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Il territorio
Il Piemonte è la seconda regione più grande d’Italia, confina con Valle d’Aosta, Svizzera, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e Francia, il suo capoluogo è Torino. È situata a nord-ovest ed è caratterizzata da un territorio prevalentemente montuoso, ma anche molto collinare e pianeggiante.
Ha un clima temperato, con temperature più fresche vicino alle Alpi, ma più calde verso le colline e il centro della regione.
Le principali zone collinari sono il Canavese (a nord-ovest), le Langhe e il Roero (a sud), il Monferrato (al centro) ed i colli Tortonesi (a sud-est). I versanti bene esposti sono coltivati a vite e cereali. Per questo motivo sono le zone principali della produzione del vino
Enografia
In Piemonte l’uva e il vino hanno tradizioni e storie antiche, scavi archeologici collocano le prime coltivazioni della vite intorno a 3.000 anni fa; ma si è certi che 500 anni prima dell’era cristiana i Celti, discesi nel nord Italia, appresero le tecniche di coltura della vite di tipo etrusco e le applicarono in Piemonte.
Oggi il Piemonte è conosciuto in tutto il mondo grazie ai suoi grandi vini, dai rossi come il Barolo, il Barbaresco e il Gattinara ai bianchi profumati come l’Erbaluce, il Roero Arneis e il Gavi, fino ai vini da dessert o da conversazione come l’Asti Spumante, il Moscato d’Asti e il Caluso Passito.
Vitigni più importanti a bacca nera
Albarossa, Aleatico, Avanà, Avarengo, Barbera, Bonarda, Bonarda, Brachetto, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Cari, Chatus, Chiavennasca, Croatina, Dolcetto, Doux d’Henry, Freisa, Gamba rossa, Grignolino, Imperatrice dalla Gamba Rossa, Lambrusca di Alessandria, Malvasia di Casorzo, Malvasia di Schierano, Malvasia Nera Lunga, Merlot, Nebbiolo (Spanna) , Nebbiolo di Dronero, Neretta cuneese, Neretto di Bairo, Pelaverga, Pelaverga piccolo, Pinot, Pinot blanc, Pinot gris, Pinot Nero, pinot noir, Prunent, Quagliano, Riesling, Riesling x Sylvaner, Ruchè, Sangiovese, Sangioveto, Sauvignon blanc, Shiraz, Silvaner,, Sylvaner, Syrah, Ughetta, Uva rara, Uva Rara, Vespolina
Vitigni a bacca: Bianca
Arneis, Barbera bianca, Bianca Fernanda, Chardonnay, Cortese, Erbaluce,Favorita, Moscatello, Moscatellone, Moscato, Moscato Bianco, Moscato reale,Müller-Thurgau, Nascetta, Pinot Bianco, Riesling Italico, Riesling Renano,Rossese bianco, Sauvignon, Sylvaner verde, Timorasso
Zone di produzione doc e docg
- Colline Novaresi e Vercellesi
- Canavese
- Colline Torinesi
- Monferrato
- Colline Tortonesi
- Roero
- Langhe
Colline Novaresi e Vercellesi:
Zona che si differenzia rispetto alle altre per il clima e la tipologia di terreno. Si tratta della zona pedemontana con terreno particolarmente acido, povero di calcare e ricco di ferro.L’esposizione, grazie alle caratteristiche terrazze, il clima e il terreno rendono questa zona particolarmente favorevole alla coltivazione del Nebbiolo, che viene nominato “Spanna” . Altri vitigni molto diffusi in questa zona sono: Barbera, Vespolina, Croatina, Bonarda ed Erbaluce. I vini ottenuti hanno la caratteristica di essere molto longevi e quindi adatti a prolungati affinamenti. Nella provincia di Vercelli, a ovest del fiume Sesia, si trova la zona di produzione del Gattinara, a base di nebbiolo, il Lessona e il Bramaterra. In provincia di Novara, a est del fiume Sesia, si trova la zona di produzione del Ghemme, Boca, Sizzano e Fara.
Canavese
Questa zona comprende diversi comuni della provincia di Torino e alcuni delle province di Biella e Vercelli. Tuttavia è importante segnalare la zona di Carema (comune), che confina con la Valle D’Aosta, dove vengono prodotti vini interessanti a base di Nebbiolo, detto picoutaner, e per i bianchi a base di Erbaluce. Si tratta rispettivamente dei vini nominati Carema e Erbaluce di Caluso.
