Veneto

Non c’è al mondo un territorio dove il vino abbia radici tanto estese, identitarie, variegate e antiche come il Veneto, i cui vini da decenni sono uno straordinario ed eccellente biglietto da visita di questa terra: se ne producono oltre 8 milioni di ettolitri l’anno, dei quali quasi la metà a Denominazione.

Il vino veneto a DOC è unico perché proviene per la gran parte da vitigni autoctoni e originari (oltre l’80 per cento del totale) e anche da tecniche autoctone, come l’appassimento delle uve su graticci.

LA STORIA DEL VINO NEL VENETO

La storia del vino in Veneto inizia in epoche remotissime, molto prima dei tempi dei greci .Si ritiene che la vite fosse presente allo stato selvatico in Veneto già a partire da molti secoli prima di Cristo. Si dovrà attendere fino al VII secolo AC per trovare le prime testimonianze della produzione enologica in Veneto per opera delle popolazioni etrusche.

Nonostante le popolazioni Barbare che invasero queste terre apprezzassero questi vini, furono anche responsabili della devastazione di gran parte dei vigneti. Fu solo nel 643 che i vigneti del Veneto furono per la prima volta e per legge protetti ampliando la produzione.

Durante il medioevo, lo sviluppo della vitivinicoltura Veneta fu determinato dalla potenza commerciale di Venezia. Verso la metà del 1500, iniziò la fama dei vini della zona di Treviso, di Vicenza e quelli del territorio della Valpolicella.

Durante il XVI secolo il destino del vino Veneto fu caratterizzato da periodi alterni di grande diffusione così come di decadimento a causa di  guerre ed epidemie di peste.

Fu solo nel 1800 che si tentò di fare rinascere l’enologia Veneta.

Dopo vari problemi come la presenza della fillossera, nel 1950  iniziò la ripresa dell’enologia che si è concretamente sviluppato negli anni 1990 e che ancora oggi non mostra segni di cedimento.

ZONE DI PRODUZIONE

  • Garda Veronese
  • La Valpolicella
  • Da Soave a Illasi
  • I Colli Berici
  • Da Gambellara a Breganze
  • I Colli Euganei
  • Da Conegliano a Valdobbiadene
  • La pianura del Raboso e del Tocai
  • Lison Pramaggiore

LISON PRAMAGGIORE

La denominazione Lison Pramaggiore DOC rappresenta una delle più importanti aree vitivinicole della regione Veneto, Friuli-Venezia Giulia. La denominazione Lison Pramaggiore DOC include le province di Pordenone, Venezia, Treviso ed è stata creata nel 1971. I vini della denominazione Lison Pramaggiore DOC si basano principalmente sui vitigni Chardonnay, Sauvignon, Verduzzo Friulano, Merlot, Malbech, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmènere, Refosco dal peduncolo rosso, Pinot grigio, Pinot nero

I PRINCIPALI VITIGNI

Dal punto di vista quantitativo, il 67 % delle varietà coltivate è destinato alla produzione di vini bianchi. Tra le varietà, la più gettonata resta sempre il Prosecco, che continua ad avere l’estensione di coltivazione più ampia, seguita dal Pinot Grigio e dalla Garganega. Da punto di vista geografico, poi, si distinguono tante altre coltivazioni di qualità: la zona delle colline del Garda Veronese e la Valpolicella si caratterizzano per la coltivazione di vitigni a bacca rossa come Corvina, Rondinella e Molinara, che danno origine al Bardolino e ai vini della Valpolicella, tra cui il noto Amarone (riconosciuto a marchio DOCG).

