Abruzzo

L’Abruzzo

L’Abruzzo è una regione molto varia ed interessante, sia dal punto di vista dei vini che vi si producono, sia da quello della gastronomia regionale. É una regione prevalentemente montuosa o collinare.

L’Abruzzo enologico è una grande realtà: lo dimostra la crescita qualitativa supportata dall’interesse della critica e del mercato e dai successi riportati ogni anno nei concorsi nazionali ed internazionali. La valorizzazione del territorio e dei suoi vitigni autoctoni più importanti, unita ad una nuova generazione di enologi e di imprenditori vitivinicoli, rappresentano oggi i punti di forza. Il territorio abruzzese è naturalmente predisposto alla vitivinicoltura, collocato tra il mare Adriatico e i massicci del Gran Sasso d’Italia e della Majella.

Il clima si presenta piuttosto mite sul versante appenninico rivolto all’Adriatico, più continentale quello dei bacini interni. Nel complesso, quindi, si uniscono i vantaggi di una buona piovosità e di un’elevata insolazione ad un clima generalmente mite. Gli imponenti massicci del Gran Sasso e della Majella, siti a breve distanza dal mare, generano forti escursioni termiche tra giorno e notte che, associate ad una buona ventilazione, garantiscono alla vite un microclima ideale per vegetare e produrre uve di straordinaria qualità.

La produzione totale di vino supera in 2,5 milioni di ettolitri, di cui oltre il 30% a denominazione DOC e DOCG.

quattrocalici.it

La storia del vino in Abruzzo

La coltivazione della vite e la produzione di vino hanno segnato profondamente la storia, le tradizioni e il lavoro degli abruzzesi fin da epoche remote. Durante l’Impero romano Ovidio, abruzzese ante litteram, apprezzava le qualità del vino della regione, la cui coltivazione si deve ai Fenici e ai Greci, così come Marziale, vissuto circa cento anni più tardi, il quale testimoniava come i vini abruzzesi imbandissero le tavole dei nobili romani.

Fino al Rinascimento, la viticoltura abruzzese si concentrò prevalentemente nella Valle Peligna, in provincia de L’Aquila la quale, insieme all’alta Valle del Pescara, rappresentava la zona di maggiore produzione della regione.

L’arrivo della filossera nei primi decenni del Novecento determinò una contrazione di vigneti ed uve mentre il Trebbiano fu il protagonista assoluto del periodo post fillossera. Se durante gli anni Settanta e Ottanta il vino abruzzese era sinonimo di bassa qualità, negli anni successivi, sulla scia di una generale riscoperta della produzione enologica che ha caratterizzato il nostro Paese negli anni Novanta, si è assistito ad una rinascita della produzione enologica abruzzese che ha visto l’intero territorio prendere coscienza della potenzialità e qualità delle proprie uve, con una viticoltura sempre più specializzata che ha via via abbandonato le aree più difficili per ridistribuirsi in quelle più vocate della collina litoranea.

hellotaste.it

Zone di produzione

          Colline Teramane in provincia di Teramo

          Terre dei Vestini in provincia di Pescara

Sottozona Terre dei Vestini

          Terre di Casauria in provincia di Pescara

Sottozona Casauria

          Terre Tollesi in provincia di Chieti

          La Valle Peligna ai piedi dei massicci della Majella e del Velino-Sirente in provincia dell’Aquila

–          Alto Tirino in provincia dell’Aquila

Sottozona Alto Tirino

       Colli Aprutini in provincia di Teramo

       Colli del Sangro in provincia di Chieti

       Colline Frentane in provincia di Chieti

       Colline Pescaresi in provincia di Pescara

       Colline Teatine in provincia di Chieti

       Del Vastese (o Histonium) in provincia di Chieti

       Terre Aquilane in provincia dell’Aquila

       Terre di Chieti in provincia di Chieti

assovini.it

I principali vitigni

L’Abruzzo ha un vigneto molto semplice, specializzato su due vitigni, senza grosse diversità: Montepulciano e Trebbiano insieme fanno oltre l’80% della superficie vitata, che si trova principalmente in provincia di Chieti.

Pur essendo una piccola regione, la superficie vitata è molto rilevante, circa 32mila ettari, di cui il 48% è relativo a superfici DOC. Le superfici DOC, a loro volta sono principalmente localizzate in provincia di Chieti, circa 11700.

