I Soggetti Economici – Modulo 3

Definizione

In precedenza abbiamo definito I Soggetti Economici come: “tutte le persone fisiche e giuridiche che partecipano alla produzione allo scambio ed al consumo di beni e servizi”

Chiariamo ulteriormente questo concetto.

I soggetti economici sono una serie determinata di soggetti che scambiano in maniera stabile e continuativa tra loro il lavoro, il denaro, i beni ed i servizi.

I soggetti a cui facciamo riferimento sono: Famiglie, Imprese, Stato e Resto del Mondo che collaborano secondo lo schema riportato di seguito.

Volendo illustrare lo schema possiamo dire che le famiglie e le imprese sviluppano tra loro scambi stabili e continuativi. Questi scambi sono tecnicamente definiti flussi economici. I flussi economici si dividono a loro volta in reali o finanziari.  Si parla di flussi reali con riguardo alla fornitura di lavoro che procede dalle famiglie alle imprese in cambio di beni o servizi. Si parla invece di flussi finanziari con riguardano alla circolazione di denaro. Facciamo in tal caso riferimento al pagamento dei salari o degli stipendi da parte delle imprese alle famiglie nonché al pagamento del prezzo di vendita dei beni o dei servizi da parte delle famiglie alle imprese.

Per inciso parliamo di salario quando  la somma fornita varia in base alle prestazioni di lavoro (es. il pagamento avviene ad ore), nel caso dello stipendio la remunerazione è invece prestabilita e non può essere modificata.

In questo sistema interviene poi anche lo Stato il quale offre, sia alle imprese che alle famiglie, una serie di beni e servizi che il mercato non è in grado di fornire. Tali beni e servizi sono finanziati per mezzo dei tributi. Famiglie, imprese e Stato formano un sistema economico che interagisce continuamente con altri sistemi che noi definiamo resto del mondo. Il resto del mondo è quindi composto da tutti quegli altri sistemi con cui si scambiano stabilmente merci, servizi, capitali e lavoro.

… Se ci mettiamo nella prospettiva del Sistema Economico Italia (famiglie italiane, imprese italiane, Stato italiano) il resto del mondo sarà composto da tutti quegli altri sistemi economici con cui il nostro paese intrattiene rapporti di import-export, come ad esempio la Germania o la Francia.  

Vediamo adesso più nel dettaglio i principali Soggetti Economici

Famiglie

Il termine Famiglie è usato per tutti i soggetti privati che operano sul mercato in qualità di consumatori. Dal punto di vista economico le famiglie possono essere formate anche da singoli individui che partecipano da soli allo scambio di beni e servizi. A differenza di quanto avviene in diritto, la famiglia, non è quindi obbligatoriamente il frutto di un’unione tra persone sposate o non sposate. Le più importanti attività economiche che le famiglie svolgono sono: Lavoro; Consumo; Risparmio e Investimento.

In primo luogo l’attività della Famiglia è il lavoro che, come abbiamo visto, genera un reddito che rende possibili tutte le altre attività. Nel lavoro sono ricomprese tanto il lavoro manuale quanto quello intellettuale. Il lavoro manuale è quello svolto tramite l’uso prevalente delle mani viceversa, il lavoro intellettuale, richiede principalmente l’utilizzo della mente.

Il consumo è invece definibile come l’acquisto di beni e servizi utile a soddisfare i bisogni. Le famiglie genericamente dedicano al consumo solo una frazione del reddito che ottengono dal lavoro.

Il risparmio è infine quella parte di reddito non impiegata come consumo la quale viene quindi messa da parte per i bisogni futuri.

Gli economisti distinguono ulteriormente il risparmio in:

  • un risparmio “improduttivo” che coincide con quelle somme che le famiglie trattengono a casa per coprire le spese ordinarie o straordinarie a cui possono andare incontro;
  • un risparmio impiegato con scopi produttivi, il cosiddetto investimento, che le famiglie forniscono alle imprese o allo Stato in cambio di un interesse.

In economia il rapporto tra il reddito totale, il consumo ed il risparmio è espresso per il tramite della seguente formula:

Y (reddito) = C (consumo) + S (risparmio)       

Imprese

Le imprese sono il soggetto economico che produce e commercia i beni ed i servizi. Le più importanti attività poste in essere dalle imprese sono: Produzione, Scambio e Investimento.

Produzione è l’attività in virtù della quale si utilizzano le risorse disponibili (materie prime, energie, macchinari, lavoro e cosi via) per realizzare prodotti finiti. Quando parliamo di produzione stiamo quindi parlando della trasformazione di beni e servizi in altri beni e servizi di maggior valore.