 

VINI DOC

  • Arcole
    ● Bagnoli
    ● Bardolino
    ● Bianco di Custoza
    ● Breganze
    ● Colli Berici
    ● Colli Euganei
    ● Corti Benedettine del Padovano
    ● Gambellara
    ● Garda
    ● Lessini Durello
    ● Lison-Pramaggiore
    ● Lugana
    ● Merlara
    ● Montello – Colli Asolani
    ● Monti Lessini o Lessini
    ● Piave o Vini del Piave
    ● Prosecco
    ● Riviera del Brenta
    ● San Martino della Battaglia
    ● Soave
    ● Valdadige
    ● Valdadige Terradeiforti
    ● Valpolicella
    ● Valpolicella Ripasso
    ● Venezia
    ● Vicenza
    ● Vigneti della Serenissima o Serenissima

VINI DOCG

  • Amarone della Valpolicella
    ● Bagnoli Friularo o Friularo Bagnoli
    ● Bardolino Superiore
    ● Asolo – Prosecco
    ● Colli di Conegliano
    ● Colli Euganei Fior d’Arancio o Fior d’Arancio Colli Euganei
    ● Conegliano Valdobbiadene – Prosecco
    ● Lison
    ● Montello Rosso o Montello
    ● Piave Malanotte o Malanotte del Piave
    ● Recioto della Valpolicella
    ● Recioto di Gambellara
    ● Recioto di Soave
    ● Soave Superiore

SCHEDE VINI DOCG

AMARONE DELLA VALPOLICELLA

zona di produzione
● in provincia di Verona: comprende in tutto o in parte il territorio dei comuni di Cazzano di Tramigna, Cerro Veronese, Colognola ai Colli, Dolcè, Fumane, Grezzana, Illasi, Lavagno, Marano, Mezzane, Montecchia di Crosara, Negrar, Pescantina, S. Ambrogio, S. Martino Buon Albergo, S. Mauro di Saline, S. Pietro in Cariano, Tregnago e Verona;

vitigni di produzione

Corvina Veronese (Cruina o Corvina) 45%-95%, ammesso Corvinone max 50% in sostituzione della Corvina; Rondinella 5%-30%, ammessi altri vitigni a bacca rossa non aromatici provincia di Verona max 15%, altri vitigni autoctoni a bacca rossa max 10%

base ampelografica
● anche classico, Valpantena, riserva: corvina veronese (cruina o corvina) dal 45 al 95%, è tuttavia ammessa in tale ambito la presenza del corvinone nella misura massima del 50%, in sostituzione di una pari percentuale di corvina; rondinella dal 5 al 30%; possono concorrere fino ad un massimo del 25% totale le uve provenienti dai vitigni a bacca rossa non aromatici e dai vitigni classificati autoctoni italiani.

resa massima per ettaro

120 q x ha max

titolo alcolometrico minimo

14% vol. min.

invecchiamento minimo

periodo minimo di invecchiamento di 2 anni a partire dal 1°gennaio dopo la vendemmia

storia e riconoscimento DOC/DOCG

“Amarone della Valpolicella” vanta una storia antica che inizia nel quarto secolo dopo Cristo. Tracce della predilezione per questo vino e per le uve che lo producono si ritrova anche nell’Editto di Rotari che stabiliva pene molto severe per chi arrecava danno alle viti e multe salate per chi rubava i grappoli. Il vino era considerato al pari del denaro per pagare i diritti feudali. Nei secoli successivi prosegue la presenza di “Amarone della Valpolicella” nei documenti ufficiali e negli scritti degli umanisti. Molti altri scrittori e studiosi si sono interessati a questo vino nei secoli successivi per arrivare alle prime analisi organolettiche su questo vino riportate nel bollettino della stazione agraria sperimentale di Verona della fine del 1800.
I primi esemplari di bottiglie di “Amarone” senza etichetta arrivarono solo nei primi anni del Novecento per un uso familiare o destinati agli amici. Mentre la prima commercializzazione di una bottiglia di “Amarone della Valpolicella” è del 1953. Nel 1968 si è giunti all’approvazione ufficiale del primo disciplinare di produzione e al riconoscimento della DOC. Allo scopo di tutelare l’identità delle diverse tipologie inserite nella denominazione “Valpolicella”, “Valpolicella Ripasso”, “Recioto della Valpolicella” e “Amarone della Valpolicella”, il 24 marzo 2010 sono stati adottati appositi decreti ministeriali con i quali le quattro tipologie sono state rese autonome.