Colline Torinesi:
L’area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Collina Torinese si estende sulle colline a sud di Torino, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Collina Torinese Rosso, Barbera, Bonarda e Malvasia è localizzata in: provincia di Torino e comprende il territorio dei comuni di Andezeno, Arignano, Baldissero torinese, Brozolo, Brusasco, Casalborgone, Castagneto Po, Castiglione Torinese, Cavagnolo, Chieri, Cinzano, Gassino Torinese, Lauriano, Marentino, Mombello di Torino, Moncalieri, Montaldo Torinese, Monteu da Po, Moriondo Torinese, Pavarolo, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Riva presso Chieri, Rivalba, San Raffaele Cimena, San Sebastiano da Po, Sciolze e Verrua Savoia.
La Zona di Produzione del Vino DOC Collina Torinese Pelaverga o Cari è localizzata in: provincia di Torino e comprende il territorio dei comuni di Baldissero Torinese, Montaldo Torinese, Pavarolo, Andezeno, Arignano, Castiglione Torinese, Chieri, Marentino e Pino Torinese.
Pinerolese
Pinerolese è una terra che risente fortemente delle condizioni climatiche dettate dalla vicinanza con le montagne. Già nel 1200, secondo le testimonianze dell’epoca, la zona era ricca di vigneti quali il Nebbiolo ed il pregiato Doux d’Henry, così chiamato in onore di Enrico IV.
Tra i vitigni più diffusi erano, ed in parte sono tuttora il Plassa, l’Avarengo, il Doux d’Henry e l’Avanà. I vigneti se posizionati nelle zone di forte pendenza sono spesso terrazzati.
Già nel 1800 il “Doux d’Henry” nero veniva considerato un ottimo vitigno per la vinificazione, ma per questo scopo è stato utilizzato poco in purezza, preferendosi la miscelazione con altre varietà della zona.
Il nome di questo vino sembra risalire al nome del Re di Francia Enrico IV, il quale, durante una permanenza sul territorio pedemontano all’inizio del 1600 per la firma di un trattato con Carlo Emanuele I di Savoia, ebbe occasione di degustare un vino amabile che gradì molto.
Nel Pinerolese i comuni dove si produce vino sono: Angrogna, Bibiana , Bobbio Pellice, Bricherasio, Buriasco, Campiglione Fenile, Cantalupa, Cavour, Cumiana, Frossasco, Garzigliana, Inverso Pinasca, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Macello, Osasco, Pinasca, Pinerolo, Perosa Argentina, Pomaretto, Porte, Perrero, Pramollo, Prarostino, Roletto, Rorà, San Germano Ghisone, San Pietro Val Lemina, San Secondo di Pinerolo, Torre Pellice, Villar Pellice, Villar Perosa. Bagnolo, Barge.
La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei vini designati con la denominazione “Pinerolese” accompagnata dalla menzione tradizionale “Ramié” è il territorio di Pomaretto in Val Germanasca. Solamente le uve (berlo cito, avanà, pinot, neretto e lambrusco) che provengono dalla zona che parte dalle ultime case del borgo fino a Lou Malpa borgata della possono ottenere la denominazione vino “Ramié”.