… un esempio di produzione può essere un’azienda tessile che sfrutta un bene come il cotone  per produrne un altro di valore maggiore come ad esempio un vestito finito.

La creazione dei prodotti finiti avviene tramite lo sfruttamento dei fattori di produzione cioè di tutti quegli elementi indispensabili per la trasformazione.

I fattori di produzione sono:

Lavoro che, come abbiamo visto, consiste in tutte quelle attività, manuali o intellettuali, con cui l’uomo modifica nel corso del processo produttivo la natura di un bene e di un servizio.

Natura che ricomprende tutte le risorse che non provengono dal lavoro umano ma che vengono utilizzate nel corso della trasformazione (ci riferiamo principalmente alle fonti di energia ed alle materie prime). Rientrano nella natura anche i luoghi dove si svolge la produzione (come ad esempio capannoni e terreni). In modo schematico possiamo dire che la Natura ricomprende:

  • Terreni, capannoni  e tutto ciò che è radicato al suolo;
  • Fonti di energia naturali (come il sole, il vento ecc.);
  • Risorse naturali non riproducibili dall’uomo (es: petrolio o minerali).

Capitale che è l’insieme dei beni impiegati nell’impresa ed utili alla produzione. Il capitale può in questo senso essere suddiviso tra: capitale reale (l’insieme dei macchinari o dei prodotti semilavorati utili alla produzione); capitale monetario (il denaro che l’azienda utilizza nell’attività di impresa per acquistare i beni utili alla produzione.).

Le imprese si dedicano genericamente anche alla Vendita che consiste nella cessione dei bene finiti in cambio del pagamento di un prezzo.

La somma dei prezzi ottenuti dall’impresa per tutti i beni venduti è chiamata tecnicamente ricavo.

Il ricavo può in questo senso essere definito come la totalità delle entrate dell’impresa e non coincide con il guadagno o profitto .Per conoscere il profitto si devono infatti sottrarre ai ricavi i costi secondo la seguente formula:

Profitto = Ricavi – Costi

L’Investimento è infine l’attività che l’azienda pone in essere o per acquistare i beni utili ad avviare l’attività o per sviluppare l’impresa migliorandone la produttività.

L’investimento nell’attività di impresa può avvenire o tramite capitali propri dell’imprenditore o tramite capitali presi in prestito dalle famiglie. In quest’ultimo caso il denaro deve però essere restituito con gli interessi allo scadere.  

Centrale per l’attività d’impresa è l’azione svolta dall’imprenditore su cui in primo luogo ricade il rischi d’impresa e a cui compete poi il compito di organizzare e coordinare i fattori produttivi. Ѐ difatti l’imprenditore ad organizzare il processo produttivo che comporta l’utilizzo degli INPUT (i fattori della produzione) al fine di ottenere un OUTPUT (cioè beni o servizi finiti).

… Un approfondimento dovuto in merito alle imprese è quello per cui le attività d’impresa possono essere divise in:

  • Attività del settore primario: Appartengono a questo settore tutte le imprese che operano in ambito agricolo (coltivazione della terra), forestale (piantagione di alberi e piante), commercio animale e pesca.
  • Attività del settore secondario: Appartengono a questo settore tutte le imprese che operano nell’ambito industriale e manifatturiero.
  • Attività del settore terziario: Appartengono a questo settore in primo luogo tutte le imprese che forniscono servizi di tutti i tipi. Tutte le attività che si sono sviluppate negli anni più recenti, come ad esempio quelle relative ai computer e alle nuove tecnologie, sono definite terziario avanzato.
  • No Profit: Le organizzazioni No Profit non sono sempre imprese, esse producono e forniscono servizi utili alla società, specialmente ai bisognosi (poveri, anziani ecc.) 

… Le attività d’impresa possono inoltre essere divise in:

  • Microimprese: Quelle che occupano fino a 9 dipendenti e dove l’imprenditore lavora nella propria struttura oltre a dirigerla personalmente.
  • Piccole imprese: Quelle che occupano fino a 49 persone e dove l’imprenditore lavora nella propria struttura oltre a dirigerla personalmente.
  • Medie Imprese: Quelle che occupano tra i 50 ed i 250 dipendenti l’imprenditore svolge esclusivamente un lavoro di direzione e, nel gestire l’impresa, si avvale di alcuni collaboratori.
  • Grandi Imprese: Più di 250 dipendenti l’imprenditore (o gli imprenditori) possono partecipare o non partecipare alla gestione dell’impresa la quale è affidata comunque a persone esperte nei vari settori di competenza (produzione- risorse umane- vendite) che vanno a formare il management.                     

Stato

Lo Stato interviene nello scambio economico reperendo, tramite i tributi, risorse che poi vengono investite per fornire beni e servizi alla collettività.

