Puglia

Nido Riccardo 5F

TERRITORIO

La Puglia è la regione più orientale di tutta l’Italia e si trova nel Sud del nostro Stato, è bagnata dal Mar Adriatico a nord-est e dal Mar Ionio a sud. Il territorio è piuttosto basso e montuoso solo all’1,5%, mentre risulta pianeggiante al 53% e collinare al 45,5%.

Il punto più elevato si raggiunge con il Monte Cornacchia (1.152 metri); i fiumi sono molto scarsi, poveri d’acqua e concentrati nella parte settentrionale, il più importante è l’Ofanto. In prossimità del Gargano vi sono i 2 laghi costieri italiani più vasti, il Lago di Lesina e quello di Varano, profondi pochi metri; fanno parte della Puglia le piccole isole Tremiti.

Bari è il capoluogo regionale, seguono come numero di abitanti Taranto, Foggia, Andria, Barletta, Lecce e Brindisi. La popolazione della regione si addensa in gran parte in cittadine e grossi borghi rurali. Rispetto ad altre regioni del sud la Puglia è più sviluppata dal punto di vista economico. L’agricoltura è tuttora la risorsa primaria, nonostante le cattive condizioni ambientali e climatiche di molte zone; si coltivano ortaggi (insalata, peperoni, finocchi, carciofi), tabacco, uva da vino e da tavola, olive, mandorle; di notevole importanza la pesca marittima e quella di molluschi e crostacei, l’allevamento ha invece poco peso. L’industria si avvale di giacimenti di bauxite e bentonite e delle più grandi saline italiane; vi sono poi alcuni grossi impianti nel settore petrolchimico ed in quello siderurgico, oltre ad altre imprese minori operanti in vari campi. Il turismo ha buone prospettive di sviluppo, sia per le località artistico-storiche, sia per i luoghi di balneazione, ma è un pò frenato dalla mancanza di adeguate strutture.

VITIGNI

La Puglia ha una delle basi ampelografiche meno specializzate tra le regioni che abbiamo sinora analizzato. Il maggiore vitigno non è, sorprendentemente, uno di quelli che ti aspetteresti di leggere, ma il Sangiovese, che rappresenta il 15% del totale ma che non appare mai come DOC. Quando si parla di vini di qualità, invece emergono i vitigni famosi della regione, tipicamente rossi: Primitivo di Manduria e Negro Amaro. Andiamo a leggere insieme i principali numeri del censimento ISTAT 2010 della regione.

PRINCIPALI VINI D.O.C.G E D.O.C

La base ampelografica censita in Puglia è di quasi 83mila ettari, dei quali il 29% dedicati alla viticoltura di qualità (quindi 24mila ettari circa). Con 12500 ettari vitati, quasi nessuno a DOC, il Sangiovese sorprendentemente precede il Primitivo come primo vitigno. Il Primitivo ha 11766 ettari di cui poco più della metà coltivati a DOC. Il terzo vitigno è il Negro Amaro, con 11400 ettari, anch’esso poco più di metà coltivato a DOC. Questi due vitigni rappresentano insieme soltanto il 28% della superficie vitata regionale, ma ben il 53% degli ettari regionali a DOC. Dopo questi tre vitigni viene il Montepulciano con 9mila ettari e poi il trebbiano toscano e il trebbiano giallo, che insieme rappresentano altri 10mila ettari circa. Come vedete da queste poche righe di commento, la base è estremamente frammentata. Dopo questi vitigni, si sussegue una lista lunghissima che comincia con Uva di Troia, Trebbiano Abruzzese, Malvasia Bianca, Lambrusco, per arrivare ai vitigni internazionali, Chardonnay e Merlot che coprono circa 1000 ettari di superficie ciascuno. Se passiamo alle DOC, la provincia principale non è Foggia ma bensi’ Taranto, che è la patria del Primitivo, coltivato su 4800 dei 6600 ettari DOC. Per quanto riguarda il Negro Amaro, sono Lecce e Brindisi a coprire praticamente tutta la superficie vitata DOC.