Per approfondire la conoscenza dei vini del pinerolese leggi Spazioprever
Vini DOC
I vini più importanti sono:
Pinerolese rosso
colore: rosso rubino piu' o meno intenso; odore: intenso, caratteristico, vinoso; sapore: asciutto, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00 vol %;
Pinerolese rosato
colore: rosato o rubino chiaro; odore: delicato, gradevole, vinoso; sapore: asciutto, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00 vol %;
Pinerolese Barbera
colore: rosso rubino carico; odore: vinoso, intenso; sapore: secco, fresco, caratteristico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 vol %;
Pinerolese Bonarda
colore: rosso rubino; odore: vinoso caratteristico e intenso; sapore: morbido e fresco; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 vol%;
Pinerolese Freisa
colore: rosso rubino intenso; odore: caratteristico vinoso e intenso; sapore: fresco, talvolta vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 vol%;
Pinerolese Dolcetto
colore: rosso rubino con riflessi violacei; odore: delicato e vinoso; sapore: secco, morbido e fresco; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50 vol %;
Pinerolese Doux d’Henry
colore: rosato piu' o meno intenso; odore: fresco, fruttato e gradevole; sapore: morbido, armonioso, talvolta abboccato; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00 vol %; 5
Pinerolese Ramie
colore: rosso piu' o meno intenso; odore: caratteristico, fresco, delicato; sapore: asciutto, armonioso; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00 vol %;
https://www.spazioprever.it/salabar/eno-nazionale/pinerolese.php
Val di Susa
L’area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Valsusa si estende sulle omonime colline torinesi della Val di Susa, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne, dove vengono coltivati i vitigni freisa, barbera e dolcetto
Monferrato:
Il Monferrato è una zona molto vasta dal clima continentale con forti escursioni termiche tra estate e inverno. La piovosità è molto scarsa e il terreno presenta caratteristiche molto variabili: si va dalla sabbia al limo ai terreni argillosi. Per questo si coltivano vitigni con caratteristiche diverse. Si passa infatti da quelli a bacca bianca come il Cortese a quelli a bacca rossa quali Grignolino, Dolcetto, Freisa e Barbera e quelli aromatici come il Brachetto, malvasie e moscati. Il più famoso dei vini prodotti nel Monferrato è l’Asti Spumante ottenuto da uve Moscato. La zona di produzione comprende un centinaio di comuni nelle provincie di Asti, Alessandria e Cuneo. Dal vitigno Moscato, all’interno della piccolissima zona di Loazzolo si produce il moscato passito omonimo. Il Moscato d’Asti DOC dal 1992, ha colore giallo dorato brillante, il profumo è complesso, intenso, con sentori di muschio e di vaniglia, frutti canditi, il gusto dolce, caratteristico con lieve aroma dell’uva Moscato bianco di Canelli. Un altro vino che si deve ricordare, soprattutto per le caratteristiche che ottiene in queste zone, è il Barbera. Infatti il Barbera D’Asti è particolarmente apprezzato per la doti di struttura, notevole alcolicità e quindi una maggiore predisposizione all’affinamento anche nel legno.
Il Monferrato si divide in tre sotto zone:
Astigiano: area che comprende i comuni in provincia di Asti e dove abbiamo il maggiore contributi produttivo del Piemonte; Casalese: zona che si sviluppa intorno alla città Casale Monferrato e arriva molto vicino agli appennini; Alto Monferrato: a ridosso degli appennini, comprende Acqui Terme,Ovada e Gavi.
Colline Tortonesi
Roero
Zona in provincia di Alessandria, attraversata dal fiume Scrivia. Comprende una trentina di comuni tra il Monferrato e l’Oltrepò Pavese. In generale il terreno è argilloso e molto compatto. La piovosità è la più scarsa dell’ intera regione. I principali vitigni coltivati sono il barbera e il cortese. Sicuramente bisogna ricordare il Gavi o Cortese di Gavi, vino ottenuto da quest’ultimo vitigno molto apprezzato anche oltre i confini Italiani. In questo caso il terreno di produzione è tufaceo e il clima è influenzato dall’aria marina che determina una acidità naturale e aromi tipici nel vino.
Zona che si estende lungo la sponda a Nord del fiume Tanaro e comprende una ventina di comuni in provincia di Cuneo e il comune di Cisterna D’Asti.
Colline delle Langhe-Roero
I vitigni più coltivati sono l’Arneis, Nebbiolo e il Barbera. La particolarità di questo territorio deriva dal fatto che il vino ottenuto dal vitigno Nebbiolo risulta molto beverino e non molto strutturato né tannico, ma caldo e dotato di una piacevole morbidezza.
Langhe
Questa zona si estende lungo la sponda destra del fiume Tanaro, in provincia di Cuneo; il territorio è collinoso e quì il vitigno Nebbiolo dà il suo meglio. Il terreno è principalmente di tipo calcareo bianco e di tipo morenico e di natura sub-acida nella bassa Langa. Il clima è prevalentemente secco e questo è la garanzia di maggiore concentrazione zuccherina nell’acino ed una conseguente produzione di qualità; oltre al Nebbiolo nelle sottospecie lampia, michet e rosé, I vini, ottenuti dal vitigno Nebbiolo, conosciuti in tutto il mondo e che si contraddistinguono soprattutto per la grande longevità sono il Barolo e Barbaresco. inoltre sono coltivati altri vitigni quali: Dolcetto, Barbera,Freisa, Arneis, Favorita, Moscato e Chardonnay.