I tre principali vitigni sono il Montepulciano, con il 56% della superficie totale, 17800 ettari circa, poi il Trebbiano Toscano, 5800 ettari e il Trebbiano Abruzzese con 3000 ettari. Questi tre vitigni hanno però una diversa caratterizzazione di qualità: il Montepulciano è per il 68% DOC, il Trebbiano lo è per meno del 40%. Il risultato è che i tre quarti del vino di qualità abruzzese è Montepulciano e un altro 20% è Trebbiano.

Tutti gli altri vitigni insieme coprono poco meno di 6000 ettari in totale ma soltanto 600 ettari circa di vigneti DOC, con una penetrazione soltanto del 10%. Si tratta di Chardonnay (800 ettari), Sangiovese (700), Pecorino (600), Merlot (500) e a seguire diversi altri tutti con meno di 300 ettari ciascuno.

Dal punto di vista delle provincie, Chieti è importantissima, il Trebbiano è addirittura coltivato per il 90% in questa provincia.

inumeridelvino.it

Vini D.O.C.

● Abruzzo
● Cerasuolo d’Abruzzo
● Controguerra
● Montepulciano d’Abruzzo

► Montepulciano d’Abruzzo Sottozona Alto Tirino
► Montepulciano d’Abruzzo Sottozona Casauria

► Montepulciano d’Abruzzo Sottozona Teate

► Montepulciano d’Abruzzo Sottozona Terre dei Peligni

► Montepulciano d’Abruzzo Sottozona Terre dei Vestini
● Ortona
● Terre Tollesi o Tullum
● Trebbiano d’Abruzzo
● Villamagna

Vini D.O.C.G.

● Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane

lavinium.it

Scheda vini D.O.C.G.
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO COLLINE TERAMANE

La prima citazione conosciuta di “Vino Nobile” è datata 1787

Risale al 1828 la prima spedizione del Vino Nobile in America via nave, come riportato dal Giornale Agrario della Toscana, edito dall’Accademia dei Georgofili. A giustificazione dell’importanza assegnata alla produzione enologica locale, è da citare la storica presenza delle cantine nel sottosuolo dei palazzi signorili della città di Montepulciano, cantine in parte tuttora utilizzate per l’invecchiamento del vino Dumas, nel celebre romanzo “Il Conte di Montecristo” scritto fra il 1844 ed il 1846 afferma che con la cacciagione “… un fiasco di vino di Montepulciano dovevano completare il pranzo.”

Il Vino Nobile di Montepulciano è stato il primo vino in assoluto in Italia ad avere apposto il contrassegno sostitutivo della fascetta di Stato da apporre sui sistemi di chiusura della bottiglia come sistema anti sofisticazione che certifica l’autenticità del prodotto a garanzia della sua origine.

► zona di produzione

● in provincia di Teramo: comprende l’intero territorio dei comuni di Ancarano, Atri, Basciano, Bellante, Campli, Canzano, Castellalto, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Cellino Attanasio, Cermignano, Civitella del Tronto, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Morro d’Oro, Mosciano Sant’Angelo, Nereto, Notaresco, Penna Sant’Andrea, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Sant’Egidio alla Vibrata, Sant’Omero, Silvi, Teramo, Torano Nuovo, Tortoreto;

►vitigni di produzione

● Montepulciano

comune di Montepulciano, tranne la parte bassa della Val di Chiana. I terreni sono di origine pliocenica ad un’ altitudine compresa fra i 250 e i 580 metri, 17800 ettari circa

► base ampelografica
● anche riserva: Montepulciano min. 90%, può concorrere alla produzione il vitigno sangiovese max. 10%

► resa massima per ettaro

La produzione massima di uva deve essere di 80 q / ha

►titolo alcolometrico minimo

Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 12% vol.

►invecchiamento minimo

Richiede un invecchiamento di almeno 24 mesi (36 mesi per la tipologia riserva), che possono essere suddivisi dal produttore tra botte (minimo 12 mesi) e bottiglia (minimo 6 mesi per la tipologia Riserva)

► storia e riconoscimento DOC/DOCG

Il Vino Nobile di Montepulciano DOCG ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 12 luglio 1966, poi DOCG in data 1 luglio 1980.

Scheda organolettica

· Colore: rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee, tendente al granato con l’invecchiamento

· Profumo: profumo caratteristico, etereo, intenso

· Sapore: asciutto, pieno, robusto, armonico e vellutato

svinando.com

lavinium.it

wikipedia.org

I vini D.O.C.