Scheda di degustazione

 

  • Colore: rosso rubino intenso con decisi riflessi granata
  • Profumo : bouquet intenso e ampio; viola e fiori appassiti, frutta rossa e ciliegia sotto spirito, accenti di cannella e noce moscata
  • Sapore: in bocca è potente, sapido ed equilibrato. Sfuma delicatamente con le iniziali fruttate alla quale si aggiungono note di mandorla e ciliegia marasca
  • Abbinamenti: ottimo abbinato con lo stracotto alla fiorentina

BAGNOLI FRIULIARO

zona di produzione
● in provincia di Padova: comprende l’intero territorio dei comuni di Agna, Arre, Bagnoli di Sopra, Battaglia Terme, Bovolenta, Candiana, Due Carrare, Cartura, Conselve, Monselice, Pernumia, S. Pietro Viminario, Terrassa e Tribano;
vitigni di produzione

Raboso Piave min.90%. altri vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione nella provincia di Padova, max 10%

base ampelografica
● anche classico, riserva, classico riserva, vendemmia tardiva, classico vendemmia tardiva, passito, classico passito: min. 90% raboso piave, possono concorrere, da sole o insieme le uve di altri vitigni a frutto di colore analogo, idonei alla coltivazione nella provincia di Padova, max. 10%;

resa massima per ettaro

110 qxha

titolo alcolometrico minimo

11% vol. min.

invecchiamento minimo

24 mesi di cui almeno 12 in botti

storia e riconoscimento DOC/DOCG

Non è chiaro a quando risalga esattamente l’introduzione del Friularo nel Veneto; l’ origine della parola non permette di identificare con certezza l’epoca del suo avvento. Qualunque sia la sua origine etimologica è inconfutabile che la coltivazione di questo vitigno nel territorio di Bagnoli ha origini molto antiche.

È diventato un vino DOCG il 26/11/2011

scheda di degustazione

  • Colore: rosso rubino tendente al granata con l’invecchiamento
  • Sapore: asciutto, pieno, vellutato, intenso e tendente all’acidulo
  • Profumo: vinoso, intenso e caratteristico
  • Abbinamenti: carni rosse, selvaggina, cioccolato fondente

BARDOLINO SUPERIORE

zona di produzione
● in provincia di Verona: comprende in tutto o in parte i territori dei comuni di Affi, Bardolino, Bussolengo, Caprino, Castelnuovo, Cavaion, Costermano, Garda, Lazise, Pastrengo, Peschiera, Rivoli Veronese, Sommacampagna, Sona, Torri del Benaco, Valeggio sul Mincio;

vitigni di produzione

Corvina Veronese 35-65% Rondinella 10-40% Molinara 10-20% Rossignola e/o Barbera e/o Sangiovese e/o Garganega 0-15% Negrara 0-10%; ammessi anche Cabernet Sauvignon, Merlot

base ampelografica
● anche classico: corvina veronese (cruina o corvina) 35-80%, è tuttavia ammessa nella misura massima del 20% la presenza della varietà corvinone in sostituzione di una pari percentuale di corvina, rondinella 10-40%, molinara max. 15%; possono concorrere anche le uve provenienti dai vitigni a bacca rossa, non aromatici, ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona, da soli o congiuntamente per un massimo del 20% con il limite massimo del 10% per singolo vitigno;

resa massima per ettaro

90 qxha

titolo alcolometrico minimo

11,5 % vol. min.

invecchiamento minimo

1 anno a partire dal 1 novembre dell’annata di produzione delle uve

storia e riconoscimento DOC/DOCG

I riferimenti storici del Bardolino Superiore, oggi DOCG, si rifanno a quelli del Bardolino, con testimonianze risalenti sia al periodo romanico che a quello medievale.
È nel XIX secolo che la produzione vinicola della zona incomincia ad essere identificata esplicitamente con il nome di “Bardolino”. I primi riferimenti al Bardolino Superiore sono evidenziati nel 1897.