Le Langhe si trovano nei pressi della città di Alba, alla sinistra del fiume Tanaro e includono anche le zone del Barolo e Barbaresco. Oltre al Nebbiolo vi si coltivano altre uve, come il Dolcetto e la Barbera. Fra le zone più importanti per il Dolcetto ricordiamo Dogliani e Diano d’Alba, quest’ultima con ben 77 cru diversi nel suo territorio. Il Dolcetto dà un vino con una spiccata nota fruttata, buona tannicità ma bassa acidità, che non consente lunghi periodi di maturazione. La Barbera è un’uva che fino a qualche decina di anni fa era considerata adatta solo per la produzione di vini correnti e di largo consumo, ma recentemente è riuscita ad ottenere grandi risultati, grazie ad una vinificazione attenta e di qualità. Il Pelaverga, coltivato nel comune di Verduno, è un vitigno spesso dimenticato, ma capace di produrre vini di notevole interesse. I più importanti vitigni a bacca bianca delle Langhe sono la Favorita e l’Arneis, quest’ultima presente anche nel Roero. Il Roero si trova sulla riva sinistra del fiume Tanaro. Anche qui l’uva a bacca nera più diffusa è il Nebbiolo, tuttavia la notorietà della zona è dovuta anche ad un’uva a bacca bianca: l’Arneis. I vini bianchi da Arneis sono intensi e complessi al naso e piacevoli al palato.
Caratteristiche dei vini delle Langhe e il Roero
Vini DOCG
Alta Langa, Asti, Barbaresco,Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato Superiore, Barolo, Brachetto d’Acqui, Dolcetto di Diano d’Alba, Dolcetto di Ovada superiore, Dogliani, Erbaluce di Caluso, Gattinara, Gavi o Cortese di Gavi, Ghemme, Roero, Ruchè di Castagnole Monferrato.
Alta Langa
Questa denominazione di origine è riservata ai vini spumanti, bianco rosso e rosato, ottenuti con la sola rifermentazione in bottiglia.
Viene prodotta nelle provincie di Alessandria, Asti e Cuneo con uve provenienti da vigneti aventi come composizione ampelografica: Pinot nero e/o Chardonnay dal 90 al 100%. La D.O.C.G. “Alta Langa” è il risultato di 10 anni di ricerca attiva sul territorio piemontese, che ha permesso di colmare una lacuna che fino ad oggi non ha permesso alle grandi Case piemontesi di introdursi nel mercato degli spumanti metodo classico a denominazione.
Asti
Questo tipico vino piemontese si produceva nel Monferrato e nelle Langhe già nel 1200.La produzione avviene nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo esclusivamente con le uve di Moscato bianco La denominazione Asti, senza altra indicazione o accompagnata dalla specificazione spumante (“Asti” o “Asti Spumante”) è riservata alla tipologia di vino spumante, mentre la stessa denominazione preceduta dalla specificazione moscato, “Moscato d’Asti” è riservata al vino bianco non spumante.
Barbaresco
Fu Domizio Cavazza, direttore della Scuola Enologica di Alba a fine 1800, a dare inizio alla valorizzazione del vino Barbaresco.
Questo vino deriva dal vitigno Nebbiolo coltivato sulle colline che dominano il Tanaro, nei comuni di Barbaresco, Treiso e Neive e la parte della frazione “San Rocco Senodelvio” già facente parte del comune di Barbaresco e attualmente aggregata al comune di Alba. Il Barbaresco si differenzia tra i comuni più settentrionali (Navie e Barbaresco) dove si ottiene un vino più profumato ed elegante e le zone più a sud che danno vini più robusti.
Il Barbaresco ha colore rosso granato, il profumo è intenso e il sapore asciutto e armonico; deve essere servito ad una temperatura di 18°C.
Barbera d’Asti
Il Barbera d’Asti è un vino a DOC dal 1970 e nel 2008 è diventato DOCG. Viene prodotto un’ampia area collinosa nelle province di Asti e Alessandria con uve Barbera al 90% e il restante 10% di vitigni a bacca rossa non aromatici idonei alla coltivazione sul territorio regionale.Dall’anno duemila è possibile produrre Barbera d’Asti superiore con menzione di sottozona in etichetta.
Le sottozone individuate sono tre:
Sottozona “Nizza”
Sottozona “Tinella”Sottozona
“Colli Astiani o Astiano”.
Ha colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; il profumo è vinoso, tende all’etereo con l’invecchiamento; il sapore è asciutto, tranquillo, di corpo, e diventa più armonico, gradevole e di gusto pieno con l’invecchiamento.
