La genziana ha certamente il primato del liquore più bevuto e amato d’Abruzzo, non solo perché dopo un succulento pasto tipico riesce a far digerire anche l’agnello più condito, ma anche perché il suo sapore amarognolo e secco ma familiare è particolarmente apprezzato, specialmente se fatto in casa da mani amorevoli.
Nonostante i divieti e le leggi rendano sempre più difficile la produzione domestica, visto che la genziana è fra le specie protette, non c’è casa abruzzese dove a fine pranzo non compaia una bottiglia di genziana rigorosamente senza etichetta.
Per quanto riguarda la sua produzione, servono 40 grammi di radice essiccata, 1 litro di vino bianco secco, 6 grammi di caffè in chicchi, 300 grammi di alcol puro per liquori e 300 di zucchero.
Le radici vanno messe in infusione con gli aromi e poi coperte con il vino; dopodiché si chiude ermeticamente, lasciando riposare il composto per un minimo di 40 giorni.
A quel punto, si riapre il contenitore proseguendo con le operazioni. Prima si filtra il vino, passandolo in carta da filtro per liquori, in un recipiente largo. Poi si aggiunge lo zucchero, mescolando finché non si scioglie; solo a questo punto si unisce l’alcol.
Fonti: Consorzio di tutela “Flora d’Abruzzo“