Il riconoscimento DOCG è stato raggiunto il 1 agosto 2001

Scheda di degustazione

Colore: rosso rubino tendente al granata

sapore: asciutto, leggermente amarognolo, armonico con leggero sentore di legno

profumo: caratteristico con profumo delicato

abbinamento:  minestre, paste asciutte, fritti, pollame e lumache

ASOLO PROSECCO

zona di produzione
● in provincia di Treviso: comprende l’intero territorio dei comuni di Castelcucco, Cornuda e Monfumo e parte del territorio dei comuni di Asolo, Caerano S. Marco, Cavaso del Tomba, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini e Volpago del Montello

vitigni di produzione

Glera min 85%; possono concorrere max 15%, da sole o congiuntamente, le uve Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga

base ampelografica
● frizzante, spumante superiore: glera, possono concorrere, in ambito aziendale, fino ad un massimo del 15% verdiso e/o bianchetta trevigiana e/o perera e/o glera lunga;

resa massima per ettaro

120 qxha

titolo alcolometrico minimo

10,5 % vol. min.

storia e riconoscimento DOC/DOCG

La presenza e lo sviluppo della vite sui Colli Asolani e sul Montello si deve ai monaci benedettini prima e alla presenza della Repubblica Veneta poi. Nella seconda metà del 1300, quando quest’area passò ai veneziani, i Colli Asolani e il Montello vennero subito riconosciuti come un’importante area enoica e i suoi vini venivano esportati all’estero già nel 1400. Oggi questo vino, che a partire dal 1977 è stato oggetto di tutela con il riconoscimento della DOC “Montello e Colli Asolani”, ha trovato un largo consenso in molti Paesi europei ed extraeuropei, dove ne è apprezzata l’elevata qualità e l’ottimo equilibrio qualità/prezzo.

Dal giugno  2009 ha ottenuto il riconoscimento DOCG

Scheda di degustazione

Colore:  giallo paglierino

Sapore:  gradevolmente amarognolo e non molto di corpo

odore: : vinoso, caratteristico, leggermente fruttato

abbinamento:  aperitivo, antipasti, primi piatti e secondi di pesce

COLLI DI CONEGLIANO  ROSSO RISERVA

zona di produzione
● in provincia di Treviso: l’intero territorio dei comuni di Arcade, Breda di Piave, Casale sul Sile, Cessalto, Chiarano, Cimadolmo, Codognè, Fontanelle, Godega Sant’Urbano, Gorgo al Monticano, Mareno di Piave, Maserada sul Piave, Monastier, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Ponzano Veneto, Portobuffolè, Povegliano, Roncade, Salgareda, San Biagio di Callalta, San Fior..

vitigni di produzione

Rosso riserva: Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Marzemino e Merlot min 10 per ciascuna varietà (nb: Merlot max 40%); max 20% Incrocio Manzoni 2.15 e/o Refosco Peduncolo Rosso

base ampelografica;
● rosso, riserva: cabernet franc, cabernet sauvignon, marzemino e merlot min. 10% per ciascuna varietà, il merlot non può superare in ogni caso il limite massimo del 40%, possono concorrere, inoltre, le uve della varietà incrocio manzoni 2.15 e/o refosco dal p.r. max. 20%;

resa massima x ettaro

Rosso riserva: 90q xha

titolo alcolometrico minimo

Rosso riserva: 13% vol

invecchiamento minimo

rosso riserva: Il vino può essere immesso al consumo solo dopo un periodo di affinamento e/o invecchiamento di mesi 36 di cui 12 in botte, a partire dal 1° novembre dell’annata di produzione delle uve

riconoscimento DOC/DOCG

Riconosciuto DOCG  il 14 settembre 2011

scheda degustazione

colore: rosso rubino tendente al granata

Odore: vinoso, caratteristico e intenso

sapore:  asciutto, sapido, di corpo, armonico, tannico

COLLI EUGANEI FIOR D’ARANCIO BIANCO

zona di produzione
● in provincia di Padova: comprende per intero il territorio amministrativo dei comuni di Arquà Petrarca, Galzignano Terme, Torreglia ed in parte quello dei comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme, Battaglia Terme, Due Carrare, Monselice, Baone, Este, Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Vò, Rovolon, Cervarese S. Croce, Teolo, Selvazzano Dentro;

vitigni di produzione

Moscato giallo min 95%; possono concorrere max 5% vitigni aromatici a bacca bianca presenti nei vigneti in ambito aziendale, idonei nella provincia di Padova

base ampelografica
● anche spumante, passito: moscato giallo min. 95%, possono concorrere le uve di altri vitigni di varietà aromatiche, di colore analogo, presenti nei vigneti in ambito aziendale, idonei alla coltivazione nella provincia di Padova max. 5%;

resa massima x ha

120 q/ha

titolo alcolometrico minimo

10,5 % vol. min.