Barbera del Monferrato Superiore
Il Barbera Monferrato Superiore ha ottenuto il riconoscimento come DOCG nel giugno 2008. Un giusto riconoscimento che sottolinea come i prodotti ottenuti dal vitigno Barbera possano puntare in alto nella scala delle denominazioni di origine. Prodotto nella provincia di Alessandria e in parte in quella di Asti si frega della DOCG dopo un invecchiamento di 14 mesi di cui 6 in botti di legno.
Barolo
Il Barolo è il più rinomato tra i vini piemontesi, si produce con uve Nebbiolo, il vino ottenuto viene invecchiato per almeno 3 anni, mentre per poter utilizzare in etichetta la specificazione aggiuntiva riserva, ne sono necessari almeno 5. Dal 2010 le bottiglie di Barolo possono fregiarsi in etichetta delle menzioni geografiche aggiuntive specificate nel disciplinare di produzione.
Il Barolo ha colore rosso granato con riflessi rubino che tendono ad assumere una colorazione aranciata con il passare degli anni. Ha un profumo complesso, etereo, intenso e gradevole, sapore asciutto, pieno, robusto e vellutato che evolve gradualmente dalla frutta fresca ad una vasta gamma di spezie. Le fragranze della rosa, viola e frutta lasciano spazio ad un regno esotico di spezie dove predominano vaniglia, pepe verde e cannella, con un gradevole retrogusto di liquirizia.
Il Barolo presenta l’impronta dei terreni che lo originano. Principalmente le colline del Barolo sono di origine alluvionale marina formatesi circa 10 milioni di anni fa.
Tortoniano:
partendo da Verduno passa per La Morra, Barolo per arrivare a Novello è caratterizzato da marne grigio-bluastre. Il Barolo proveniente dal terreno Tortoniano si caratterizza per la finezza, l’intensità dei profumi e la morbidezza.
Geologicamente si riscontrano due principali tipi di terreno che fanno capo a due aree ben distinte:
Elveziano:
è il terreno tra i comuni di Serralunga d’Alba, Castiglione Falletto e Monforte, presenta dei depositi di sabbie compatte grigio-giallastre. Il Barolo prodotto in questi terreni evidenzia vigore, struttura e longevità.
Brachetto d’Acqui
Il Brachetto d’Acqui è prodotto esclusivamente con le uve del vitigno Brachetto provenienti da vigneti collinari situati nei territori di numerosi comuni della provincia di Asti e Alessandria. Questo vino è, caratterizzato da un colore rosso rubino, tendente al granato chiaro o rosato, un profumo muschiato, molto delicato e caratteristico e un sapore dolce, morbido e delicato. È prodotto nelle varietà rosso e spumante.
Si consuma tra gli 8 e i 12 °C, il Brachetto teme le basse temperature del frigorifero, che ne bloccano i profumi.
Dolcetto di Diano d’Alba o Diano d’Alba
Nella zona esclusivamente collinare del comune di Diano d’Alba (Cuneo) si produce questo “Dolcetto” dal colore rosso rubino che ha ottenuto il riconoscimento a DOCG nel 2010.
Due le tipologie di produzione: Il Dolcetto di Diano d’Alba e il Dolcetto di Diano d’Alba Superiore. Particolare il riconoscimento nell’utilizzo delle menzioni geografiche che solo per questa denominazione sono definiti “sorì” dal dialetto luogo assolato. Vino con odore gradevolmente caratteristico mentre il sapore è asciutto, gradevolmente mandorlato e di buon corpo. Considerato un vino da tutto pasto è abbinabile con primi e formaggi freschi.
Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada
Le uve, esclusivamente Dolcetto, vengono prodotte in alcuni comuni dell’Ovadese. Quattro sono le tipologie: Dolcetto di Ovada superiore o Ovada; Dolcetto di Ovada superiore o Ovada “riserva”; Dolcetto di Ovada superiore o Ovada “vigna”; Dolcetto di Ovada superiore o Ovada “vigna” “riserva”.
Il vino si presenta con un colore rosso rubino tendenti leggermente al granato. Al profumo prevalgono note fruttate, in particolare lampone e amarena. Il gusto unisce buona struttura con forte persistenza. Vino di pronta beva, anche adatto a moderata evoluzione in bottiglia. A tavola è facilmente abbinabile. Si serve intorno ai 16° C.