ABRUZZO

► zona di produzione
● in provincia di Chieti

● in provincia di L’Aquila

●in provincia di Pescara

● in provincia di Teramo

►vitigni di produzione

●Monsonico

●Cococciola

●Malvasia

●Passerina

●Pecorino

► base ampelografica
● bianco

● spumante bianco

● passito bianco

● con menzione del vitigno bianchi (anche superiore)

● spumante rosé

● rosso

► resa massima per ettaro

La resa massima dell’uva in vino a Denominazione di Origine Controllata “Abruzzo” è pari al 70%.

►titolo alcolometrico minimo

Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 16% vol

►invecchiamento minimo

I vini spumanti metodo classico a Denominazione di Origine Controllata “Abruzzo” devono essere affinati per almeno trentasei mesi in bottiglia, di cui almeno diciotto di permanenza sui lieviti di fermentazione.

► storia e riconoscimento DOC/DOCG

Molte di queste varietà, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, sono state sostituite dai più produttivi Trebbiano toscano e Trebbiano abruzzese, quest’ultimo spesso confuso con il Bombino, fortunatamente non sono scomparse ed oggi, grazie al lavoro ed alla passione di tanti vitivinicoltori, alcune di esse sono state riscoperte e giustamente valorizzate sia per le loro eccellenti caratteristiche chimico-fisiche (ottima acidità e grado alcolico naturale) sia per quelle organolettiche.

Oltre alle radici storiche comunque sono molto importanti anche i fattori umani poiché, attraverso la definizione ed il miglioramento di alcune pratiche viticole ed enologiche, che fanno parte integrante e sostanziale del disciplinare di produzione, si riescono ad ottenere oggi prodotti dalle spiccate caratteristiche e tipicità.

CERASUOLO D’ABRUZZO

► zona di produzione
● in provincia di Chieti

● in provincia di L’Aquila

● in provincia di Pescara

● in provincia di Teramo

►vitigni di produzione

La zona geografica delimitata comprende l’intera fascia collinare costiera e pedemontana della regione Abruzzo che, nella parte mediana, si amplia verso l’interno per includere verso nord l’altopiano dell’Alto Tirino, a nord-ovest la Valle Subequana, a sud la Valle Peligna nonché a sud-ovest la Valle Roveto.

► base ampelografica
● anche superiore: Montepulciano min. 85%, possono concorrere altre uve a bacca di colore analogo, idonee per la regione Abruzzo, presenti in ambito aziendale, max. 15%

► resa massima per ettaro

La produzione massima di uva deve essere di 14 t/Ha e 12 t/Ha per la versione “Superiore”

►titolo alcolometrico minimo

Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 11,50% vol e 12% vol per la versione “Superiore”

►invecchiamento minimo

Maturazione per almeno 5 mesi in acciaio

► storia e riconoscimento DOC/DOCG

Dopo oltre 40 anni in cui il “Cerasuolo” si è affermato come tipologia della DOC Montepulciano d’Abruzzo, i produttori hanno ritenuto opportuno dare a questo vino una propria specifica identità richiedendo il riconoscimento della DOC “Cerasuolo d’Abruzzo” giunta con la vendemmia 2010.

Scheda organolettica
Cerasuolo d’Abruzzo

· Colore: rosa ciliegia più o meno carico

· Profumo:  gradevole, finemente vinoso, fruttato, fine e intenso

· Sapore: secco, morbido, armonico, delicato con retrogusto gradevolmente mandorlato

Cerasuolo d’Abruzzo superiore

· Colore: rosa ciliegia più o meno carico;

· Odore: gradevole, finemente vinoso, fruttato e intenso, anche con sentori speziati;

· Sapore: secco, morbido, armonico, delicato con retrogusto gradevolmente mandorlato.

CONTROGUERRA

► zona di produzione

● in provincia di Teramo: comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Ancarano, Colonnella, Controguerra, Corropoli e Torano Nuovo

►vitigni di produzione

● Montepulciano Nero

► base ampelografica

● bianco

● spumante metodo classico

● passito bianco

● menzione del vitigno bianchi

● rosato, rosso (anche Novello, riserva)

● menzione del vitigno rossi

● passito rosso

► resa massima per ettaro

La produzione massima di uva deve essere di 12 t/Ha

►titolo alcolometrico minimo

Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 11,50% vol

► storia e riconoscimento DOC/DOCG

Il lungo percorso storico che caratterizza la viticoltura dell’alto teramano ha trovato nel riconoscimento della DOC “Controguerra”, a metà degli anni ’90 del novecento, uno dei punti di maggiore qualificazione della produzione vinicola dell’area, considerata tra le migliori d’Abruzzo.