Il terzo vitigno DOC regionale è il Montepulciano, che invece viene coltivato nel Nord della regione, a Foggia e Barletta. Ugualmente, Uva di Troia e Trebbiano toscano, quarto e quinto vitigno DOC della regione sono concentrati su Foggia, Barletta e in parte Bari.

Per quanto riguarda infine la penetrazione delle superfici DOC sulla produzione totale (per i principali vitigni), il Bombino nero ha la maggior concentrazione di superfici DOC con il 69%, seguito dal Bianco d’Alessano al 67%, dall’uva di Troia al 58%, Primitivo 56% e Negro Amaro 52%. Si scende poi al 34% per il Bombino e la Verdeca e sotto il 30% per tutti gli altri.

SCHEDE VINI PUGLIESI:

  • Primitivo di Manduria

Denominazione: Primitivo di Manduria DOP

Uve (Varietà): 100% Primitivo

Collocazione geografica: Salento

Caratteristiche del terreno: Terra rossa ricca di ossidi di ferro su strati di arenaria

Età delle viti: 40 anni

Sistema di allevamento: Cordone speronato

Produzione per ettaro: 80 ql

Modalità di raccolta: Manuale in cassette

Vinificazione: Pigiatura soffice, fermentazione a temperatura controllata e macerazione sulle bucce

Resa in vino: 65%

Affinamento: 9 mesi in barrique e botti + 3 mesi in bottiglia

Tenore alcool: 15% vol.

Esame visivo: Rosso rubino, intenso, tendente carico Esame olfattivo: Etereo, fruttato (confetture di frutti di bosco), speziato Esame gustativo: Strutturato, equilibrato e giustamente tannico.

  • Nero di Troia

TIPO DI SUOLO: impasto pietroso ricco di scheletro

TERRITORIO: pendici del Parco Nazionale del Gargano – 180 m slm

UVE: Nero di Troia 100%

VENDEMMIA: raccolta manuale, a metà ottobre circa

BOTTIGLIE PRODOTTE: 10.500

VINIFICAZIONE:

Fermentazione spontanea a contatto con le bucce per circa 2 settimane

Affinamento sulle fecce nobili di una parte in acciaio e una parte in botti di rovere

grandi per 18 mesi circa

Decantazione naturale senza chiarificante

Nessuna filtrazione

Aggiunta di solfiti in minime quantità solo in fase d’imbottigliamento

  • NEGRAMARO

Denominazione: Negramaro IGP del Salento

Uve (Varietà): 100% Negramaro

Collocazione geografica: Salento

Caratteristiche del terreno: Terra rossa ricca di ossidi di ferro su strati di arenaria

Età delle viti: 8 anni

Sistema di allevamento: Cordone speronato

Produzione per ettaro: 110 ql

Modalità di raccolta: Manuale in cassette

Vinificazione: Pigiatura soffice, fermentazione a temperatura controllata e macerazione sulle bucce

Resa in vino: 70%

Affinamento: 15 mesi in barriques e botti + 3 mesi in bottiglia

Tenore alcool: 13% vol.

Esame visivo: Rosso rubino con riflessi violacei

Esame olfattivo: Aromi intensi di prugna, amarena e violetta

Esame gustativo: Morbido ed equilibrato.

  • SALICE SALENTINO

Focus varietà: 90% Negroamaro – 10% Malvasia Nera

Vendemmia: Seconda settimana di Settembre. Resa di 80-90 q/ha

Vinificazione: Macerazione per 8-9 gg a 28°C con frequenti rimontaggi.

Affinamento: 12 mesi in vasche di cemento vetrificato.

Note di degustazione: Rosso rubino carico; bouquet intenso con note di prugna e di marasca; palato complesso e tipico finale amarognolo.

Grado alcoolico: 13%

L’Aglianico pugliese è prodotto nelle province di Barletta-Andria-Trani e Bari. Il suo colore varia dal rosso rubino al granata e il profumo è quello tipico di un vino delicato. Il gusto è intenso, secco e armonioso. Idealmente andrebbe servito a 16° C e accompagnato da salumi, formaggi stagionati, pasta con sughi di carne, pollame o coniglio al forno.