Dolcetto di Dogliani Superiore
In quest’unica denominazione sono accorpate la già esistente DOCG Dogliani, e le DOC Dolcetto di Dogliani e Dolcetto delle Langhe Monregalesi. La particolare struttura e la corposità di questo prodotto lo portano ad essere un prodotto d’eccellenza tra i dolcetti piemontesi.
Erbaluce di Caluso
L’erbaluce di Caluso o Caluso ha ottenuto il riconoscimento della D.O.C.G. nel 2010.E’ prodotto con uve del vitigno Erbaluce, coltivate in una ristretta zona viticola in provincia di Torino, di cui il comune di Caluso è il centro principale e che si estende fino alle province di Biella e Vercelli.
Viene prodotto nelle seguenti tipologie:
Erbaluce di Caluso o Caluso
Erbaluce di Caluso o Caluso “spumante”
Erbaluce di Caluso o Caluso “passito”
Erbaluce di Caluso o Caluso “passito riserva”
La tipologia spumante viene prodotta esclusivamente con metodo classico. Con le uve di Erbaluce sottoposte ad un periodo di appassimento che dura fino al 1 febbraio dell’anno successivo alla vendemmia, viene prodotta la tipologia passito.
Gattinara
Il Gattinara è un vino storico del territorio piemontese. Si riscontrano tracce della sua produzione a partire dal 1800. La zona di produzione è limitata al solo Comune di Gattinara in provincia di Vercelli. Viene prodotto con uve Nebbiolo ed è invecchiato in botti di legno per due anni minimo.
Gavi o Cortese di Gavi
È prodotto in una ristretta zona collinare della provincia di Alessandria. Proviene dalla vinificazione delle uve di Cortese, localmente noto come Courteis, ha un colore paglierino più o meno tenue, odore delicato e caratteristico, il sapore è asciutto e gradevole, di gusto fresco e armonico.
Viene prodotto nelle seguenti varietà:
Gavi o Cortese di Gavi tranquillo
Gavi o Cortese di Gavi frizzante
Gavi o Cortese di Gavi spumante
Gavi o Cortese di Gavi riserva
Gavi o Cortese di Gavi riserva spumante metodo classico
Ghemme
Il vino Ghemme proviene dalle uve ottenute dai vitigni Nebbiolo, per almeno 85%, Vespolina e Bonarda Novarese. Prodotto nell’omonimo comune e in quello di Romagnano Sesia, in provincia di Novara. Il colore è rosso granato, profumo caratteristico fine ed etereo, sapore asciutto con finale gradevolmente amarognolo. La gradazione minima è di 12% vol. L’invecchiamento obbligatorio è di 3 anni. La varietà “riserva” ha un invecchiamento minimo di 4 anni, di cui almeno venticinque mesi in botti di legno e nove mesi di affinamento in bottiglia, a partire dal 1 novembre dell’anno al quale si riferisce la vendemmia.
Roero e Roero Arneis
Il vino Roero viene prodotto nella zona omonima, in provincia di Cuneo, sulle colline che guardano il Tanaro. La denominazione “Roero” senza altra specificazione è riservata al vino rosso ottenuto dalle uve provenienti per il 95-98% da vitigno Nebbiolo e per il 2-5% da vitigno Arneis. La denominazione “Roero Arneis” è riservata al vino bianco ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti costituiti esclusivamente dal vitigno Arneis
Il Roero Arneis viene prodotto anche nella varietà spumante
Ruchè di Castagnole Monferrato
DOCG riconosciuta nell’ottobre 2010. I territori di produzione sono quelli di 7 Comuni della Provincia di Asti tra i quali Castagnole Monferrato da cui prende il nome.
Si produce con l’uva Ruchè, e l’eventuale aggiunta di Barbera e/o di Brachetto.
Denominazioni dei vini DOC
I vini D.O.C. sono:
Alba, Albugnano, Barbera d’Alba, Barbera del Monferrato, Boca, Bramaterra, Calosso, Canavese, Carema, Cisterna, Colli Tortonesi, Collina Torinese, Colline Novaresi, , Colline Saluzzesi, Cortese Alto Monferrato, Coste della Sesia, Dolcetto d’Acqui, Dolcetto d’Alba, Dolcetto d’Asti, Dolcetto di Ovada, Fara, Freisa d’Asti, Freisa di Chieri, Gabiano, Grignolino d’Asti, Grignolino del Monferrato Casalese, Langhe, Lessona, Loazzolo, Malvasia di Casorzo D’Asti, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Nebbiolo , d’Alba, Piemonte, Pinerolese, Rubino di Cantavenna, Sizzano, Strevi, Terre Alfieri, Valli Ossolane. Valsusa, Verduno Pelaverga
Malvasia di Castelnuovo Don Bosco
Vitigno: Malvasia di Schierano e/o Malvasia Nera Lunga dall’85% al 100%; Freisa dallo 0% al 15%
Colore: rosso rosato.
