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la storia del caffè

pubblicato in: Seconda

La pianta del caffè ha origine nella regione di Caffa in Etiopia. Alcuni pensano che il suo nome derivi proprio dal nome della regione in cui si trova, altri invece pensano che derivi dalla parola araba qahwa, che significa vino. In origine dalla lavorazione delle bacche della pianta del caffè, non si otteneva una bevanda ma macinando, impastando i semi con grasso e sale e cuocendolo si consumava come pane.

Furono le guerre, le invasioni e le conquiste a diffonderne l’uso e nel XIV secolo, arrivò in Arabia dove cominciò la sua coltivazione. Verso la fine del 1400, le coltivazioni della pianta si estendevano su tutta la penisola araba e il caffè diventò una delle tante merci, oggetto di scambio con i paesi del medio oriente.

Il caffè inizia a diffondersi come bevanda nel XIV, dopo che gli arabi cominciarono a tostare i semi della pianta, per ottenere la bevanda aromatica che verso il Seicento diventò la più diffusa dell’islam.

Ma la vera espansione del caffè avvenne da parte dei Turchi, che con le conquiste dell’impero Ottomano, fu diffuso in tutto il medio oriente e anche in Europa, verso la seconda metà del cinquecento.

Le prime due case del caffè, antenate delle attuali caffetterie, furono aperte a Costantinopoli da due mercanti, Hakim di Aleppo e Gems di Damasco. Questi erano locali pubblici dove veniva somministrato l’infuso di caffè, ma anche dove avvenivano scambi culturali, economici e attività di svago.

I primi incontri degli europei con il caffè avvennero verso la fine del 1500.  Molti scrissero sull’abitudine, delle popolazioni medio –orientali,di bere questa bevanda nera, bollente durante i momenti di ritrovo e di conversazione ma fu Prospero Alpini, un botanico padovano, che portò dall’Egitto alcuni sacchi di caffè, dopo aver scoperto l’utilizzo di questa bevanda dagli arabi.

Il caffè si diffuse in tutta Europa nella seconda metà del 1600 e in questo periodo cominciarono anche le aperture delle botteghe dove si poteva consumare la bevanda, che era per lo più utilizzata come medicinale.

A Venezia il caffè cominciò ad arrivare verso la fine del 1500, grazie proprio a Prospero Alpini e la prima bottega del caffè fu aperta in Piazza San Marco nel 1683.

Il caffè fu introdotto in Francia nel 1644 e il primo caffè fu aperto a Marsiglia nel 1671. A Parigi l’ambasciatore dell’Impero Ottomano, Solimano Aga Mustafà Raca, organizzava dei ricevimenti durante i quali offriva il caffè ai suoi invitati.Il caffè, grazie a lui, cominciò così ad essere conosciuto dalla nobiltà e arrivò in breve tempo alla Corte del Re Sole, Luigi XIV.

Il caffè divenne veramente popolare in Francia nel 1702, grazie ad un siciliano, Francesco Procopio dei Coltelli, che aprì a Parigi, di fronte al Thèâtre Franςais, il “Cafè Procope”. Qualche decennio dopo i caffè aperti a Parigi divennero più di 300.

Gli austriaci conobbero il caffè nel 1683. In quell’anno l’esercito turco dovette rinunciare all’assedio di Vienna. Il ritiro delle truppe fu così rapido che molta parte delle merci fu abbandonato. Fra queste c’erano anche molti sacchi di caffè.

Il polacco Kolschitzky  riuscì ad ottenere, come ricompensa per aver aiutato i viennesi a cacciare i turchi, quei sacchi di caffè e il permesso di aprire il primo caffè viennese il “Zur Blauen Flasche”.

Daniel Edwards introdusse il caffè in Inghilterra, aprendo nel 1652 il primo caffè di Londra il “Michael Alley”. Qualche decennio più tardi le case del caffè in attività a Londra raggiunsero le 3000 unità.

Fino alla fine del XVII secolo il caffè rimase un bene tenuto stretto in mano agli arabi, che ne custodivano gelosamente le piantagioni, dato che erano gli unici a coltivarlo. Il monopolio arabo fu però interrotto dalle grandi compagnie di commercianti e dai riusciti tentativi, da parte di queste, di impadronirsi dei semi della pianta.

Il primo furto di alcuni semi della pianta avvenne per opera di Bada Budan. Questo pellegrino indù riuscì a sottrarre alcuni chicchi della pianta con i quali iniziò la prima coltivazione di caffè nel Malabar, in India.

Gli olandesi nel 1690 riuscirono a prendere una pianta di caffè da una piantagione situata nelle vicinanze di Moka. Da questa pianta formarono altre numerose piantagioni e molte piante situate nei giardini botanici di Amsterdam furono offerte dagli olandesi ai giardini botanici di Parigi, Londra e Lipsia, e ai giardini italiani di Pisa e Padova.

Il caffè fu inizialmente coltivato come pianta ornamentale, ma non appena le monarchie coloniali compresero l’enorme valore economico del commercio del caffè, cominciarono  ad avviare estese piantagioni, nei territori dell’America Meridionale e Centrale.

Il caffè si diffuse in America nel 1723, quando il francese Gabriele de Clieu, riuscì a portare a Martinica una delle piante coltivate nel giardino botanico di Parigi.
Da questa prima pianta nacquero tutte le piantagioni di Guadalupa, Santo Domingo, Guiana, Antille e di tutte le altre colonie francesi. Gli inglesi nel 1728, diedero inizio in Giamaica alla loro prima piantagione di caffè. Il caffè arrivò in Brasile nel 1727, grazie ad un soldato brasiliano che si procurò delle bacche della pianta che portò poi in Brasile

In Colombia il caffè, invece, fu introdotto dai gesuiti tra il 1730 e il 1732. Infine, tra il 1740 e il 1780 si diffuse nel resto dell’America Centrale e nei Caribi e gli inglesi, dopo la prima guerra mondiale, portarono la coltivazione del caffè nelle loro colonie africane.

Di: Brugaletta Mattia

4 Risposte

  1. Roberto Bianchi
    | Rispondi

    Il lavoro è ben fatto, anche se non si discosta molto dall’ipertesto di spazioprever. MI scriva chi è utilizzando il modulo che trova qui sotto, altrimenti non riesco a dare un volto al compito.

    • Brugaletta Mattia
      | Rispondi

      Buongiorno prof, sono Brugaletta, credevo di aver già messo il nome al compito.

  2. Brugaletta Mattia
    | Rispondi

    Buongiorno prof, sto riscontrando qualche difficoltà con l’utilizzo del sito. Comunque spero che adesso il nome si veda.

  3. Roberto Bianchi
    | Rispondi

    Va bene. Ho valutato il suo lavoro sul registro elettronico.

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