storia e riconoscimento DOC/DOCG

Riconoscimento DOCG 22 dicembre 2010

Scheda di degustazione

Colore: giallo paglierino più o meno intenso

odore:  aromatico, caratteristico

sapore: da secco a dolce, intenso

CONEGLIANO VALDOBBIADONE PROSECCO

zona di produzione
● in provincia di Treviso: comprende il territorio collinare dei comuni di Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Farra di Soligo, Follina, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor, Vittorio Veneto

vitigni di produzione

Glera min 85%, ammesse max 15% varietà sole o congiunte Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga.

base ampelografica
● frizzante, spumante superiore, superiore di Cartizze: glera, possono concorrere, in ambito aziendale, fino ad un massimo del 15% verdiso e/o bianchetta trevigiana e/o perera e/o glera lunga;

resa massima x ha

135 qxha

titolo alcolometrico minimo

10,5 % vol. min.

 riconoscimento DOC/DOCG

Riconoscimento DOCG 15 aprile 2009

Scheda di degustazione

Colore: giallo paglierino, più o meno intenso, brillante, con spuma persistente

odore: gradevole e caratteristico di fruttato

sapore: fresco, armonico, gradevolmente fruttato, caratteristico

abbinamento: aperitivo, antipasti, primi piatti e secondi di pesce

LISON

zona di produzione
● in provincia di Treviso: Meduna di Livenza e parte del territorio di Motta di Livenza;
● in provincia di Venezia: Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Gruaro, Fossalta di Portogruaro, Pramaggiore, Teglio Veneto, e parte del territorio dei comuni di Caorle, Concordia Sagittaria, Portogruaro, San Michele al Tagliamento, Santo Stino di Livenza;
● in provincia di Pordenone (vedi la scheda del Friuli): Chions, Cordovado, Pravisdomini e parte dei territori di Azzano Decimo, Morsano al Tagliamento, Sesto al Reghena; ►vitigni di produzione

Tai (Tocai Friulano) min 85%; possono concorrere da sole o congiuntamente altri vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nelle provincie di Venezia, Treviso e Pordenone

base ampelografica
● tai (anche classico) min. 85%, possono concorrere, da sole o congiuntamente, le uve di altri vitigni a frutto di colore analogo, non aromatici, purché idonei alla coltivazione nelle rispettive province di Venezia, Treviso e Pordenone;

resa massima x ha

110 qxha

titolo alcolometrico minimo

12 % vol. min.

storia e riconoscimento DOC/DOCG

Riconoscimento DOCG 22 dicembre 2010

Scheda di degustazione

Colore: giallo paglierino più o meno intenso con riflessi dal verdognolo al dorato

sapore: asciutto, vellutato con eventuale percezione gradevole di legno

odore: caratteristico e gradevole

abbinamento: piatti di cucina marinara, frittate di verdure, formaggi di media stagionatura e prosciutto crudo

MONTELLO ROSSO

zona di produzione
● in provincia di Treviso: comprende l’intero territorio dei comuni di Castelcucco, Cornuda e Monfumo e parte del territorio dei comuni di Asolo, Borso del Grappa, Caerano S. Marco, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno del Grappa, S. Zenone degli Ezzelini e Volpago del Montello;

vitigni di produzione

Cabernet Sauvignon 40-70%, Merlot e/o Cabernet Franc e/o Carmenère 30-60%, uve a bacca rossa max 15% esclusi gli aromatici, idonei alla coltivazione per la provincia di Treviso.

base ampelografica
● rosso (anche superiore): 40-70% cabernet sauvignon, 30-60% merlot e/o cabernet franc e/o carmenère, possono concorrere le uve dei vitigni a bacca di colore analogo esclusi gli aromatici, idonei alla coltivazione per la provincia di Treviso, max. 15%;

resa massima x ha

100 qxha

titolo alcolometrico minimo

12,5 % vol. min.

invecchiamento minimo

Almeno 18 mesi di cui min. 9 in botti di rovere e min. 6 in bottiglie. L’affinamento decorre dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve.