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO

► zona di produzione
● in provincia di Chieti

● in provincia di L’Aquila

●in provincia di Pescara

● in provincia di Teramo

►vitigni di produzione

● Montepulciano nero

► base ampelografica

● anche riserva: Montepulciano min 85%, possono concorrere altre uve a bacca nera idonee alla coltivazione per la regione Abruzzo max. 15%;

► resa massima per ettaro

La produzione massima di uva deve essere di 14 t/Ha

►titolo alcolometrico minimo

Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 11,50% vol. (12% vol. per la tipologia “Riserva”)

►invecchiamento minimo

Il periodo di invecchiamento minimo per la tipologia “Riserva” è di 2 anni di cui almeno 9 mesi in recipienti di legno.

► storia e riconoscimento DOC/DOCG

Il Montepulciano d’Abruzzo da solo rappresenta oltre l’80% del totale dei vini a denominazione prodotti in Abruzzo ed è tra i primi tre vini DOC prodotti in Italia.

Questo vitigno, perfettamente acclimatatosi nelle aree interne, in particolare nella Valle Peligna alla quale era inizialmente limitato, si è diffuso sul finire del 1800 verso la fascia costiera ed a partire dal secondo dopoguerra è diventato il vitigno rosso più coltivato in regione. Esso costituisce oggi la base del vino abruzzese più importante ed apprezzato, simbolo enoico di un’intera regione, il “Montepulciano d’Abruzzo” DOC, riconosciuto nel 1968, il cui disciplinare è stato negli anni oggetto di alcune modifiche volte alla qualificazione del prodotto ed alla identificazione territoriale mediante la individuazione di specifiche sottozone.

Scheda organolettica

· Colore: rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee, tendente al granato con l’invecchiamento

· Odore: profumi di frutti rossi, spezie, intenso, etereo

· Sapore: pieno, secco, armonico, giustamente tannico

ORTONA

► zona di produzione

● in provincia di Chieti: comprende l’intero territorio amministrativo del Comune di Ortona;

►vitigni di produzione

● Montepulciano

► base ampelografica

● bianco: trebbiano toscano e/o abruzzese min. 70%, possono concorrere altre uve a bacca bianca non aromatiche, idonee alla coltivazione per la regione Abruzzo max. 30%;

● rosso: Montepulciano min. 95%, possono concorrere altre uve a bacca nera non aromatiche, idonee alla coltivazione per la regione Abruzzo max. 5%;

► resa massima per ettaro

La produzione massima di uva deve essere di 14 t/Ha

►titolo alcolometrico minimo

Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 11% vol. per la tipologia “Bianco” e 12% vol. per la tipologia “Rosso”

► storia e riconoscimento DOC/DOCG

Numerosissime sono le testimonianze sulla presenza ed importanza della vitivinicoltura nell’area di Ortona a partire dalla seconda metà del 1900, dove la stessa ha assunto un ruolo di assoluto valore sia in termini di superficie vitata (la più elevata in rapporto alla superficie totale del comune) sia in termini socio-economici, essendo diventata di fatto la principale attività economica dell’area.

Scheda organolettica
“Ortona” rosso

· Colore: rosso rubino, più o meno intenso, talvolta con lievi sfumature violacee

· Odore: vinoso, caratteristico, lievemente speziato

· Sapore: secco, caratteristico, di corpo

“Ortona” bianco

· Colore: giallo paglierino, talvolta con lievi riflessi verdolini

· Odore: gradevole, delicatamente fruttato

· Sapore: secco, armonico, vellutato, sapido

TERRE TOLLESI O TULLUM

► zona di produzione

● in provincia di Chieti: comprende l’intero territorio del comune di Tollo;

►vitigni di produzione

● Montepulciano

► base ampelografica

● bianco (anche Superiore)

● Spumante

● Passito Bianco

● menzione del vitigno bianchi

● Rosso (anche Riserva, Novello)

● menzione del vitigno rossi

● Passito Rosso

► resa massima per ettaro

La produzione massima di uva deve essere dai 10 o 13 t/Ha a seconda della tipologia

►titolo alcolometrico minimo

Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere dai 10% ai 12,5% vol. a seconda della tipologia

► storia e riconoscimento DOC/DOCG

Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Terre Tollesi” o “Tullum” devono essere raccolte esclusivamente nella zona di produzione che comprende l’intero territorio del Comune di Tollo.