I beni e servizi sono forniti dallo Stato quando: o non possono essere ottenuti dalla singola famiglia (es. giustizia, sicurezza); o perseguono un fine sociale che va al di là dell’interesse dei singoli (es. istruzione e sanità). Lo Stato interviene poi anche per garantire il massimo sviluppo possibile del paese favorendo la competitività delle imprese e l’occupazione. Possiamo dire in altri termini che lo Stato fornisce beni e servizi che definiamo beni o servizi pubblici là dove questi rispondano ad una delle seguenti finalità:

  1. Istituzionale: si tratta di tutti quei beni o servizi che solo lo Stato può fornire perché rappresentano l’interesse dell’intera collettività (es. sicurezza o giustizia);
  2. Sociale: si tratta di servizi che lo Stato sa di dover fornire per rispondere ad una delle sue principali funzioni cioè quella di garantire il benessere della società;
  3. Economica: si tratta degli interventi di politica economica posti in essere dallo Stato che, intervenendo dal lato della produzione o dei consumi, cerca di garantire al paese un aumento dell’occupazione ed uno sviluppo economico.

Tutti questi beni e  servizi pubblici comportano per lo Stato una  spesa pubblica cioè un impiego di risorse economiche volto a fornire i suddetti beni e servizi.  La Spesa Pubblica si divide in:

  1. Spesa Corrente: che comprende tutte le risorse impiegate per il funzionamento della Pubblica Amministrazione (es. pagamento degli stipendi dei pubblici dipendenti).
  2. Spesa in Conto Capitale: che sono investimenti il cui fine è quello di realizzare opere in grado di garantire lo sviluppo economico (es: un intervento volto alla digitalizzazione dei documenti o anche la costruzione di un nuovo raccordo autostradale).

Lo Stato ottiene le risorse di cui ha bisogno per sovvenzionare la spesa pubblica grazie alle entrate pubbliche che, in buona parte, provengono dal prelievo fiscale cioè dai tributi (volgarmente detti “tasse”) imposti dallo Stato ma che possono anche essere frutto della gestione del patrimonio statale. In tal senso la principale distinzione che riguarda le Entrate Pubbliche è quella tra:

  1. Entrate Originarie: tutte quelle entrate che lo Stato ottiene grazie all’amministraione dei beni e dei servizi che gli appartengono. Si pensi ad esempio alle entrate per la concessione delle Spiagge, a quelli per la vendita, locazione o affitto degli immobili, o ancora alle entrate frutto dei servizi forniti ad esempio nella sanità.
  2. Entrate Derivate: tutte quelle entrate che provengono dai tributi pagati dalle Imprese e dalle Famiglie.

Le entrate pubbliche non sono sempre sufficienti a coprire le spese pubbliche. In tal caso lo Stato può ricorrere allo strumento del debito pubblico. Il Debito Pubblico è il denaro che lo Stato prende in prestito per coprire tutte quelle spese pubbliche che non riesce ad onorare per il tramite delle entrate. Con riferimento al Debito Pubblico distinguiamo:

  1. Deficit Pubblico: che è la differenza negativa tra l eentrate e le uscite dello Stato nel corso di un singolo anno;
  2. Debito Pubblico: che coincide con il totale del debito accumulato nel tempo.

Il Debito Pubblico è un ottimo investimento per dilazionare la Spesa e permettere al paese di investire sulla propria crescita. Il suo principale problema consiste però nel fatto che, allo scadere, lo Stato sarà costretto a restituire la somma ottenuta in prestito maggiorata degli interessi. Si tratta quindi di un’operazione che ha un costo per lo Stato e che andrebbe utilizzata in maniera oculata.

Resto del Mondo

Come detto il resto del mondo è composto da tutti gli Stati che intrattengono rapporti di import export con il sistema economico preso in considerazione.

Parliamo di importazione o import per definire i beni e servizi prodotti all’estero ma scambiati sul mercato nazionale. Parliamo di esportazione o export con riguardo a tutti quei beni e servizi prodotti in Italia ma venduti nel resto del mondo.

L’import/export non riguarda solo i beni o servizi ma può riguardare anche la forza lavoro che, sempre più spesso nel mondo globalizzato, può operare all’estero o giungere da altri paesi.  

Nella realtà attuale i rapporti commerciali tra paesi del mondo sono favoriti e si cerca di garantire il più possibile la libera circolazione di merci e servizi. Proprio questa tendenza ha  dato il via a quel fenomeno, che noi chiamiamo globalizzazione, per il quale le nazioni non solo scambiano una quantità sempre maggiore beni o servizi ma sviluppano anche una interdipendenza tra le loro economie.  

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