riconoscimento DOC/DOCG

Riconosciuto DOCG il 13 ottobre 2011

Scheda di degustazione

Colore: rosso rubino tendente al granata con l’invecchiamento

Sapore: secco, sapido, robusto, lievemente speziato, armonico

odore: intenso, caratteristico, gradevole, tenente all’etereo se invecchiato

abbinamento:  carne rossa, arrosti di cacciagione e selvaggina, formaggi di media stagionatura e piccanti, pasta e fagioli

MALANOTTE DEL PIAVE

zona di produzione
● in provincia di Venezia: l’intero territorio dei comuni di Fossalta di Piave, Marcon, Meolo, Noventa di Piave, Quarto d’Altino, San Donà di Piave e parte del territorio dei comuni di Venezia, Ceggia, Eraclea, Jesolo, Musile di Piave, Torre di Mosto;
● in provincia di Treviso

vitigni di produzione

Raboso Piave per almeno il 70%; Raboso veronese fino al 30%; il Raboso Veronese può essere sostituito nella misura massima del 5% da altre varietà a bacca rossa, congiuntamente o disgiuntamente, tra quelle idonee alla coltivazione per le provincie di Treviso e Venezia.

base ampelografica
● min. 70% raboso Piave, max. 30% raboso veronese; il raboso veronese può essere sostituito da altre varietà a bacca rossa, congiuntamente o disgiuntamente, tra quelle idonee alla coltivazione per le province di Treviso e Venezia, max. 5%;

resa massima

120 q/ha

titolo alcolometrico

12,5 % vol. min.

riconoscimento DOC/DOCG

Riconosciuto DOCG il 28 agosto 2017

scheda di degustazione

colore: rosso rubino intenso con riflessi violacei, tendente al granata con l’invecchiamento

sapore: austero, sapido e caratteristico

odore: tipico di marasca/ciliegia , speziato

abbinamento: piatti importanti ed impegnativi di carni rosse e cacciagione, formaggi stagionati

RECIOTO DELLA VALPOLLICELLA ROSSO

zona di produzione
● in provincia di Verona: comprende in tutto o in parte il territorio dei comuni di Cazzano di Tramigna, Cerro Veronese, Colognola ai Colli, Dolcè, Fumane, Grezzana, Illasi, Lavagno, Marano, Mezzane, Montecchia di Crosara, Negrar, Pescantina, S. Ambrogio, S. Martino Buon Albergo, S. Mauro di Saline, S. Pietro in Cariano, Tregnago e Verona;

vitigni di produzione

Corvina Veronese (Cruina o Corvina) 45%-95%, ammesso Corvinone max 50% in sostituzione della Corvina; Rondinella 5%-30%, ammessi altri vitigni a bacca rossa non aromatici provincia di Verona max 15%, altri vitigni autoctoni a bacca rossa max 10%

base ampelografica
● classico, spumante, Valpantena: corvina veronese (cruina o corvina) dal 45 al 95%, è tuttavia ammessa in tale ambito la presenza del corvinone nella misura massima del 50%, in sostituzione di una pari percentuale di corvina; rondinella dal 5 al 30%; possono concorrere fino ad un massimo del 25% totale le uve provenienti dai vitigni:
– a bacca rossa non aromatici, ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona, nella misura massima del 15%, con un limite massimo del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato;
– classificati autoctoni italiani ai sensi della legge n. 82/06, art. 2, a bacca rossa, ammessi alla coltivazione per la Provincia di Verona, per il rimanente quantitativo del 10% totale;

resa massima

120 q/ha

titolo alcolometrico

12 % vol.

riconoscimento DOC/DOCG

Riconosciuto DOCG il 24 marzo 2010

Scheda di degustazione

Colore:. Rosso carico con riflessi violacei, spuma fine e persistente

Odore: caratteristico, accentuato e intenso

sapore: delicato, pieno, caldo, dolce

abbinamento: a fine pasto, in abbinamento a dolci al cioccolato ma anche a pasticceria secca