Nei censimenti del 1923 e del 1929 a Tollo risultavano coltivati a vigna circa 200 ettari per una produzione di 6.650 quintali di uva.

Dopo l’oscura parentesi della seconda guerra mondiale, nella quale Tollo fu letteralmente rasa al suolo, lo sviluppo dell’economia agricola si è basata fondamentalmente sull’attività vitivinicola ed oggi il territorio tollese è uno tra i più importanti per la vitivinicoltura regionale.

TREBBIANO D’ABRUZZO

► zona di produzione

● in provincia di Chieti

● in provincia di L’Aquila

● in provincia di Pescara

● in provincia di Teramo

►vitigni di produzione

● Trebbiano Abruzzese

► base ampelografica

●  anche superiore, riserva: Trebbiano abruzzese e/o Bombino bianco e/o Trebbiano toscano min. 85%, possono concorrere altre uve a bacca bianca non aromatiche, idonee per la regione Abruzzo, max. 15%;

► resa massima per ettaro

La produzione massima di uva deve essere di 14 t/Ha (13 t/Ha per la tipologia “Superiore” e 12 t/Ha per la tipologia “Riserva”)

►titolo alcolometrico minimo

Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 10,5% vol. (11,5%  vol. per la tipologia “Superiore” e 12% vol. per la tipologia “Riserva”)

►invecchiamento minimo

Il periodo di invecchiamento minimo per la tipologia “Riserva” è di 18 mesi.

► storia e riconoscimento DOC/DOCG

È stato riconosciuto vino DOC nel 28/06/1972

Scheda organolettica
Trebbiano d’Abruzzo

Colore: giallo paglierino intenso
Odore: caratteristico con profumo intenso e delicato
Sapore: asciutto, sapido, vellutato, armonico

Trebbiano d’Abruzzo “Superiore”

Colore: giallo paglierino intenso
Odore: caratteristico con profumo intenso e delicato
Sapore: asciutto, vellutato, armonico con retrogusto gradevolmente mandorlato

Trebbiano d’Abruzzo “Riserva”

Colore: giallo paglierino intenso
Odore: caratteristico con profumo intenso e delicato
Sapore: asciutto, vellutato, armonico con retrogusto gradevolmente mandorlato

VILLAMAGNA

► zona di produzione

● in provincia di Chieti: comprende i terreni vocati alla qualità dell’intero territorio del comune di Villamagna e parte dei territori confinanti dei comuni di Bucchianico e Vacri

►vitigni di produzione

● Montepulciano

► base ampelografica

●  anche riserva: min. 95% Montepulciano, possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Abruzzo fino ad un massimo del 5%

► resa massima per ettaro

La produzione massima di uva deve essere di 12 t/Ha

►titolo alcolometrico minimo

Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 12,5% vol. (13,5%  vol. per la tipologia “Riserva”)

►invecchiamento minimo

Il vino deve essere sottoposto ad un periodo minimo di affinamento fino al 1° settembre dell’anno successivo a quello di vendemmia. Per la tipologia “Riserva” il periodo minimo di invecchiamento e affinamento va protratto fino al 1° novembre del secondo anno successivo alla vendemmia

► storia e riconoscimento DOC/DOCG

Questo vitigno, rimasto in splendido isolamento e perfettamente acclimatatosi nelle aree interne, si è diffuso sul finire del 1800 verso la fascia costiera ed a partire dal secondo dopoguerra è diventato il vitigno rosso più coltivato in regione, in particolare nella provincia di Chieti. Esso costituisce oggi la base del vino rosso abruzzese per antonomasia oltre che vitigno fondamentale anche dei vini della DOC “Villamagna”.

Scheda organolettica
Villamagna

Colore: rosso rubino intenso, tendenza al granato con l’invecchiamento
Odore: fruttato, intenso e caratteristico
Sapore: pieno, asciutto, armonico

Villamagna “Riserva”

Colore: rosso rubino intenso, tendenza al granato con l’invecchiamento
Odore: fruttato, intenso, talvolta etereo e speziato
Sapore: pieno, asciutto, armonico

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agraria.org