devo dire che a me sono sempre piaciuti molto sia per i testi che per la musica. Nel film “Vesna va veloce”, altro must, alcune canzoni della colonna sonora sono proprio del gruppo di Luca Morino e tra queste vi consiglio di ascoltare “Ratatoj”

L’ultima canzone mi piace in modo particolare per tantissimi motivi, il primo è che afferma come partendo dal conoscere le proprie origini si possa rispettare quelle degli altri, concetto tanto bello quanto poco praticato al giorno d’oggi.

Nella canzone, in cui la prima parte è cantata da una ragazzina, si parla della storia del Salento mescolata ai ritmi reggae “radicati alli messapi cu li greci e bizantini, uniti intra stu stile osce cu li giammaicani”. Questa canzone introduce l’argomento di uno dei prossimi pezzi che sarà sul dialetto nelle canzoni.

Ho pensato di proporvi alcuni tra gli argomenti musicali tra cui potrei scegliere il mio prossimo articolo così se avete delle preferenze potete scriverlo nei commenti:

  1. Ninnananne
  2. Dialetti
  3. Ex (su questo per ora non posso dire di più)
  4. Religione
  5. Omosessualità
  6. Personaggi storici

Oppure fate richieste voi!

Buona settimana a todas y todos!

GM

 

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