RECIOTO DI GAMBELLARA BIANCO

zona di produzione
● in provincia di Vicenza: comprende in tutto o in parte i territori amministrativi dei Comuni di Gambellara, Montebello Vicentino, Montorso e Zermeghedo;

base ampelografica
● classico, spumante: garganega 100%. La resa massima in vino finito delle uve selezionate, prevista per la versione “classico” è del 40%, mentre per la versione “spumante” è del 50%, comprensiva dei prodotti utilizzati per l’elaborazione dello spumante; per la versione “classico” è obbligatorio riportare l’annata di produzione delle uve in etichetta;

vitigni di produzione

Garganega 100%

resa massima x ha

62,5 qxha

titolo alcolometrico minimo

14% vol. di cui 11,3% svolti

invecchiamento minimo

Non può essere immesso al consumo prima del 1° settembre dell’anno successivo alla vendemmia.

riconoscimento DOC/DOCG

Riconoscimento DOCG il 1 agosto 2008

Scheda di degustazione

Colore: giallo dorato più o meno intenso con spuma fine e persistente

sapore: caratteristico, vellutato, armonico, fruttato con leggero gusto di passito, con eventuali sfumature di vaniglia e percezione di legno

odore: intenso con profumo di fruttato

abbinamento:  dolci, gelato, zabaione e biscotti di tutti i tipi

RECIOTO DI SOAVE BIANCO

zona di produzione
● in provincia di Verona: comprende in tutto o in parte il territorio dei comuni di Caldiero, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Illasi, Lavagno, Mezzane di Sotto, Montecchia di Crosara, Monteforte d’Alpone, Roncà, San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, San Martino Buon Albergo e Soave;

base ampelografica
● classico, spumante: garganega min. 70%, trebbiano di Soave (nostrano) max. 30%, possono concorrere le uve provenienti dai vitigni a bacca bianca ammessi alla coltivazione per la Provincia di Verona max. 5%;

vitigni di produzione

Garganega 70-100% Pinot bianco e/o Chardonnay e/o Trebbiano di Soave e/o altre varieta’ di Trebbiano raccomandate e/o autorizzate in provincia di Verona 0-30%

resa massima x ha

90 qxha

titolo alcolometrico minimo

12% vol

invecchiamento minimo

Non può essere immesso al consumo prima del 1° settembre dell’anno successivo alla vendemmia.

riconoscimento DOC/DOCG

Riconoscimento DOCG il 18 novembre 2010

Scheda di degustazione

Colore:  giallo dorato più o meno intenso con spuma fine e persistente

sapore: abboccato o dolce, vellutato, armonico e di corpo

odore: gradevole, intenso e fruttato

abbinamento:  pandoro di Verona e in generale pasticceria secca. Formaggi tipo monte veronese stagionato

SOAVE SUPERIORE

zona di produzione
● in provincia di Verona: comprende in tutto o in parte il territorio dei comuni di Caldiero, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Illasi, Lavagno, Mezzane di Sotto, Montecchia di Crosara, Monteforte d’Alpone, Roncà, San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, San Martino Buon Albergo e Soave;

vitigni di produzione

Garganega 70 – 100% Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Trebbiano di Soave e/o altri vitigni non aromatici, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Verona (max 5%), 0-30%

base ampelografica
● anche classico, riserva: garganega min. 70%, trebbiano di Soave (nostrano) e Chardonnay max. 30%, possono concorrere le uve provenienti dai vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione per la Provincia di Verona max. 5%;

resa massima

90 q/ha

titolo alcolometrico

12% vol

invecchiamento minimo

I vini «Soave Superiore» debbono essere immessi al consumo dopo un affinamento in bottiglia di almeno 3 mesi, comunque non prima del 31 marzo successivo alla vendemmia.

riconoscimento DOC/DOCG

Riconosciuto il 18 novembre 2010

Scheda di degustazione

Colore: giallo paglierino a volte intenso con possibili riflessi verde o oro

sapore: pieno e delicatamente amarognolo, nei prodotti maturati in legno il sapore può essere più intenso e persistente con note di vaniglia

odore:  ampio e caratteristico, floreale

abbinamento: aperitivi, primi piatti e secondi di pesce, carni bianche e formaggi

Riferimenti

www.regione.veneto.it

www.diwinetaste.com

www.vinoveneto.com

www.blog.xtrawine.com

www.lavinium.it