La Castel del Monte DOC è una denominazione della regione Puglia, importante per i suoi vini rossi ottenuti dalle uve del vitigno Uva di Troia, vinificato assieme a uve Aglianico e occasionalmente Bombino Nero. Il Castel del Monte bianco, meno noto e prodotto in piccole quantità, si ottiene principalmente da Bombino Bianco, Chardonnay e il poco conosciuto Pampanuto. Il “castello sul colle” a cui fa riferimento il nome della denominazione Castel del Monte è una fortificazione ottagonale del XIII secolo . Nel 2011, i vini Uva di Troia di Castel del Monte sono stati inclusi tra i migliori della Puglia e hanno ottenuto lo status di DOCG. In quell’anno, tre varietà di vino rosso di Castel del Monte hanno ottenuto tre DOCG indipendenti: La Castel del Monte Bombino Nero DOCG, la Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG e la Castel del Monte Rosso Riserva DOCG.

  • CASTEL DEL MONTE BOMBINO NERO (DOCG)

Il Castel del Monte Bombino Nero è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita prodotto nei comuni di Minervino Murge, Andria, in provincia di Barletta-Andria-Trani ed i comuni di Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Palo del Colle, Toritto, Bitonto, Binetto nella città metropolitana di Bari

TECNICHE DI PRODUZIONE

I vigneti devono rispondere ai requisiti esposti ai punti che seguono:

  • Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non può essere inferiore a 4 000 ceppi/ha allevati ad alberello o controspalliera.
  • È vietata ogni pratica di forzatura.
  • È consentita l’irrigazione di soccorso.

Tutte le operazioni di vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento, debbono essere effettuate nella zona DOCG.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

  • Colore rosato più o meno intenso;
  • odore: caratteristico, delicato, fruttato;
  • sapore: asciutto, armonico;
  • zucchero riduttore residuo non superiore a 10,0 g/l

Precedentemente all’attuale disciplinare questo vino è stato riconosciuto DOC con decreto del 19/05/1971

  • CASTEL DEL MONTE ROSSO RISERVA

Il Castel del Monte Rosso riserva è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita prodotto nei comuni di Minervino Murge, Andria, in provincia di Barletta-Andria-Trani ed i comuni di Corato, uvo di Puglia, Terlizzi, Palo del Colle, Toritto, Bitonto, Binetto nella città metropolitana di bari

TECNICHE DI PRODUZIONE

Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non può essere inferiore a 4 000 ceppi/ha allevati ad alberello o controspalliera.

È vietata ogni pratica di forzatura.

È consentita l’irrigazione di soccorso

Richiede un invecchiamento minimo di due anni (dal 1º novembre dell’anno di produzione delle uve) di cui almeno uno in legno.

Tutte le operazioni di vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento, debbono essere effettuate nella zona DOCG

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

colore :dal rosso rubino al rosso granato con l’invecchiamento;

  • odore: caratteristico, delicato;
  • sapore: di corpo, armonico;
  • zucchero riduttore residuo: non superiore a 10,0 g/l.

Precedentemente all’attuale disciplinare questo vino è stato riconosciuto DOC con decreto del 19/05/1971

  • LOCOROTONDO

Il Locorotondo è uno di quei vini “popolari” che non puoi non trovare a tavola, spesso come “vino della casa” nelle zone di Bari e Brindisi; come tale caratterizza la zona, ma come spesso capita viene svalorizzato dalla bassa qualità e da operazioni criticabili che ne ledono il nome

ETA’ MEDIA DEL VIGNETO: 10 anni

VENDEMMIA: prima decade di settembre

RESA PER HA.: 80 q. li

GRADAZIONE ALCOLICA: 12%

AFFINAMENTO: minimo 2 mesi in acciaio

AFFINAMENTO IN BOTTIGLIA: minimo 1 mese

FORMATO BOTTIGLIA: 750 ml

TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8-10°C

Al palato una interessante sapidità ben combinata con un’acidità importante; buona la persistenza. Siamo in presenza di un vino eccellente come aperitivo e molto indicato con crostacei e frutti di mare.