Odore: aroma fragrante dell’uva in origine.
Sapore: dolce, aromatico, caratteristico
Gradazione alcolica minima: 10,50% vol.
Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Spumante Doc
Disciplinare di produzione: D.M. 22 aprile 2009.
Vitigno: Malvasia di Schierano e/o Malvasia Nera Lunga dall’85% al 100%; Freisa dallo 0% al 15%
Colore: rosato più o meno intenso.
Odore: aroma fragrante dell’uva in origine.
Sapore: dolce, leggermente aromatico, caratteristico
Spuma: fine, persistente
Gradazione alcolica minima: 11% vol.
Freisa d’Asti
Il Freisa è un vitigno diffuso in gran parte della regione Piemonte: dalle zone del Monferrato Astigiano e Casalese, alla Langa Cuneese; dalle colline Torinesi alle colline del Saluzzese, del Pinerolese, del Canavese e del NovarZona di produzione:
tutti i comuni della provincia di Asti ad eccezione di Villanova d’Asti e Cellarengo d’Asti.
Uve:
Freisa 100%;
Titolo alcolometrico volumico minimo naturale delle uve:
minimo 10,5% vol (11,5% vol per le uve destinate a Superiore);
Rese produttive:
massimo 80 quintali corrispondenti a 56 ettolitri ad ettaro;
Affinamento minimo richiesto ed immissione al consumo:
Freisa d’Asti Superiore: 11 mesi a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo alla vendemmia;
Caratteristiche dei vini al consumo
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 11% vol. (11,5% vol. se Superiore);
Acidità totale minima: 5,5 ‰;
Estratto secco netto minimo: 20 %ese.
Nebbiolo d’Alba
VITIGNO: Nebbiolo 100%
ZONA DI PRODUZIONE: i vigneti sono presenti ai confini delle aree di origine del Barolo e del Barbaresco
COLORE: rosso rubino con riflessi granato brillanti che si accentuano con la maturazione
PROFUMO: caratteristico, delicato. Sentori di viola su sfondo piacevolmente speziato
SAPORE: secco, giustamente tannico, caratterizzato da un finale delicato ed amarognolo.
GRADAZIONE ALCOLICA: 13.5% Vol.
INVECCHIAMENTO: dopo la fermentazione e i primi travasi, viene affinato per un anno in botti di legno per poi essere affinato in bottiglie di vetro verde scuro ad alta protezione.
Dolcetto d’Alba
Vitigno: Dolcetto 100%.
Produzione uva massima: 80 q./ha. = 6.933 bott. 0.75 l./ha Affinamento: in acciaio
Colore: rosso brillante con riflessi violacei
Odore: profumo caratteristico, etereo, gradevole, intenso.
Zona di produzione: Langhe
Terreno: calcareo
Sapore: asciutto, pieno robusto, austero ma vellutato, armonico. Abbinamenti: da tutto pasto, ottimo con pasta e salumi
Temp. Servizio: 20° C.
Strevi Passito
L’area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Strevi Passito si estende sulle colline della Valle del Bagnario, situate in prossimità del fiume Bormida, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Strevi Passito è localizzata in:
provincia di Alessandria e comprende il territorio del icomune di strevi.
100% Vitigno Moscato Bianco
=> 20% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco Passito dal colore giallo oro piu’ o meno intenso con eventuali riflessi ambrati, odore ampio e caratteristico, dal sapore dolce, armonico, caratteristico, talvolta con predominanza di frutti maturi.
La resa massima dell’uva in vino DOC Strevi Passito non dovrà essere superiore al 50%.
Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Strevi Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale all’aria aperta, su graticci o in locali idonei.
Il vino DOC Strevi Passito deve essere sottoposto ad invecchiamento e affinamento per almeno 24 mesi.
Nella designazione dei Vini DOC Strevi Passito può essere menzionata la dizione “Vigna” purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Strevi Passito è obbligatorio riportare l’annata di produzione delle uve.